R.I.P Giusto Pio, il compositore di Franco Battiato

A lasciarci, all’età di 91 anni, è stato Giusto Pio, conosciuto come il grandissimo compositore di Franco Battiato.

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Si è spento a Castelfranco, Veneto, dove era nato nel 1926; è stato anche un arrangiatore e direttore d’orchestra.

Aveva un modo tutto suo di suonare il violino e, proprio per questo, Franco Battiato ne rimase impressionato e lo scelse come insegnante; con lui iniziò a lavorare già dalla fine degli anni Settanta.

Su Repubblica sono state riportate le parole di Giusto Pio su Battiato tramite un’intervista di tanti anni fa: “Aveva chiesto di ricevere lezioni di violino, per questo veniva a casa mia. Poi, dal momento didattico, siamo passati a quello sperimentale. Facevamo, insieme, un lavoro di ricerca molto interessante. Il nostro era un esprimersi non codificato da regole precise. Ad un certo punto è stato Franco a spingermi verso la composizione. Cosi sono nati i primi brani e il primo disco. Abbiamo avuto fortuna. Ricordo ancora con emozione il Primo Lp di larga diffusione, si intitolava  L’era del cinghiale bianco e coincideva praticamente con un diverso modo di fare musica di Battiato”.

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Com’è stato riportato su Wikipedia, Giusto Pio, dimostrò anche doti e talento pittorico in svariate mostre allestite in Italia.

Il compositore, inoltre, ha ereditato la passione per la musica dal proprio padre, infatti con Patrios, sono state vendute un milione di copie, ma la sua musica non si ferma. Subito dopo arriva il momento del “La voce del potere” .

Successivamente ha proceduto con gli studi prendendosi il diploma in violino.

Sul suo sito ufficiale, http://digilander.libero.it/giustopio/Biografia.htm, nella sezione biografia, è stato detto che Giusto Pio, insieme a Battiato  scrisse le musiche e gli arrangiamenti di molte canzoni di successo di Alice e Giuni Russo, realizzò due album per Milva e canzoni per altri artisti. Riuscì a vincere, nel 1981, il Festiva di Sanremo come autore del brano “Per Elisa”.

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Si dedicò anche ad altra musica, come la musica leggera e sacra; mentre durante l’ultimo periodo della sua vita, si occupò di pittura. Scrisse inoltre un inno alle Dolomiti.

Com’è stato riportato su Repubblica, per i suoi novant’anni, il Conservatorio Steffani di Castelfranco aveva organizzato una serata al Teatro Accademico per consegnargli il Premio alla carriera voluto dal conservatorio per il maestro.

Il festeggiato non aveva potuto partecipare perché in quel periodo si era rotto l’anca ed il premio era stato ritirato dalla moglie, Maria Bottari.

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Purtroppo il famoso compositore ci ha lasciato in silenzio, ma di lui possiamo ricordare il suo grande ottimismo e, sull’Ansa, sono state riportate le sue preziose parole: “La speranza in un domani migliore esiste sempre. Anche perché vedo tanta gente portare avanti il mondo in silenzio. Purtroppo, a far notizia, sono quasi sempre i fatti negativi. Invece, esistono tante persone, spesso sconosciute, che fanno un gran bene e di loro non parla nessuno”.

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