Il professore Nino Giordano crede nella nostra terra ma auspica la collaborazione dei messinesi

Docente di Letteratura italiana e Storia nei Licei è tornato a Messina per dare il proprio contributo di idee e progetti e dare così maggiore slancio alle potenzialità nostrane

Predisporre progetti concreti e idee per il rilancio della Sicilia, partendo dalle singole realtà territoriali: è questa la visione che contraddistingue l’attività del Prof. Nino Giordano, docente di Letteratura italiana e Storia nei Licei che è tornato a Messina per dare il proprio contributo alla sua terra e rendere così maggiore slancio alle potenzialità della nostra Sicilia, proponendo – rivisitandoli in chiave contemporanea e traendo spunto dalle singolari peculiarità del territorio – i valori del Prof. Giorgio La Pira, al quale è particolarmente legato.

Dopo anni trascorsi nelle aule dei Licei la voglia di scoprire qualcosa di nuovo lo ha portato a cercare il piacere di affrontare le sfide quotidiane della vita, nel trascorrere il proprio tempo a perseguire obiettivi per cui vale la pena spendere le proprie energie.

Il legame con la terra d’origine, i luoghi dove siamo cresciuti segnano il nostro io più profondo e quando si è lontani si ha spesso voglia di ritornare ai propri luoghi d’origine per ritrovare quella parte di noi stessi che non si può dimenticare.

Questo è anche il senso della Sicilia per i suoi “figli”, di questa isola nel cuore del Mediterraneo che unisce tradizioni di molti popoli, dove è basilare innescare un input che accresca le opportunità che può offrire la cultura, il commercio, l’innovazione dove oggi il Prof. Giordano con il suo impegno vuole scommettere e quindi gli chiediamo:

D – Una lunga esperienza professionale, tanti riconoscimenti nel suo impegno come scrittore, è ritornato nella sua città natale, Messina. Cosa le mancava di più di questa città e della Sicilia in generale?

R – Ciò che mi è mancato nei miei anni d’insegnamento nella città di Firenze è stato il desiderio di fare – pur lontano- iniziative utili alla nostra terra. Ho comunque mantenuto -nella mia attività di docente e di scrittore – un forte legame con la Sicilia, recuperandolo attraverso la riscoperta di uomini che hanno dato lustro alla nostra storia come Giorgio la Pira, il sindaco santo, e di missionari gesuiti (Salvatore Nobile e Giuseppe Cordaro) operanti in terra indiana presso la tribù aborigena dei Santals. Ora che sono ritornato, da pensionato, sono pronto a dare un contributo propositivo di idee e di progetti, pronto a combattere immobilismo e fatalismo della nostra gente.

D – Lei è stato, fino a poco tempo fa, docente di Letteratura italiana e Storia nei Licei ed ha collaborato nella catalogazione delle opere d’arte della provincia di Pistoia. Ha altri progetti in questo senso e rifarebbe questo tipo di studio, di lavoro per le opere d’arte di Messina e provincia?

R – Ho coltivato sempre una grande passione per le opere d’arte di Messina (da studente universitario, ho raccolto molto materiale fotografico sulle testimonianze artistiche di Messina e provincia) e mi sono laureato con una tesi sugli “Architetti di Messina dal 1500 alla fine del 1600, con documenti inediti”. Dopo aver lavorato per la Soprintendenza di Firenze, ho preferito dedicarmi all’insegnamento della letteratura italiana. Ora, ritornato in Sicilia, ho unito la mia passione per Dante con quelle testimonianze storiche e artistiche della Sicilia, che sono riconducibili al viaggio dantesco, con il testo “Dante in Sicilia”.

D – Cosa la spinge, non solo come docente, a rivolgersi alle nuove generazioni, ai giovani? Hanno bisogno, oggi più di prima, di punti di riferimento da cercare anche leggendo i classici della letteratura italiana?

R – Ho sempre avuto un rapporto costruttivo con i miei alunni, coinvolgendoli in varie iniziative formative e valorizzandone le singole qualità. Oggi manca spesso la convinzione che i giovani sono una risorsa importante, a patto che – puntando maggiormente (un obiettivo spesso carente) sulla lettura, la comprensione e la conoscenza dei testi letterari e scientifici- vengano stimolate le loro capacità individuali con percorsi personalizzati in stretta connessione con le esigenze del territorio, agevolando con forti sgravi fiscali le loro iniziative di start-up. Ora da pensionato, con l’associazione “Giorgio La Pira per il Mediterraneo”, cerco di portare avanti iniziative progettuali in un’ottica intergenerazionale, finora nell’assoluta indifferenza delle istituzioni, impegnate a finanziare sagre e feste paesane in funzione elettoralistica.

