LE MIE PIAZZE METAFISICHE. La nuova opera letteraria di Licia Aresco Sciuto

L’incontro del 22 marzo alle ore 18 per la presentazione del libro dal titolo “LE MIE PIAZZE METAFISICHE”, è stato rimandato in primavera a data da destinarsi.

 

LE MIE PIAZZE METAFISICHE  
Il Coro di Notte dei Benedettini di Catania, il 22 marzo alle ore 18.00, ospiterà la nuova opera di Licia Aresco Sciuto. Presente Maurizio Scaparro  

Non si argina la creatività di Licia Aresco Sciuto. Dopo il Premio letterario Internazionale “N.Martoglio”, assegnatole lo scorso novembre, per l’Opera Prima, “In amore, succede..”, caratterizzata da un buon consenso di pubblico e di critica, ha, già, messo in cantiere la presentazione del suo secondo impegno letterario: LE MIE PIAZZE METAFISICHE (Lombardi Editore).

La struttura che ospiterà l’evento sarà la stessa dell’opera prima, il Coro di Notte dei Benedettini: un luogo, quasi magico, un vissuto di storia e di cultura, un imprimatur, dunque, che dà dignità letteraria all’opera in presentazione.
L’incontro avverrà il 22 marzo alle ore 18.00 e vedrà impegnati personaggi carismatici della cultura catanese e nazionale come il regista Maurizio Scaparro, icona del Teatro Italiano, che ne ha curato la prefazione, Ezio Donato, regista-attore e coordinatore della Scuola del Teatro Stabile di Catania e Ornella Sgroi, brillante giornalista.

…E scopro cosi in queste sue Piazze Metafìsiche un piccolo grande mondo che anche geograficamente, ma soprattutto come “immaginaria sede di sensazioni e di mille passioni”, riunisce Ì cinque racconti da Catania a Trieste, da Roma a Nizza, fino alla navigante Piazzetta Allegra. Un piccolo grande mondo, appunto, che è. credo, quello dei grandi atemporali confini del Mediterraneo, quel mare nostrum che ci consente di leggere agevolmente secoli di storia collettiva e momenti della nostra vita fragile d’oggi “aperta alla sofferenza, al coraggio, alla gioia e al desiderio”. Credo che la forte novità dello stile di Licia nasca proprio dall’individuare un mondo raccolto in questo “angolo dì terra” che sembra sempre suggerire la parola magica “Mediterraneo” e che comunque chiude in quoto Ideale spazio i cinque racconti….” 
(Dalla prefazione di Maurizio Scaparro)

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