Obesità: bambini italiani tra i più grassi d’Europa

Salute pubblica al collasso. Il tasso d’obesità infantile che riguarda l’Italia, è drasticamente in aumento. I dati della Childhood Obesity Surveillance Initiative, affermano che la percentuale dei bambini obesi si aggira al 21% per i maschi e il 38% per le femmine.

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L’obesità è un disturbo alimentare molto diffuso e come dichiara il Ministero della Salute italiana, è uno dei principali problemi di salute pubblica. I Paesi occidentali, sono tra i più affetti da questa “piaga” e da alcuni anni a questa parte, la percentuale di sovrappeso è decollata in maniera non indifferente, causando oltre i 2 milioni di morti all’anno nel mondo. I bambini e gli adolescenti sono i soggetti più a rischio, infatti la percentuale di obesità si aggira intorno al 21% per i maschi e il 38% per le femmine. Nel 2017, la percentuale totale d’obesità era del 26,3%, ma secondo alcune fonti autorevoli si raggiungerà presto il 36,9%, ovvero più di un quarto della popolazione sarà in sovrappeso e obesa. Una delle conseguenze più diffuse che l’obesità provoca, è il diabete mellito di tipo 2 (non insulino-dipendente). Secondo le statistiche dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), basandoci su alcuni dati degli ultimi anni fino al 2045, si ottiene il 22% di soggetti obesi e il 14% di diabetici. Combattere l’obesità e il sovrappeso, non è impossibile e ciò che basterebbe fare, sarebbe condurre uno stile di vita quanto più sano possibile. L’assunzione eccessiva di grassi, zuccheri e la troppa sedentarietà, sono indice di rischio, quindi una corretta alimentazione e l’attività fisica sono considerati i pilastri più importanti per una salute a lungo termine e per prevenire malattie croniche come quelle cardiovascolari, considerate tra le più pericolose perché potenzialmente fatali (ictus, infarto miocardico), il diabete mellitoproblematiche ormonali come alterazione degli ormoni tiroidei ed amenorrea (assenza del ciclo mestruale), problematiche osteo-articolari dovute all’eccessivo carico sulle ossa, apnee durante il sonno e aumento del rischio di tumore. L’obesità, essendo una patologia a tutti gli effetti, può anche essere curata e trattata con il supporto di uno psicoterapeuta, attraverso un piano alimentare personalizzato con l’aiuto di un dietologo o nutrizionista, e con la chirurgia bariatrica, quest’ultima consigliata solamente a soggetti affetti da obesità grave. I sintomi più comuni dovuti all’eccessivo peso, sono: mal di schiena, difficoltà a respirare, comparsa di vene varicose, dolori alle articolazioni. Le diete vegetariane e vegane, potrebbero essere un’ulteriore soluzione per abbassare il rischio di obesità e malattie correlate ad essa. Secondo alcuni studi scientifici, come quello condotto presso l’università di Oxford, questi stili di vita abbasserebbero notevolmente la mortalità dovuta anche all’eccessivo peso. Si stima che entro il 2050, si eviteranno almeno 8 milioni di decessi ogni anno. Per definire le  condizioni di normopeso, sovrappeso ed obesità, basta un semplice calcolo dell’Indice di Massa Corporea (BMI), rapporto tra altezza e peso. Se l’indice di massa corporea è uguale o superiore a 25 fino a 29,99, si è in sovrappeso, invece se è uguale o superiore a 30, si è obesi. I dati che ne ricaviamo, sono abbastanza approssimativi, dunque se si vuole un’analisi più dettagliata della propria composizione corporea, è necessario eseguire una bioimpendeziometria, da cui si ricava massa grassa, massa cellulare e massa extracellulare.

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