Presentata la 19° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare a Tremestieri Etneo

È stata presentata alla stampa ieri mattina, mercoledì 25 novembre, nei locali della Biblioteca comunale di Tremestieri Etneo la 19° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che si terrà, in tutto il territorio nazionale, sabato 28 novembre 2015.

Insieme al sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, che ha messo a disposizione gratuitamente i locali della Biblioteca Comunale di Canalicchio, erano presenti Domenico Messina, direttore del Banco Alimentare della Sicilia onlus, Filippo Immè, presidente dell’associazione Accoglienza e Solidarietà e la signora Pina Indiogene dell’Associazione Cappuccini di Catania.

«Tremestieri Etneo è vicina alla tematica della solidarietà – ha affermato, dopo i saluti, il sindaco Rando – che investe non soltanto il mio territorio comunale, con un aumento del disagio soprattutto nel Mezzogiorno. Ecco perché non possiamo rimanere fermi e anche Tremestieri intende dare un segnale che serva da esempio nella promozione della Colletta Alimentare sia verso l’Amministrazione sia verso i cittadini. Oggi la difficoltà è globale e bisogna intervenire, a volte in modo eclatante a volte in modo silenzioso, sanando quelle difficoltà che portano le famiglie a una crisi che, partendo dalla mancanza del cibo, investe i valori stessi del nucleo familiare e la crescita dei figli. Disagio che andrebbe affrontato – ha concluso Rando – facendo rete con gli altri Comuni».

I dati Istat pubblicati a luglio 2015 per il 2014 parlano chiaro: in Italia risultano in condizione di povertà assoluta 4.102.000 individui, di questi 1.866.000 risiedono nel Mezzogiorno, 2.044.000 sono donne, 1.045.000 sono minori, 857.000 hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, 590.000 sono anziani. Dati riproposti proprio dall’Istat all’inizio di questa settimana per sottolineare un dato né in salita né in discesa rispetto al 2013. Un dato in parte positivo, quindi, anche se non lo è rispetto alla media dell’Unione Europea con la quale ha uno scarto di quattro punti percentuali in più. Stiamo parlando – come pubblicato dall’Ansa il 23 novembre 2015 – “del 28,3% della popolazione, secondo le stime Istat, e del fatto che nel 2014 una persona su 4 in Italia è a rischio povertà o esclusione sociale, che il 19,4% è a rischio povertà, che l’11,6% vive in famiglie gravemente deprivate e che il 12,1% in famiglie a bassa intensità lavorativa”.

La Fondazione Banco Alimentare dà aiuto a più di un milione e mezzo di persone bisognose in Italia – di cui 135.000 sono bambini fino a 5 anni di età – tramite le 8.100 strutture caritative convenzionate in tutta Italia. In Sicilia è il Banco Alimentare della Sicilia onlus a spendersi per chi è seriamente in difficoltà nel procurarsi il cibo per sé e per la sua famiglia e sono 168.143 le persone che vengono assistite nelle sette province (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Siracusa e Ragusa). Di questi 15.939 bambini sotto i 5 anni, 125.607 persone tra i 5 e i 65 anni, 26.597 gli over 65 secondo una classificazione che segue soprattutto il ciclo della dentizione.

“Guardano i dati Istat sono felice di constatare – commenta Domenico Messina che, per la prima volta in questi ultimi due anni, la situazione non è peggiorata, anche se questo non ci lascia tranquilli nella lotta quotidiana a favore dei più bisognosi. Quest’anno in forza dell’appello che ci ha fatto il Papa vorrei sottolineare non soltanto i numeri ma l’importanza della persona umana. Ecco perché la 19° Colletta Alimentare quest’anno mette in primo piano la persona: è l’azione di ogni ognuno di noi che può fare la differenza realizzando quel piccolo miracolo, auspicato anche da Papa Francesco”.

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è il momento più importante dell’anno per il Banco – prosegue Messinasia perché ci consente di aiutare chi ha bisogno sia perché rappresenta il raggiungimento di un appagamento e di una felicità non replicabili. Per rendersene conto basta guardare i visi dei volontari con la pettorina gialla, che stanno nei supermercati, o quelli di chi scarica gli scatoloni, che arrivano nel magazzino anche grazie alla collaborazione dell’Esercito”.

