La musica delle “Magie Barocche” riempie il cielo etneo

Prosegueno gli incontri del Festival internazionale venerdì 12 settembre, con la presentazione alle ore 10.45 nella Chiesa di San Giuliano, dei Sei Trii per due violini e violoncello G 83-88 op. 4 e dei  Sei Trii per due violini e violoncello G 89-94 op.6 del musicista lucchese Luigi Boccherini, col patrocinio dell’Università degli Studi di Catania

Il progetto speciale “I confini del barocco” del  Festival Internazionale del val di Noto Magie Barocche, da Johann Sebastian Bach al catanese Giuseppe Geremia, articolato in quattro concerti e un incontro musicologico, sotto la presidenza e direzione artistica del musicologo Antonio Marcellino,  prosegue venerdì 12 settembre, con la presentazione alle ore 10.45 nella Chiesa di San Giuliano, dei Sei Trii per due violini e violoncello G 83-88 op. 4 e dei  Sei Trii per due violini e violoncello G 89-94 op.6 del musicista lucchese Luigi Boccherini, col patrocinio dell’Università degli Studi di Catania. Si tratta di un progetto scientifico sull’edizione critico-comparativa effettuata sulle fonti a stampa delle suddette opere, a cura del dott. Alessandro Mastropietro (dell’Ateneo catanese) che ne sarà relatore, insieme al prof. Rudolf Rasch dell’Università di Utrecht. Introdurrà il prof. Giancarlo Magnano  San Lio, direttore del Dipartimento  di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Moderatore dell’incontro sarà il prof. Marcellino.  Parteciperanno inoltre i componenti del Quartetto Archimede (Enzo Ligresti e Corrado Genovese, violini, Gaetano Adorno, viola,  e Benedetto Munzone, violoncello) il quale si esibirà nel terzo concerto   sabato 13 settembre alle 20.30 a Siracusa, nella Chiesa di San Martino, in prima esecuzione moderna. Il programma contempla il Trio in mi bemolle maggiore op.4 n. 1, G83, il Trio in re maggiore, op1 n. 2, G80 e il Trio in sol minore, op.6 n. 3, G93 tutti per due violini e violoncello, accanto al Trio in do minore, op. 14 n. 2, G96 per violino, viola e violoncello e il Quartetto in re maggiore, op.8 n. 1, G 165, per due violini, viola e violoncello.  Il progetto speciale “I confini del barocco” impaginato con cura dallo stesso direttore artistico, si prefigge di affrontare per la prima volta dal 2005, ovvero l’anno della sua prima edizione, le composizioni della seconda metà del diciottesimo secolo, travalicando i confini storici del barocco. Il repertorio di Johann Sebastian Bach, eseguito dall’Orchestra da Camera del Festival Magie Barocche diretta da Augusto Vismara,  ha inaugurato la rassegna il 30 agosto con Quattordici compositori d’oggi per i Quattordici canoni sulle prime otto note fondamentali dell’aria della Variazioni Goldberg da parte di altrettanti compositori contemporanei, e con i due concerti doppi per due strumenti “da tasto” n 1 in do minore BWV1060 e n. 2 in do maggiore BWV1061, eseguiti dai  pianisti Roberto Carnevale e Massimiliano Damerini. Il cartellone ha avuto  seguito a  Noto il 6 settembre, nella Chiesa di San Carlo al Corso, con la stessa orchestra in primo piano a fianco del pianista Antonio Piricone, alle prese con il Concerto in fa maggiore, op. 7 n. 2, il Concerto in mi bemolle maggiore, op. 7 n. 5, il Concerto in si bemolle maggiore, op. 13 n. 4  e il Concerto in mi bemolle maggiore, op. 13 n. 6  dalle sperimentazioni del Bach “londinese”, ovvero Johann Christian Bach. Il quarto e ultimo appuntamento della rassegna è previsto a Roma, il 20 settembre, al l’Oratorio del Caravita, con una “prima” in tempi moderni,  in onore al bicentenario del compositore catanese Giuseppe Geremia (1732-1814), con l’esecuzione dell’ oratorio per soli, coro e orchestra L’esaltazione di Mardocheo ( 1776) Componimento per musica a quattro Voci, e più Strumenti nella trascrizione, revisione ed elaborazione curata dal musicologo Salvatore Maugeri, in collaborazione col maestro Flavio Colusso che dirigerà l’Ensemble Seicentonovecento. Interpreti saranno i soprani Maria Chiara Chizzoni e Paola Cigna, il contraltista Antonio Giovannini, il tenore Anicio Zorzi Giustiniani e il maestro del coro Walter Testolin. Direttore di produzione, Silvia De Palma.

 

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