“Parley of the Oceans” e Adidas insieme alla volta del riciclo

“La nota multinazionale tedesca in collaborazione con l’organizzazione ambientalista ‘Parley of the Oceans’ imbocca la strada della sostenibilità ambientale. Quando la necessità aguzza l’ingegno i rifiuti possono diventare risorse”.

Se l’imprenditoria sposa la causa ambientale potrebbe esserci una speranza in più per la riduzione dell’inquinamento. Proprio da questo connubio, rappresentato da Adidas e dall’organizzazione ambientalista “Parley of the Oceans”, è nata l’originale idea di creare delle scarpe ricavate dalla plastica che contamina i nostri mari.  Ogni giorno vengono prodotti  ingenti quantitativi di rifiuti buna parte dei quali, a causa della lentezza burocratica della loro gestione e dei fenomeni di illegalità, inquinano l’ambiente.

La plastica ad esempio è presente in grandi quantità nell’oceano alterando l’ecosistema marino. Infatti, al 2013 sono state stimate 269.000 tonnellate di plastica in mare. Rifiuti altamente pericolosi  inquinano i terreni e di conseguenza il cibo che mangiamo. Emissioni industriali di CO2 nell’atmosfera contribuiscono ad allargare il buco nell’ozono.

Un quadro preoccupante al punto tale da stimolare nell’uomo un presa di coscienza della situazione. La necessità di ripulire il nostro pianeta ha attivato ingegno e creatività, qualità necessarie per trasformare i rifiuti in potenziali risorse. Riciclare materiali altrimenti destinati a inquinare l’ambiente è una soluzione individuata da tempo: ad esempio dallo scarto delle arance di ricava un compost che produce energia rinnovabile, dalla carta si ricava altra carta. Queste sono solo alcune delle strategie ideate per recuperare i rifiuti.

A tal proposito l’uomo riesce a dare vita a idee sempre più originali. L’ultima è proprio quella di utilizzare la plastica che si trova nei nostri mari in materiale per realizzare scarpe. L’invenzione non è ancora in commercio, ma è stata brevettata dall’azienda Adidas che in questo modo si fa portavoce di una filosofia ambientalista ormai necessaria. La suola è stata realizzata con materiali sostenibili mentre la parte superiore della scarpa con materiali ricavati dalla plastica che si trova negli oceani e dalle reti da pesca illegali. E’ significativo che una multinazionale come l’Adidas, stia dando un’attenzione all’ambiente puntando sulla realizzazione  di prodotti ecosostenibili. Ciò rappresenta la strada che l’industria della moda e dell’abbigliamento sta iniziando ad imboccare da un pò di tempo a questa parte.

Secondo i dati raccolti dal CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, molti altri materiali possono essere reimpiegati. Utilizzando 2.600.000 scatolette di acciaio da 50 grammi è possibile realizzare un chilometro di binario ferroviario; con 800 lattine di alluminio si costruisce una bicicletta; inoltre per ogni tonnellata di carta riciclata si realizza un taglio di 1308 kg di anidride carbonica, a prova del fatto che il riciclo della cellulosa fa risparmiare potenziali emissioni nocive per l’atmosfera; 1.570.000 sono le tonnellate di legno che ogni anno vengono riciclate in Italia, quantitativo che idealmente è pari a 5 grandi edifici quanto il Colosseo; da 350 grammi di frammenti di vetro si ricava una bottiglia risparmiando così sulle materie prime da cava come sabbia, soda e carbonato di calcio, dalle quali si ricava il vetro.

Dunque plastica, alluminio, acciaio, carta, legno e vetro grazie alla creatività e all’ingegno costituiscono una straordinaria strategia su cui occorre necessariamente puntare per ridurre l’inquinamento.

a Cognita Design production
Torna in alto