Il viaggio oscuro dell’avorio

Dalla materia prima al prodotto finito. Un business molto diffuso e poco discusso.

Statuette, monili, soprammobili, anelli, collane, bracciali e oggettistica di vario tipo rigorosamente realizzati in avorio, un materiale particolarmente ambito da tempo. Ma cosa si nasconde dietro la “lavorazione” di questi oggetti? Come si arriva al prodotto finito che vediamo in commercio? Le zanne di elefanti, che vengono barbaramente recise, sono la materia prima dalla quale si ricavano gli oggetti in questione, ma vengono usati anche i corni di rinoceronti. A documentare il traffico dell’avorio, business illegale, è Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Nazionale di Zoomafia della LAV, impegnato da tempo a trattare queste tematiche.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, l’Italia è uno dei più importanti punti di transito e di arrivo per il traffico degli animali. Elefanti e rinoceronti sono presi d’assalto in Africa dando vita in questo modo a un traffico illegale di specie protette che ha raggiunto una notevole portata in Europa, ma che ancora oggi viene sottovalutato.

Ecco l’intervista a Ciro Troiano:

Qual è la situazione attuale in Italia riguardo il traffico di avorio?

L’Italia è un punto di transito e di arrivo per il commercio illegale degli animali. Nel nostro paese sta aumentando il traffico di avorio ad opera di privati. Avorio che arriva perlopiù dalla Cina. I controlli da parte degli organi competenti ci sono, ma rispetto alla pericolosità del fenomeno andrebbero intensificati. Tuttavia ogni anno un certo quantitativo di avorio viene sequestrato. Uno dei sistemi di spaccio e di vendita di questi oggetti avviene attraverso le aste. Dietro il traffico dell’avorio nei paesi d’origine, ci sono gruppi paramilitari che uccidono elefanti o rinoceronti con strategie militari, e gruppi terroristici che attraverso la vendita dell’avorio finanziano le loro attività illegali. L’intera Africa è bersagliata ed è stato stimato che ogni 15 minuti viene abbattuto un elefante. La stragrande maggioranza dell’avorio, dopo essere stato ‘raccolto’ in Africa, passa dalla Cina per essere lavorato e infine conclude il suo viaggio in Europa quando è ormai un prodotto finito per essere commercializzato.

Come si stanno muovendo gli organi competenti?

Il Corpo Forestale dello Stato svolge un ruolo prioritario nel contrasto al traffico di animali o parti di essi, compreso l’avorio. Anche per questo siamo fortemente preoccupati per il progetto di accorpamento del Corpo Forestale in altro organo di polizia. 

Perché se ne parla poco?

Il traffico illegale di avorio, anche se è causa dello sterminio di migliaia di animali, per la maggior parte della gente non è un problema. Tuttavia la commissione europea e molte associazioni animaliste si stanno muovendo per puntare i riflettori su questa situazione.

Ecco cosa si cela dietro una semplice statuetta d’avorio, un viaggio alla scoperta di un traffico illegale che ruota attorno un giro d’affari a spese di animali in via di estinzione, un patrimonio che forse l’umanità non vedrà più. Si spera pertanto che fare luce su uno spaccato di realtà come questa possa smuovere la situazione. Riuscirà l’uomo a non “giocarsi” anche queste specie animali? 

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