Intervista alla scrittrice, Roberta Strano

La scrittrice Roberta Strano sarà premiata durante il vernissage della prestigiosa Biennale Internazionale Sicily Trinacria giorno 21 Ottobre ore 16, 30 inaugurazione alla Reale Cantina Borbonica di Partinico.

Lo studio storico non può prescindere dall’analisi degli eventi inspiegabili che gli uomini, nel corso dei secoli, si sono tramandati. Ecco perché leggere di racconti medievali è sempre una fonte di svago, poiché da sempre mito e fantasia hanno accompagnato la via degli uomini e dei popoli. Detto ciò, oggi intervisteremo la scrittrice, Roberta Strano, nata a Palermo da sempre appassionata della storia del Medioevo.

Che cosa l’ha spinta a scrivere dei libri?

“Credo di essere nata con la predisposizione alla scrittura e il tempo mi ha dato ragione. Così dalla composizione delle prime poesie e dei primi racconti sono poi passata in maniera del tutto spontanea anche ai romanzi. Per me scrivere è del tutto naturale e ho capito fin da subito che non era solo una parentesi tipica adolescenziale. La scrittura mi aiuta a superare i momenti difficili o a stigmatizzare quelli piacevoli. Una sorta di catarsi, un rifugio dell’anima”.

Ha delle abitudini particolari durante la scrittura?

“Sì, spesso ho scritto, soprattutto poesie, mentre ascoltavo musica. Ritengo che le varie forme d’arte abbiano un forte legame tra loro. La stessa poesia presenta un’intrinseca musicalità, come del resto ne era convinto anche il poeta francese Paul Verlaine”.

Che messaggi vuole lanciare con i suoi racconti?

“Messaggi di amore, lealtà, amicizia, tutti valori oggi messi in crisi da una società che sembra non amare più il bello”.

Quando scrive un nuovo libro, ha già tutta la storia in mente o la elabora strada facendo?

“Una prima bozza racchiude in sé la maggior parte della trama, ma strada facendo la sviluppo maggiormente e la arricchisco sia nella forma che nella costruzione di qualche scena in più o nei particolari”.

Secondo lei, qual è il libro più bello che ha scritto e vogliamo ricordare ai lettori di Globus Magazine, i titoli?

“Direi tra quelli pubblicati, e di narrativa, l’ultimo volume della trilogia, dal titolo Axel Thorkild il signore dell’isola di Man, perché noto una certa maturità nel mio modo di scrivere e anche perché la trama è più articolata e interessante. Anche le tematiche affrontate sono sì forti ma ancora molto attuali benché il romanzo sia ambientato nel dodicesimo secolo. I libri attualmente pubblicati sono: I riflessi dell’anima (raccolta di poesie e racconti) Hans Thorkild, Hastings anno 1066 Hans Thorkild, ritorno in Norvegia Axel Thorkild, il signore dell’isola di Man”.

Come trova l’ispirazione adatta per scrivere?

Spesso trovo l’ispirazione quando ascolto una bella canzone o una musica, o quando guardo un film, adoro i film e le serie televisive in costume, ma anche quando scruto il mare e la natura o ancora, ammirando una bella città. E poi non può mancare l’amore in tutte le sue sfaccettature”.

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