D – Ha costituito a Messina l’associazione “Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo”. Può farci una sintesi del programma e gli obiettivi di questa associazione?

R – Con la speranza che dal Mediterraneo (“il nostro Lago di Tiberiade” come il prof. La Pira lo aveva chiamato) sorga una rinascita per riscoprire in Cristo l’umana fraternità, nel concerto delle “fedi abramitiche” e nel rispetto della dignità umana troppe volte offesa, l’Associazione “Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo” incentiva la conoscenza del pensiero e della testimonianza del professor Giorgio La Pira – soprattutto tra le nuove generazioni- e orienta nella scuola e nell’azione sociale la formazione secondo l’umanesimo cristiano proposto dalla Chiesa nella centralità della persona e della famiglia e delle aggregazioni naturali di base, con attenzione alle esigenze primarie della vita privilegiando gli Ultimi secondo la gerarchia delle Beatitudini evangeliche.

Si indicano qui di seguito alcuni degli obiettivi più importanti, che speriamo di poter realizzare:

-PROGETTO AGRICOLO di integrazione e di inclusione tra i nostri giovani e giovani provenienti da realtà di sofferenza con una produzione mista (“Sicilia-Africa”) unitamente a giovani affetti da autismo, sotto la guida preziosa di anziani agricoltori siciliani.

-RIQUALIFICAZIONE E RIPOPOLAMENTO DEI BORGHI, ridando vitalità all’agricoltura locale in molte aree abbandonate e con la creazione di servizi e di assistenza che risponda ai bisogni dei suoi abitanti, nell’ottica dello sviluppo di un’economia sociale.

-INIZIATIVE PER IL RITORNO ALLA PRODUZIONE DEL BACO DA SETA dal Parco suburbano di Nizza di Sicilia a tutta la riviera jonica.

-INCREMENTARE IL TURISMO SOCIALE E RELIGIOSO, mettendo a disposizione i miei studi e le mie sceneggiature su S. Francesco di Paola, Antonello da Messina, Santa Eustochia, Giorgio La Pira e in ultimo S. Antonio da Padova

– “LA MAGIA DEL FARE” da realizzare nei Castelli della Sicilia: partendo dall’esperienza di Nino Pracanica a Milazzo ; realizzare per i nostri giovani centri d’arte (utilizzo di materiale di riciclo; restauro di opere lignee; studio delle nostre origini; avviamento alla formazione teatrale) all’interno dei Castelli.

-LA LUCE IN UN VILLAGGIO DEL CAMERUN: raccolta fondi per l’istallazione di pannelli fotovoltaici in un villaggio del Camerun.

D – Ha scritto diversi libri ma ce ne sono alcuni che l’hanno ispirata di più nella narrazione?

R – Tre sono i testi a cui sono più legato:

“Con Giacomo Leopardi tra le «Operette morali». Un viaggio fantasioso in lingua moderna. Edizione Goware. Le “Operette morali” di Giacomo Leopardi in un testo leggibile agilmente da tutti, poiché narrate in italiano contemporaneo. La successione “modernizzata” delle operette segue un preciso disegno interpretativo, un itinerario morale che ricompone l’evoluzione del pensiero leopardiano: dalla prima visione della Natura al messaggio finale della solidarietà. Il testo è corredato da una serie di schede poste in Appendice. Vi vengono forniti spunti di riflessione da assumere e sviluppare anche in classe e sono suggeriti testi della tradizione letteraria.

“Un cristiano sulla città del monte: Giorgio la Pira” (LEF Firenze) Un itinerario di dialoghi pieno di testimonianze inedite che ripercorre le tappe della vita e dell’ispirazione cristiana di Giorgio La Pira: da Pozzallo, la città d’origine, a Firenze, la sua città d’adozione; dall’esperienza di docente universitario agli anni della Costituente; da sindaco di Firenze agli anni dell’impegno internazionale, come presidente della Federazione delle Città Unite, fino agli ultimi giorni. In appendice è proposto un vocabolario lapiriano, utile alla conoscenza del suo pensiero.

