Il trionfo de “La Lupa” di Terranova al Teatro Massimo Bellini di Catania

ll 3 ottobre al Teatro Massimo Bellini di Catania, si è tenuta una convention internazionale tra Malta e la Sicilia, organizzata da Edizioni G.A. e patrocinata dalla Regione Siciliana, dalla Camera di Commercio Italo Maltese e dalla Virtu Ferries.

L’evento ha focalizzato sui rapporti commerciali tra le due isole, con la partecipazione del Ministro Roderick Galdes e di altri rappresentanti. L’editore Giuseppe Angelica ha enfatizzato l’importanza dell’incontro come punto di partenza per una collaborazione a lungo termine, utilizzando una piattaforma informatica per promuovere la sinergia tra le due regioni. Il clou dell’evento si conclude la rappresentazione, in forma di concerto, di una selezione dell’opera “La Lupa” composta e diretta dal Maestro Umberto Terranova su libretto di Giuseppe Castello, tratto dall’omonimo dramma di Giovanni Verga e con la straordinaria partecipazione dell’acclamata attrice Loredana Cannata, che ha incarnato in maniera brillante il ruolo della “Lupa” nella sua performance recitata portando l’evento teatrale a livelli di intensità e drammaticità straordinari.

Loredana Cannata

Nel 1890, il successo di “Cavalleria Rusticana” da parte di Mascagni aprì nuove prospettive nell’opera lirica, ispirando compositori e librettisti a esplorare temi simili. Tra questi temi, spiccava “La Lupa,” un’opera basata sulla novella di Giovanni Verga, che suscitò notevole interesse nell’ambiente operistico. Coinvolse Mascagni, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e lo stesso Giovanni Verga e il librettista Federico De Roberto, altro importante esponente del verismo. Tuttavia, “La Lupa” non fu mai portata in scena poiché sia Mascagni che Puccini decisero di abbandonare il progetto.

Mascagni si rifiutò perché il soggetto era troppo brutale e invece Puccini la accantonò, a causa di una serie di eventi concomitanti e primo fra tutti, per il maggior interesse nutrito nei confronti di quella che poi sarebbe diventata “La bohème”.  Nonostante ciò, il tempo dedicato a “La Lupa” non fu sprecato, in quanto Puccini si ispirò a parte di esso per creare il personaggio di Rodolfo in “La Bohème,” e ulteriori idee furono successivamente utilizzate per “Tosca”.

Arriviamo nel 1948, dopo due decenni che Puccini e Verga erano morti, la lupa verghiana diventò opera in tre atti grazie al compositore e direttore d’orchestra catanese Santo Santonocito su libretto di Vincenzo De Simone, e fu rappresentata per la prima volta proprio al Teatro Massimo Bellini di Catania il 9 dicembre del 1948. Umberto Terranova, anche straordinario talento originario della Sicilia, assieme al librettista Giuseppe Castello, ha sugellato una conclusione memorabile dell’evento dopo ben 75 anni nel medesimo teatro. 

Con “La Lupa” si è impegnato in un’opera di recupero di un’importante tradizione musicale, quella del “verismo,” presentando una sofisticata tragedia con alcuni echi neorealisti. Il suo audace tentativo di coniugare due forme musicali espressive così distanti nel tempo e nello stile rappresenta un affascinante esempio di innovazione artistica. L’opera si distingue anche per la sua impeccabile chiarezza strutturale. Il compositore evita gli eccessi armonici incomprensibili e abbraccia una semplicità che è tutt’altro che banale. La struttura è schietta, priva di fronzoli e ciò conferisce all’opera un senso di sincerità e immediatezza raramente riscontrato in composizioni contemporanee.

Il preludio dell’opera costituisce un’affascinante sinossi musicale, caratterizzato da sonorità che sapientemente evocano atmosfere enigmatiche e misteriose ma allo stresso tempo serene. Con notevole abilità, prefigura alcuni leitmotiv che successivamente si sviluppano in modo eloquente all’interno delle arie dei protagonisti, confezionando così un tessuto narrativo e tematico raffinato, che risulta coinvolgente per il pubblico.

Il Maestro Umberto Terranova ha guidato con precisione e passione la CPO Catania Philharmonic Orchestra e l’eccellente coro e tutto l’ensemble artistico, avvalendosi di un cast di interpreti di primissimo ordine: i soprani Rosaria Buscemi (Gnà Pina) e Gonca Dogan (Mara), il tenore Filippo Micale (Nanni Lasca) e il baritono Salvo Riela (Compare Janu). Iniziamo dall’appropriatezza del fraseggio del soprano Rosaria Buscemi, nel ruolo della lupa, è ben ancorata su una buona tecnica vocale. Affronta il ruolo magnificamente esibendo la travolgente bellezza di un timbro caldo, solare e mediterraneo, capace di trasmettere tutte le sfumature del desiderio e del tormento amoroso richiesto dal personaggio.

Con una voce intensa, squillante ma cristallina, il soprano Gonca Dogan nell’interpretare Mara offre un’esecuzione autentica che sorprende per la sua maestria nell’articolare attacchi, pause, intervalli e dinamiche con precisione. I salti e gli sforzati sono stati eseguiti con equilibrio, creando legati sublimi, regalando al pubblico un’ottima interpretazione. Il tenore Filippo Micale, nel ruolo di Nanni Lasca, si è dimostrato estremamente generoso nel mettere in mostra la sua straordinaria gamma vocale, presentando un canto incentrato sull’emozionalità e sulla chiarezza dell’interpretazione. La sua voce omogenea, ha offerto suoni squillanti e mai forzati, con un timbro pastoso, che ha aggiunto un tocco di autenticità alla sua performance. Micale ha saputo coniugare magistralmente la tecnica vocale e l’espressione emotiva, regalando al pubblico un’interpretazione memorabile.

Il baritono Salvo Riela ha dimostrato una padronanza tecnica nel delineare il personaggio di Compare Janu per la sua interpretazione puntuale, precisa ed estremamente equilibrata, superando con destrezza le impervie sfide musicali, soprattutto nella gamma acuta. La nobiltà della timbrica ha contribuito a creare una sonorità avvolgente e il suo notevole volume sonoro ha garantito una presenza scenica d’impatto. Efficaci e puntuali le parti secondarie affidate a Dario Adamo (Neli), Antonella Fioretti (Filomena), Francesco Fontana (Malerba) e Orazio Monaco (Cardillo).

Il gremito pubblico presente in teatro ha decretato il trionfante successo dell’opera con una standing ovation calorosa e prolungata in onore degli artisti.  Questo successo è stato incoronato dai ringraziamenti del compositore Umberto Terranova, verso le autorità presenti, agli organizzatori dell’evento e al Sovraintendente del Teatro Massimo Bellini, Giovanni Cultrera, indicando il desiderio che questo straordinario successo possa, in futuro, essere riportato al pubblico del Teatro Bellini in una forma dell’opera completa e scenica.

Da sinistra: Salvo Riela, Rosaria Buscemi, Umberto Terranova, Loredana Cannata, Filippo Micale e Gonca Dogan
Coro
Da sinistra: Salvo Riela, Rosaria Buscemi, Umberto Terranova, Filippo Micale e Gonca Dogan
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