San Giovanni La Punta ricorda le vittime di Mafia con l’anteprima “Boris Giuliano. Un Poliziotto a Palermo”

San Giovanni La Punta ricorda le vittime di Mafia con l’anteprima della fiction “Boris Giuliano. Un Poliziotto a Palermo”.

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Sono trascorsi 24 anni da quel 23 maggio 1992 quando la Mafia uccise Giovanni Falcone, la moglie il giudice Francesca Morvillo, e gli uomini della scorta, con 500 chili di tritolo nell’autostrada Trapani Palermo allo svincolo di Capaci.  Erano le 17:58 quando un boato segnò l’inizio della Guerra tra la Stato e la Mafia. L’amministrazione Comunale di San Giovanni La Punta ha accolto l’invito dell’Assessore regionale al Turismo, Sport e spettacolo Anthony Barbagallo di proiettare in anteprima la Fiction “Boris Giuliano. Un Poliziotto a Palermo” di Ricky Tognazzi, con Adriano Giannini e Nicole Grimaudo per parlare con i ragazzi delle scuole del Polivalente del Comune etneo della lotta alla mafia.

Il Cine Centrale di San Giovanni La Punta ha aperto straordinariamente di mattina per accogliere i tanti studenti e autorità civili e militari. Accanto all’assessore Barbagallo, il sindaco di San Giovanni La Punta Nino Bellia, l’assessore alla cultura e legalità Giovanna Scalia, il commissario Capo della Direzione Investigativa Antimafia Gianluca Rapisarda, il prefetto di Catania Maria “Guia” Federico, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Gravina, tenente Martino Della Corte. 

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Boris Giuliano. Un Poliziotto a Palermo” è una mini-serie che ricorda la storia del vice questore Capo della Squadra Mobile di Palermo ucciso con sette colpi di pistola nel 1979 in un agguato mafioso. La fiction è una coproduzione Rai Fiction – Ocean Productions, con la partecipazione dell’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo della Sicilia, per la regia di Ricky Tognazzi che ha curato anche la sceneggiatura insieme a Giovanna Koch e Angelo Pasquini.

Adriano Giannini interpreta  Boris Giuliano, dal trasferimento da Milano a Palermo, dove viene assegnato alla Squadra Mobile. È a Milano che Boris Giuliano inizia le sue indagini distinguendosi per le spiccate doti organizzative, tanto da mettere in piedi un team di eccellenze che passerà alla storia come la “Squadra dei Giusti”. Più le indagini continuano e più Giuliano dà fastidio: quando i corleonesi dichiarano guerra alle cosche di Palermo nei primi Anni ’70. Anni in cui a Palermo gli omicidi di mafia erano parte della vita quotidiana, ma erano, omicidi di mafia, “cose loro“, come se non dovessero interessare al resto della città o del Paese. Chi osava investigare, giornalisti, poliziotti, giudici, venivano uccisi o fatti sparire nel nulla.

La fiction racconta passo dopo passo l’evolversi delle indagini, la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, nel 1970, e le indagini di Giuliano e Della Chiesa, e anche dei magistrati brutalmente uccisi, la collaborazione con gli inquirenti americani, le minacce di Cosa Nostra fino alla morte in un bar di via Di Blasi a Palermo, quando Leoluca Bagarella sparò sette colpi di pistola alle spalle di Boris Giuliano.

La grande partecipazione di studenti alla proiezione e poi al dibattito è la testimonianza concreta della sensibilità delle nuove generazioni intorno alla lotta alla mafia“. Lo ha dichiarato l’assessore regionale al turismo, spettacolo e sport Anthony Barbagallo, a margine della proiezione. “La figura di Boris Giuliano svetta come quella di un gigante nella storia recente della nostra terra. Sono felice del fatto che si sia scelto di ricordarlo proprio oggi, in occasione dell’anniversario della strada di Capaci, dove si celebra non solo il ricordo del sacrificio di Giovanni Falcone, della moglie e degli agenti della scorta, ma l’operato di tutti i siciliani onesti che dicono No alla mafia. Le nuove generazioni sono cresciute nel mito di questi uomini e  di queste donne, creando quella consapevolezza diffusa che è elemento centrarle per sconfiggere il cancro della nostra Terra“.

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Il sindaco Nino Bellia ha dichiarato: “Oggi ricorre il 24esimo anniversario che ci ricorda l’attentato nel quale perse la vita Giovanni Falcone Magistrato simbolo della lotta alla mafia.Nell’ambito di questa ricorrenza, grazie all’iniziativa dell’Assessorato Regionale Turismo e Spettacolo, abbiamo la possibilità di far conoscere alle nuove generazioni la vita di un altro grande siciliano quale fu il Capo della Mobile di Palermo Boris Giuliano, attraverso la proiezione in prima nazionale della fiction che racconta come quest’uomo dello Stato ha combattuto e contrastato la mafia degli anni 70 – continua-. Il coraggio di questi uomini che hanno rivoluzionato la storia del nostro paese è un patrimonio che non può e non deve essere dimenticato, poiché attraverso la conservazione della memoria deve arrivare alle nuove generazioni, solo così si può dare importanza al valore della giustizia, al rispetto delle regole e alla dignità di ogni individuo”.

“Come uomo- prosegue il sindaco-, e come rappresentante dello Stato di questa città, credo fermamente che una società migliore passa attraverso i nostri giovani, sono essi il futuro, a loro affidiamo il compito di rinunciare ad ogni forma di violenza e li invitiamo ad essere liberi da compromessi e scelte immorali. L’auspicio è che, attraverso l’esempio di tutti gli uomini che hanno combattuto la mafia e anche di tutti quelli che ancora oggi continuano a combatterla, possiamo sempre più riscoprire il senso del valore civile e del bene comune”.

 

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