Marco Massa, cantautore milanese, si esibirà a Palermo, Capo D’Orlando, Marsala e Trapani. Accompagnato dai musicisti Massimo Patti, Giuseppe Urso, Giovanni Mattaliano e Greg Lamy.
Ritorna in Sicilia con un minitour di quattro date l’eclettico jazzista milanese Marco Massa, classe 1963, il cui destino per forza è stato segnato dalle stelle se è vero che è nato il 5 marzo, sotto il segno dei pesci quindi, lo stesso giorno di Lucio Battisti ed un giorno dopo Lucio Dalla…solo vent’anni dopo però!
Sarà l’occasione per far conoscere al pubblico siciliano l’album Sono cose delicate, il suo sesto disco in studio. Si comincia mercoledì 10 maggio all’ex chiesa di S. Mattia ai Crociferi di Palermo, mentre venerdì 12 sarà ospite al Coffee and Choc Basement di Capo d’Orlando, si replica sabato 13 al Baluardo Velasco di Marsala, per poi concludere il minitour isolano alla Drogheria di Licata. Ad accompagnarlo un quintetto di primordine che vede Massimo Patti al contrabbasso, Giuseppe Urso alla batteria, Giovanni Mattaliano al clarinetto e Greg Lamy, già premiato come chitarrista jazz dell’anno.
Formatosi in ambito jazzistico con Renato Sellani e Marco Massa, Sono Cose Delicate giunge a quattro anni di distanza dall’album precedente e propone dieci brani composti dallo stesso Massa incisi con la partecipazione di uno straordinario cast di strumentisti in cui spiccano Tullio De Piscopo alla batteria, Faso al basso ed il già citato Greg Lamy alla chitarra. A dargli l’ispirazione per il titolo dell’album Sono cose delicate un aneddoto della sua infanzia legato a Virgilio Savona, cantante e compositore del famoso Quartetto Cetra, autore dell’omonimo brano che per giorni e giorni, seppure non ancora decenne, Marco sentiva e risentiva affascinato dal ritmo particolare della canzone e desideroso di capirne fino in fondo il testo, fino a quando il padre non lo mise in contatto con Virgilio Savona che spiegò al ragazzetto il significato del brano e che rappresenta il filo conduttore che lega tutto il disco: “Sono cose delicate tutte quelle cose che non possono mai essere sfiorate”. Un invito, insomma, a ritrovare la musica, la poesia, la propria città, il proprio tempo, il giorno e la notte.
Si tratta di canzoni fortemente calate nella quotidianità che spaziano attraverso temi differenti dalla famiglia all’amore (“Questa è per te), dal ricordo di un maestro come Renato Sellani (“Pianista senza piano”) al rispetto per sé stessi (“Fidati di te”) e per gli altri (“Tutti a scuola”). Lo stile musicale di Marco Massa non cede a soluzioni cervellotiche, rimanendo sempre semplice, essenziale, diretto.
Nell’album, poi, si coglie il legame di Marco Massa, nato da padre molisano, con il Sud. Basti ascoltare – nella versione digitale alla quale chi ha acquistato il disco, disponibile unicamente in vinile, può accedere attraverso un codice – la convincente rilettura di “Lazzari Felici” di Pino Daniele, nella quale l’autore sfoggia una dizione napoletana impeccabile.
L’album è il degno coronamento di una carriera che parte dal lontano (già nel 1973 Marco Massa imbracciò per la prima volta la chitarra con la benedizione di un’icona del jazz come Franco Cerri) e passa attraverso la frequentazione dei locali milanesi a quei tempi più in voga, dal “Blue Note” alla “Salumeria della Musica”. Nacque così il suo primo lavoro, “Come un Tuareg” del 1997, seguito, a distanza di qualche anno, dagli album “Nelle migliori famiglie”(2007), “Sono proprio un duro” (2008) e “Io sono freak” (2011), che lo hanno portato a guadagnare innumerevoli riconoscimenti (Premio Musicultura, Premio Sergio Endrigo, Premio Franco Enriquez, Premio Taomoda Awards: Music & Social”).
Negli ultimi anni Marco Massa ha voluto privilegiare l’attività “live”, registrando l’album “A volte arriva il jazz”, e realizzando lo spettacolo registrato dal vivo presso il Blue Note di Milano nel 2013. Nel 2015 è stata la volta di “Almost Chet”, uno spettacolo multimediale dedicato a Chet Baker e che ha conquistato il pubblico dei veri appassionati di jazz. Sempre in quegli anni Marco ha scritto la musica di “Clandestino”, uno spettacolo che si svolge completamente al buio rappresentato presso l’Istituto dei Ciechi di Milano (vedi il nostro articolo del 10.9.2015).
Ma, come si usa dire, il passato è passato ed il futuro per Marco Massa si chiama ancora “Sono cose delicate”!