Intervista a Gianpaolo Quaranta Di Fusara, musicista e scrittore

“A casa di Masuccio” (Tommaso Guardati) è il libro di Gianpaolo, che narra la storia del novelliere del 400, Il “Boccaccio Salernitano”.

78546580_2369842756613268_6134637462598713344_o

 “A casa di Masuccio è il libro che Lei, Gianpaolo Quaranta Di Fusara ha scritto. Il personaggio principale della storia, Masuccio appunto, all’anagrafe Tommaso Guardati di Torricella, fu uno scrittore e novellista salernitano del xv sec. Come nasce l’idea di questo libro e cosa narra?

“Tommaso Guardati Signore di Torricella, fu un patrizio salernitano e sorrentino che visse nel pieno del XV sec. (SA 1410, +SA 1475) a Salerno dove esercitava la professione di segretario (scribente o scriba) al servizio della potente famiglia Sanseverino. La Storia purtroppo, ci ha tramandato poche notizie su questo personaggio contribuendo a far crescere la legenda e alimentare il mito. Tra i molteplici interessi di Tommaso (soprannominato col vezzeggiativo locale di “Masuccio”, ovvero piccolo Tommaso, Tommasino) vi era quello di scrivere dei racconti (novelle) dal contenuto abbastanza “aperto” per i canoni dei suoi tempi, che poi lui, amava recitare davanti agli ospiti, durante i convivi, ai quali veniva invitato o, che lui stesso organizzava, per puro divertimento e intrattenimento. Dopo la sua morte, questi suoi racconti satirici e grotteschi (circa 50) furono pubblicati in un’unica raccolta: “il Novellino”. Io sono un cultore di Storia locale, araldica e genealogia, e durante i miei studi ho avuto spesso la necessità di dover contestualizzare i documenti con l’ambiente a cui si riferivano: Noi viviamo il presente e spesso dimentichiamo o non pensiamo che i luoghi di oggi, ieri potevano essere molto diversi. Così magari prima esistevano strade, case, chiese dove ora vediamo una stazione o un ospedale, oppure case dove prima c’era una campagna ecc.. Dunque mi sono chiesto: Ma Salerno come si presentava agli occhi di un “Turista” del secolo XV? Per rispondere a questa domanda, mi sono immaginato un pellegrino del Medioevo di passaggio per Salerno, che viene ospitato proprio dal nobile Masuccio, il quale dopo averlo accolto nel suo palazzo, decide di mostrare al suo ospite forestiero la Salerno in cui vive e di raccontargli le storie e le tradizioni della città”.

Dove possiamo comprare il suo libro?

“Il libro è in distribuzione presso alcuni esercenti di Salerno o per corrispondenza contattando me direttamente”.

Come si intreccia la storia della sua famiglia con la storia di Salerno e con la famiglia di Masuccio?

“La mia famiglia è una delle più antiche della città di Salerno, di probabile origine normanna, essa fiorisce a Salerno a seguito di un evento leggendario: Si racconta che nel 1016 Salerno era assediata dai pirati Saraceni e che grazie al prodigioso intervento di un cavaliere sconosciuto a capo di circa una quarantina di soldati, che si lanciò alla disfatta degli invasori, la città fu salvata. Per questo fatto glorioso il principe di Salerno Guaimario III o IV (in realtà in quel periodo erano coreggenti padre e figlio per cui alcuni storici riportano Guaimario III altri Guaimario IV) ricevendo  il Cavaliere che aveva salvato Salerno dall’invasione, si rivolse a lui dicendogli “Miles Quadraginta Salve” (salve cavaliere dei Quaranta) e lo ricompensò donandogli un feudo (Fossalopara) che, per la sua posizione strategica era a difesa della stessa città, pregandolo di rimanere a Salerno al suo servizio. Da questo Cavaliere, che da allora, fu detto “dei Quaranta” fiorì la mia famiglia. Col passare dei secoli i Quaranta si imparentarono con molte famiglie nobili locali, tra cui spicca quella di Masuccio Salernitano.La sorella di Tommaso Guardati, Ippolita sposò il mio antenato Bernuccio (ovvero Bernardino) Quaranta che era un causidico, mentre l’altra sorella di nome Caracciola sposò un nobile forestiero Antonio Fagella, invece l’ultima sorella di Masuccio, Adriana divenne suora, così come tutti e 3 i figli maschi: Loise, Alferio e Vincenzo si fecero monaci. I discendenti di Caracciola Guardati Fagella si estinsero nel XVIII sec. mentre i discendenti di Ippolita Guardati Quaranta continuarono a fiorire fino ai giorni nostri ed oggi noi Quaranta siamo più diretti discendenti di Masuccio (per il tramite della sorella) ancora a Salerno. Il mio bisnonno Giovanni, segretario comunale era proprietario agli inizi del 900 ancora degli appartamenti ereditati nel Palazzo Guardati a Salerno dove risiedeva quando veniva in città”.

