Non solo Siracusa, ora tragedie greche anche a Catania

E’ la promessa dell’assessore ai saperi e alla bellezza condivisa Orazio Licandro. Presentate Agamennone, Coefore, Eumenidi.

 

CATANIA – Una promessa: Catania, “Seconda solo a Roma in quanto storia, cultura e tesori che custodisce, potrebbe presto ospitare le tragedie greche nel suo teatro antico”. Questo l’auspicio di Orazio Licandro. L’Assessore ai saperi e alla bellezza condivisa  è intervenuto mercoledì 30 aprile all’Archeoclub Catania – presidente Giusy Liuzzo, che da oltre trent’anni si dedica alla promozione e alla tutela del nostro patrimonio culturale. Durante l’incontro, tenutosi nella sede della scuola primaria Pizzigoni, sono state presentate le tragedie greche che si terranno dal 9 Maggio al 22 Giugno a Siracusa.

“Catania vanta un patrimonio artistico, storico e culturale da invidiare alla altre città. Gli fa eco Dora Marchese, docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, che ha illustrato al pubblico presente la trama dell’ Orestea (‘Agamennone’/Coefore /Eumenidi , con cui Eschilo vinse nel 458 a.C. le Grandi Dionisie), in programmazione al teatro greco di Siracusa – con  esaustività, chiarezza ed abilità non comuni.
“Il catanese non ha più alibi, afferma la Marchese, per evitare le mostre o gli incontri culturali a differenza di ciò che succedeva negli anni passati, quando le domeniche si trovava il museo chiuso: adesso la città è generosa di eventi, arte e cultura”.

E così nell’attesa di poter godere a Catania dei capolavori che ci hanno tramandato i poeti greci, a noi catanesi non resta che “consolarci” in quel di Siracusa.
Ad aprire il ciclo di Rappresentazioni Classiche,  Agamennone, primo dramma delle trilogia dell’Orestea  di Eschilo, che, con le Coefore e le Eumenidi, ricostruisce la sventura della stirpe degli Atridi, colpevole Atreo di aver servito al fratello le carni dei figli. La maledizione si trasmetterà su Elettra e Oreste – figli del capo degli Achei. Agamennone torna ad Argo reduce dalla guerra di Troia, e lì, insieme alla concubina Cassandra che aveva profetizzato tutto, troverà la morte per opera della moglie Clitemnestra. Nei drammi successivi vedremo la sventura di Oreste che viene perseguitato dalle Erinni per aver ucciso la madre, in seguito la sua assoluzione finale ad opera del tribunale dell’ Areopago e la trasformazione delle Erinni in Eumenidi per opera di Athena.
Quanto la classicità è importante  per noi? “Il teatro classico, spiega la Marchese- ” quello dei tre grandi tragici, Eschilo, Sofocle ed Euripide,  fondatori del nostro teatro,  è di straordinaria attualità perchè tratta tematiche esistenziali, legate all’uomo, ai suoi sentimenti (odio, amore, gelosia, invidia, rabbia, vendetta), al suo rapporto con la divinità, con gli altri uomini e con le istituzioni. I destini tragici dei personaggi messi in scena nel periodo glorioso dell’Atene del V sec. a.C. rispecchiano per tanti versi problematiche e contraddizioni che oggi affliggono noi tutti e che, spesso, non si risolvono in una soluzione chiara o in una risposta sicura.  Un dramma fosco e sanguinoso come l’Orestea di Eschilo, ad esempio, in cui la famiglia appare covo di rancori e vendette che sfociano in atroci omicidi, si risolve, una volta tanto positivamente, affermando che l’Aeropago, il tribunale degli uomini, può e deve fare giustizia, trovando una soluzione per i cittadini alla luce della guida della divinità. Un messaggio dunque più che mai valido e attuale specie oggi in cui tanto si discute di giustizia e magistratura. Eschilo sembra dirci che anche se l’uomo per sua natura è fallace e può sbagliare, deve esserci una giustizia umana e terrena – ispirata alla ragione e al buon senso (di cui è simbolo Athena) – che regoli e faccia regnare l’ordine e l’armonia”.
Il consiglio della Marchese per avvicinarci con la giusta predisposizione alle tragedie “Seguite ogni parola durante la rappresentazione classica perché è importante attenzionare il poeta che parla di problematiche attuali: l’uomo può anche avere la tecnologia, ma tematiche quali la gelosia, la  sofferenza, la problematica della morte,sono attualissime.”
Prossimi appuntamenti: in occasione de ‘Il maggio dei libri”, martedì 20  ai Benedettini e mercoledi, 21 all’ Archeoclub, la presentazione del nuovo libro di Dora Marchese, ” Il gusto della letteratura. La dimensione gastronomico-alimentare negli scrittori italiani moderni e contemporanei” per la Carocci editore.

a Cognita Design production
Torna in alto