La Casa dal Portone Verde: e se è vero che l’azione di una persona può compiere un piccolo miracolo, se si uniscono le forze i risultati possono essere importanti. Ne è un esempio l’attività portata avanti dalla signora Pina Indiogene dell’Associazione Cappuccini, anche se nella zona di via Plebiscito tutti la conoscono come La Casa dal Portone Verde.

La Casa dal Portone verde in effetti è proprio la casa della signora Pina utilizzata, da vent’anni ormai, come sede per la distribuzione del cibo alle famiglie più bisognose del quartiere. E sono 120 queste famiglie.

È nato tutto grazie a mia figlia Antonella, allora quindicenne, che non riusciva a capire – racconta Pina Indiogeneperché un bambino dovesse rovistare nella spazzatura per cercare qualcosa da mangiare. Poi lei si è sposata, si è trasferita a Milano e sono rimasta io a distribuire il cibo che mi dà il Banco Alimentare. Io e 40 giovani volontari che mi aiutano tutti i giorni. Ormai nel quartiere ci conoscono tutti e tutti ci sostengono e ci proteggono. Quando torniamo con i pacchi ci aiutano a scaricare, fermano il traffico. Insomma è una festa. Ed è stata una festa, anzi un’emozione infinita essere ricevuta da Papa Francesco il 3 ottobre. Non avrei mai immaginato di poter vivere questa esperienza, né sentirlo parlare con me per dirmi di non mollare mai nonostante la mia età”.

Progetto Spendiamoci Bene: e nessuno molla. Ne è un esempio il progetto “Spendiamoci Bene” che il Banco Alimentare sta portando avanti con una rete O.d.V che vede, come capofila, l’Associazione Accoglienza e Solidarietà insieme a Mani Tese Sicilia, Mettiamoci in Gioco, Centro Aiuto alla Vita, Fraternità di Misericordia Maria Immacolata e altre organizzazioni anche di Siracusa, Avola e altre città.

Il progetto si concretizza in un Emporio Solidale la cui sede è stata presa in affitto in via Luigi Sturzo a Catania e che verrà inaugurato nei primi giorni di dicembre, subito la Colletta Alimentare. Il Emporio Solidale proporrà generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e della casa, prodotti per l’infanzia e la scuola, giocattoli e vestiario e sarà destinato alle famiglie indigenti che verranno seguite da tutor abilitati che valuteranno lo stato di disagio e assegneranno dei punti di credito che verranno caricati in una card magnetica. Grazie a questi punti le famiglie potranno acquistare i prodotti offerti al Emporio Solidale.

«Attribuiamo un punteggio ai vari prodotti – spiega Filippo Immèe la gente potrà portare a casa quello che preferisce. Il progetto prevede un sistema di aiuto un po’ più articolato, composto anche da un centro di ascolto per valutare la situazione economica e sociale della famiglia, ma anche le prospettive lavorative. Una volta stabilito questo viene assegnato un punteggio che viene caricato su una card magnetica che potrà essere utilizzata nel Emporio Solidale la cui apertura è la fase finale del progetto. Gli aspetti innovativi sono la circolarità delle informazioni tramite una rete informatica che mette in rete le associazioni di volontariato, i servizi sociali, le famiglie e le imprese che vogliono mettere a disposizione i prodotti. Il secondo aspetto innovativo sta nella possibilità di acquisire punteggio mettendo a disposizione il proprio tempo all’interno del Emporio Solidale o nelle associazioni che compongono la rete di Spendiamoci Bene”.

«“Spendiamoci Bene” è finanziato anche dalla Fondazione con il Sud – aggiunge Immè – con 40mila euro e avrà un periodo di sperimentazione di circa 18 mesi. In base agli studi che abbiamo condotto, alla fine di questo periodo il Emporio dovrebbe essere in grado di offrire aiuto a circa 1.000 famiglie in difficoltà per una disponibilità complessiva di prodotti di circa 10milioni di euro. È un modello abbastanza semplice, che parte da una lettura attenta – conclude Immè – del disagio sociale, diffuso nella nostra società, e replicabile anche in altre città».

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