Monastero dei Benedettini, la storia del gioiello del tardo barocco siciliano

Il Monastero dei Benedettini o Monastero benedettino di San Nicolò l’Arena, situato nel cuore del centro storico della città di Catania e adiacente alla chiesa di San Nicolò, è una struttura in stile barocco, che conserva una storia di oltre cinquecento anni.

Questo complesso, costruito a partire dal 1558, è attualmente sede del dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania ed ospita oltre 9000 studenti. A fondarlo, furono i monaci provenienti dall’omonimo monastero di Nicolosi, i quali chiesero permesso al senato cittadino di poter costruire, in quanto minacciati dalle eruzioni dell’Etna. Ad oggi, è il secondo monastero più grande d’Europa, avente 42 balconi e una grandezza di oltre 100.000 metri quadrati. Inizialmente, le sue dimensioni erano alquanto ridotte e pian piano venne sempre più ingrandito dagli stessi monaci. Essi appartenevano a famiglie ricche e nobili, di conseguenza, l’accesso era consentito solamente a persone dell’alta aristocrazia. Il nome San Nicolò l’Arena (o La Rena), deriva dalla devozione di questi ultimi a San Nicolò di Bari, mentre “la Rena” deriva dal latino ed ha il significato di “sabbia”, che era allora di colore rosso a causa della lava. L’originaria struttura del monastero non è quella che vediamo oggi, infatti, per vederla bisogna prima entrare al suo interno. Una volta giunti all’ingresso, è possibile ammirare gli scaloni costruiti in marmo di Carrara, che permettono l’accesso ai vari piani. Il primo luogo visibile sono i giardini che portano al Chiostro di Levante, costruito in maioliche variopinte di marmo, la sua grandezza è di 2.500 metri quadrati, ed è opera dell’ingegnere Mario Musumeci, il quale risistemò anche i giardini. La “caffeaos“, luogo in cui i monaci ricevevano, intrattenevano i nobili e in cui consumavano caffè e cioccolata, venne costruita al centro. Il chiostro è circondato da portici e archi a tutto sesto e ricostruito sulle rovine del vecchio edificio.

Al Chiostro di Ponente, invece, si trova una meravigliosa fontana seicentesca e le cantine cinquecentesche. Precedentemente, non vi era il giardino ma un lastricato monumentale in pietra lavica e ciottoli. I lavori di costruzione vennero affidati all’architetto palermitano Giovanni Battista Vaccarini, nel 1739, dopo che il suo predecessore, Francesco Battaglia aveva cominciato quelli del noviziato. Il suddetto corridoio venne infatti prolungato, e ai lati dei due chiostri costruì l’antirefettorio, i refettori, la grande biblioteca, le cucine e il museo, donando a questi locali forme diverse. Il monastero di San Nicolò l’Arena, considerato il gioiello del barocco e dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, venne raggiunto e circondato dalla lava della famosa eruzione del 1669. Nel 1693, Catania venne colpita da un violento terremoto (settimo grado della scala Richter), che distrusse buona parte del complesso monastico, tranne il piano interrato e una parte del primo piano. Ciò provocò la morte di 32 monaci, e questo significa che ne morirono più della metà del numero totale, che si aggira intorno ai 50. Per ricostruirlo e ingrandirlo ci vollero diversi anni, e nel 1735, i sopravvissuti poterono trasferirsi nel nuovo monastero. Ai piani superiori del complesso, vi sono dei corridoi lunghissimi e lateralmente delle stanze chiamate “celle” che venivano occupate dai monaci. In totale se ne contano ben 97. Un luogo colmo di arte, storia, cultura e che attrae numerosissimi visitatori sia italiani che non.

È possibile visitare il monastero benedettino, prenotando la visita guidata (della durata di circa un’ora e mezza) a cura di Officine Culturali, nei seguenti giorni e orari:

Venerdì alle ore 16:00, 18:00 e 20:00.
Sabato alle ore 10:00, 12:00, 15:00 e 17:00.
Domenica alle ore 10:00, 12:00, 15:00 e 17:00

Per partecipare è obbligatoria la prenotazione allo 0957102767 durante gli orari di apertura o al 3349242464 (anche tramite WhatsApp) il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10:00 alle 13:00, giovedì dalle 15:30 alle 18:00 e durante gli orari di apertura o scrivendo una email a info@officineculturali.net.

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