34157316_1885462658184783_1417342050948349952_n

Che contributo hanno dato i suoi nobili avi alla storia e alla cultura  della Campania  e dell’Italia in generale?

“La mia famiglia col passare dei secoli si portò in varie città del Regno: Napoli, Lucera, Bari, Avellino, Palermo ecc.. ma anche oltre, fino a Torino, Milano, Mantova, Parma, Genova ecc.. A Genova divennero conti di Laigueglia e furono iscritti al patriziato genovese, da allora abbandonarono il cognome Quaranta e divennero “della Laigueglia”. Il ramo di Torino fu molto caro a Casa Savoia e conta un senatore del Regno Sabaudo: il Conte Filippo Quaranta. A Parma Margherita Quaranta Ghezzi dei conti di Zollino divenne principessa sovrana di Soragna e fu una famosa poetessa mentre la sorella Emanuela principessa Krezulescu famosa scrittrice. Nel 1590 il mio avo Giovan Vincenzo, procuratore dell’Università di Salerno e suoi Casali, insieme a Pompeo de Ruggiero e Marcantonio Ruggi, pagò la somma di 60.000 ducati per riscattare il Regio demanio sulla Città di Salerno dalle mire del Duca di Eboli che voleva assoggettarla al suo dominio. Poi ci fu Stefano Quaranta che fu arcivescovo di Amalfi nel XVII sec. e a sue spese fece ristrutturare il chiostro del Paradiso, nella famosa Cattedrale di Amalfi e il Seminario Arcivescovile, in oltre fece rifare ex novo la tomba dell’apostolo Andrea custodita nella cripta del duomo di Amalfi, spirò prima di ricevere il rango cardinalizio. Il Commendatore Bernardo Quaranta sec XIX fu invece, professore di Archeologia all’Università di Napoli e, fu Custode dei papiri ercolanensi, lui è sicuramente uno dei personaggi più noti della mia famiglia, infatti a lui sono dedicate molte strade in città italiane, come per esempio via Bernardo Quaranta a Milano) di lui parla anche il Croce e fu insignito dei principali ordini militari e titoli accademici da tutte le Potenze Nazionali e Accademie Culturali del tempo. Poi ci sono stati molti uomini di Chiesa, un famoso pittore Paolo Quaranta seguace del famosissimo Andrea Sabatini, un vescovo di Larino, ambasciatori, consoli, notai, magistrati ecc.. Più recentemente, dobbiamo ricordare, il mio avo Raffaele Quaranta dei Baroni di Fusara, che fu Cavaliere Ufficiale ispettore capo della Forestale e scrisse a fine 800 la “guida ad uso del turista a Salerno” (un documento importantissimo primo del suo genere, che ci fotografa la città in quel periodo in modo dettagliato e singolare); il senatore Enrico Quaranta dei Baroni di Fusara, e il 35° presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta”

a Cognita Design production
Torna in alto