Il marchio Sibat Tomarchio si racconta!

Il direttore Lorenzo Libè ha illustrato il nuovo piano di espansione e i progetti futuri. Alla conferenza stampa presenti anche il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo e il presidente del distretto agrumi, Federica Argentati

 

Tradizione, innovazione e sostenibilità sono le tre priorità che si è posta l’azienda Sibat Tomarchio, presente nel territorio acese sin dal 1920, per la produzione e imbottigliamento di bevande gassate, per rispondere alla crisi che ormai imperversa sul territorio, trasformando il periodo buio in un momento di opportunità: queste sono state le parole del direttore generale dello stabilimento, Lorenzo Libè, oggi, durante la conferenza stampa per illustrare le nuove strategie dell’azienda.

Sicuramente è un’azienda ben radicata nel territorio, è leader nella produzione di bevande come chinotto, aranciata, limonata, definite da tutti le più buone di Sicilia. Libè, ancora sottolinea, che ancora oggi, utilizzano un metodo di lavorazione, definito lento, con olii essenziali e ingrediente  ‘magico’ è l’acqua dell’Etna, ricca di sali minerali. “Malgrado la crisi, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo ridisegnato tutto in azienda come potenziare la rete della vendita, adeguare il prezzo al potere d’acquisto  del consumatore, quindi applicando prezzi più abbordabili e, facendo promozioni più frequenti: i risultati sono arrivati, attestandoci sul mercato siciliano con il 34,2 % per cento per la vendita dell’aranciata, con il 25,1% per la limonata e, infine con il 51,3% per il chinotto. Ma non ci siamo fermati, per proporci sul mercato nazionale e estero, abbiamo realizzato una linea turchese in vetro perché sinonimo di qualità per antonomasia, con dei corner con una rete di vendita dedicata, esplorando ben 14 mercati in Nord America, Europa e Asia”. 

 Ecco la nostra video-intervista:

Un’azienda siciliana che cerca di rafforzare il suo rapporto con il territorio cercando partnerships per eventi importanti come Il carnevale di Acireale, o l’Infiorata di Noto fino a Expò. Il direttore ha detto che l’anno prossimo vogliono bandire un concorso nelle scuole, nelle accdemie di design per la realizzazione di  un’etichetta dedicata! 

Presente il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo e, il presidente del  Distretto Agrumi Sicilia, Federica Argentati. Il primo cittadino acese ha fatto un plauso all’azienda che oggi, malgrado la crisi riesce a mantenere e a sostenere il livello occupazionale e, registrando una crescita nel settore, promozionando i prodotti siciliani di qualità, puntando all’eccellenza. Anche il presidente Argentati ha spiegato in cosa consiste il Distretto Agrumi Sicilia, altro non è che uno strumento della filiera agrumicola, dove al suo interno ci sono ben 13 Enti Locali, puntando a un progetto di valorizzazione. Questa azienda è importante perché punta al Made in Sicily, cercando la sinergia con la filiera per dare un valore aggiunto alle produzioni. Bisogna ricordare che il 60% della agrumicoltura ricade nel territorio siciliano.

I numeri parlano chiaro: fatturano 12 miliardi di Euro l’anno;  40 milioni di pezzi venduti; 60 articoli in assortimento; 500 clienti serviti! 

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