E ancora “La Divina Commedia in italiano d’oggi” Nino Giordano – Fabrizio Maestrini (Lef Firenze). Dante Alighieri ha creato un’opera la cui vitalità perdura attraverso i secoli. La lingua in cui è scritta ne rappresenta il punto di forza. Occorre però che essa non finisca per essere un inciampo nella fruizione del testo. Ecco l’utilità di una guida, come fosse Dante a smussare per noi certe difficoltà. La “Commedia in Italiano d’oggi” nasce dall’esigenza che il messaggio sia dato in consegna al lettore affiancato alla forma perfetta, poetica, affinché egli abbia subito modo di “entrare” in tale forma.

D – Diversi progetti già pronti quindi e altri in fase di realizzazione. Ce n’è qualcuno a cui tiene particolarmente e perché?

R – E’ il progetto che mi sta più a cuore, perché nell’ottica di quanto ha realizzato mio fratello Nicola: la Fondazione, nell’area Ex-Villa De Pasquale (S. Lucia sopra Contesse) di un Centro di Studi dei popoli del Mediterraneo (nel segno della Sicilia “Tenda dei tre popoli della Famiglia di Abramo”): per lo sviluppo di attività sociali, agricole, turistiche, tecnologiche ed economiche nell’area mediterranea; in particolare, per la rinascita e la valorizzazione della Sicilia, con la creazione di corsi di alta tecnologia in campo energetico.

Nota finale: chi fosse interessato a conoscere le iniziative che sto cercando di portare avanti, mi scriva al mio indirizzo di posta elettronica antoningiordano@tiscali.it

Grazie al Prof. Nino Giordano per aver condiviso con noi i suoi bellissimi progetti: è fondamentale sempre e comunque credere nei propri valori e, nonostante tutto, continuare a programmare interessanti prospettive di sviluppo che possono aprire percorsi di crescita multidisciplinare e alimentare la speranza in un futuro migliore.

Note biografiche:

Antonino Giordano è nato a Messina il 18/03/1948. Coniugato, padre di due figli. Dopo una lunga esperienza professionale a Firenze, rientrato nella sua terra d’origine ha costituito l’Associazione “Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo” a Messina (Associazione presentata ad Agrigento, venerdì 23 Marzo 2018, alla presenza del cardinale Francesco Montenegro).

Docente di Letteratura italiana e Storia nei Licei (oggi in pensione), ha collaborato con varie case editrici (D’Anna, La Nuova Italia, Sandròn, De Agostini) alla realizzazione di testi scolastici.

Vice preside per alcuni anni presso gli istituti “Tullio Buzzi” e “ Francesco Datini” di Prato, ha svolto documentate esperienze in campo didattico e formativo nel corso di oltre 40 anni d’insegnamento.

Il Centro C.N.R. di Messina è titolato al fratello “Nicola Giordano”.

Antonino Giordano, laureato in Storia dell’arte con una tesi sull’architettura di Messina dal 1540 agli inizi del 1700 (con documenti inediti), ha collaborato per alcuni anni nella catalogazione delle opere d’arte della provincia di Pistoia con il prof. Antonio Paolucci, (direttore dei Musei Vaticani, in pensione).

Legato ai padri Gesuiti, alla Famiglia Salesiana e all’Associazione “Codice di Camaldoli”, in campo editoriale persegue due obiettivi: appassionare i giovani ai classici della letteratura italiana evidenziandone l’attualità; valorizzare il patrimonio umano e spirituale della Sicilia e di Firenze, sua città d’adozione, proponendo figure significative del mondo cattolico.

Docente e scrittore, tra le sue pubblicazioni figurano:

per la casa editrice “Goware” Firenze “Con Giacomo Leopardi tra le Operette morali: un viaggio fantasioso in lingua moderna”; per la LEF di Firenze: “Un cristiano per la Città sul monte. Giorgio La Pira; “Giorgio La Pira e la Costituzione”; “La Divina Commedia in italiano d’oggi”  Nino Giordano – Fabrizio Maestrini; per l’Apostolato della Preghiera- Roma: “I missionari siciliani p. Salvatore Nobile S.J. e p. Giuseppe Cordaro S.J. nella terra degli aborigeni Santals dell’India”; per la Polistampa di Firenze: “Giorgio La Pira. I santi in mezzo ai poveri”; “Un santo domenicano nella Firenze del ‘400: Antonino Pierozzi- Silvio Calzolari- Nino Giordano”.

Recentemente ha pubblicato: 

“Tommaso d’Aquino: il diario ritrovato…per fare cristiana la mente” edizione cartacea e in e-book . Casa editrice Goware- Amazon; 1908: il terremoto di Messina nel racconto dei padri Gesuit i– Giambra editori-Messina; Un angelo domenicano Fra’ Giovanni da Fiesole Il Beato Angelico (in collaborazione con il padre domenicano Alfonso Fressola). Casa editrice Goware- Amazon.

