La truffa dei falsi invalidi dell’11 settembre

La procura newyorchese ha scoperto la più grande frode mai commessa contro il sistema di assistenza sociale ai disabili

Le forze dell’ordine di New York hanno scoperto «la più grande frode mai commessa contro il sistema statunitense di assistenza sociale ai disabili», scrive il New York Times. La Procura ha finora incriminato circa 200 persone, tra cui poliziotti e vigili del fuoco, gli eroi dell’11 settembre, che sostenevano di essere rimasti traumatizzati dopo l’attacco alle torri gemelle. La truffa, sarebbe costata allo stato federale qualcosa come 400 milioni di dollari ed avrebbe coinvolto un migliaio di falsi invalidi a vario titolo.

«La loro sfacciataggine è stupefacente», ha commentato il procuratore generale di Manhattan Cyrus R. Vance Jr. I falsi invalidi avevano dichiarato di non riuscire più a lavorare e addirittura, in alcuni casi, di non poter nemmeno uscire di casa. La procura ha invece scoperto foto sulle loro pagine Facebook che li ritraggono mentre pescano, guidano moto d’acqua, elicotteri (!) e giocano a basket. La maggior parte di loro lavora nell’edilizia, nelle imprese di sorveglianza o hanno delle ditte individuali (tipo un ‘invalido’ che gestiva una scuola di arte marziale).

La polizia ha scoperto che dietro la frode operava una vera e propria organizzazione, guidata dall’avvocato ottantatreenne, ed ex agente dell’Fbi, Raymond Lavallee, mentre l’ex poliziotto Joseph Esposito li istruiva a fingere i sintomi per la sindrome da stress post-traumatico. «Quando parli con il tipo, non guardarlo direttamente in faccia. Fai una pausa. Mostrati depresso. Non riesci a fare nulla, non ti interessa più nulla e se puoi fai finta di avere un attacco di panico» il primo consiglio che dava l’ex poliziotto ai futuri falsi invalidi.

Assieme a Lavallee e Esposito, la polizia ha arrestato altre due persone coinvolte nell’organizzazione. L’accusa è di frode nei confronti dello stato federale: i quattro ricevevano compensi di circa 28mila dollari da ogni falso invalido, le cui indennità andavano da trenta a cinquantamila dollari l’anno.

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