E’ inoltre autore di docu-film per la TV quali:

Don Bosco e l’Unità d’Italia – Da Scipione de’Ricci a Firenze capitale, Sacerdoti toscani nel Risorgimento – Il Beato Angelico a San Marco – Giorgio La Pira e la Città sul monte (visibile su TV2000–You Tube) – Il pittore e la Santa – Antonello da Messina e la Beata Eustochia nella Messina del ’400.

LAVORI  IN FASE DI REALIZZAZIONE

Due docu-film: Maria Cristina Ogier: un’eroina dell’Unitalsi – Firenze; Il falco Pellegrino, in volo tra i castelli siciliani di Federico II.

Film: (sceneggiatura) Giorgio La Pira, con la Sicilia nel cuore; (sceneggiatura) Francesco di Paola, un santo europeo.

Romanzi: Non posso dimenticarli: un paese siciliano tra Fascismo e Dopoguerra; Antonello da Messina e la Beata Eustochia (in dialetto siciliano); Dante in Sicilia. un viaggio tra mito e storia.

Opere teatrali: Girolamo Savonarola, l’ultimo profeta; Salvatore Quasimodo e Giorgio La Pira.

Saggi: La storia della Colonna Infame di Alessandro Manzoni (commento a cura di Nino Giordano) – in preparazione; La questione Pignone ( dal 1952 al 1992): storia della svendita di un’industria italiana d’avanguardia – in preparazione.

Riconoscimenti:

Centro Firenze-Europa “Mario Conti” 2014: terzo premio per la narrativa; XV Premio Nazionale “Giorgio La Pira” Milazzo 2015; Premio Ignazio Buttitta per la letteratura-2015.

E ancora:

Testi teatrali e cinematografici in preparazione su Ambiente, Cultura e Tradizioni popolari siciliani e su figure rappresentative del mondo cattolico.

Alla guida dell’associazione “Movimento Giorgio La Pira per il mediterraneo” sono molteplici le proposte e le iniziative in campo economico e sociale ciascuna di esse supportata dalla collaborazione di esperti del settore di cui si indicano, a seguire, solo alcune delle proposte in una breve sintesi:

-Progetti agricoli di integrazione e di inclusione tra i nostri giovani e giovani provenienti da realtà di sofferenza con una produzione mista (“Sicilia-Africa”);

-Approvvigionamento di energia pulita d’avanguardia: energia elettrica e celle ad idrogeno;

(Applicazione di generazione distribuita, in collaborazione con il C.N.R di Messina e il prof. Filippo Arpaia, consulente Risorse per l’Energia pulita di idrogeno): il Centro CNR di Messina è titolato al fratello “Nicola Giordano”;

– Progetto “Luce per tutti”: kit fotovoltaici destinati a singole famiglie di un villaggio rurale del Camerun;

-RiqualificAzione dei borghi, individuando quelli che possono ospitare immigrati insieme ai nostri nuclei familiari sfrattati, ridando inoltre vitalità all’agricoltura locale in molte aree abbandonate;

– Nel parco di Nizza di Sicilia realizzazione di un progetto “il ritorno della produzione del Baco da Seta in Sicilia”;

– Rivalutazione delle Miniere di Allume presso Roccalumèra;

– Dare maggiore sviluppo al Turismo sociale e religioso;

– Dare maggiore visibilità ai Castelli di Sicilia – Per l’area Ionica: Valorizzazione del Castello di Scaletta; Restauro Conservativo degli affreschi della Chiesa di S. Michele a Savoca.

– “LA MAGIA DEL FARE” da realizzare nei Castelli della Sicilia: formazione di piccoli gruppi di giovani al fine di realizzare centri d’arte (utilizzo di materiale di riciclo; restauro di opere lignee; studio delle nostre origini ; avviamento alla formazione teatrale) all’interno dei Castelli .

– FONDAZIONE, nell’area Ex-Villa De Pasquale (S. Lucia sopra Contesse) di un Centro di Studi dei popoli del Mediterraneo (nel segno della Sicilia “Tenda dei tre popoli della Famiglia di Abramo”): per lo sviluppo di attività sociali, agricole, turistiche, tecnologiche ed economiche nell’area mediterranea; in particolare, per la rinascita e la valorizzazione della Sicilia, con la creazione di corsi di alta tecnologia.

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