Fornace Penna di Sampieri: bene culturale in perenne stato di abbandono

         Il noto monumento di archeologia industriale giace a ridosso del mare tra                polemiche e degrado.   

A Sampieri, piccola frazione di Scicli in provincia di Ragusa, si trova la Fornace Penna, grande complesso monumentale di archeologia industriale che sorge su un promontorio a ridosso del mare. La Fornace Penna, risalente a inizio secolo e precisamente realizzata tra il 1909 e il 1912 sul progetto dell’ingegnere Ignazio Emmolo, rappresenta uno dei simboli della storia industriale della Sicilia. Infatti, il complesso era una fabbrica di laterizi, che venivano esportati in molti paesi del Mediterraneo, nella quale vi lavoravano ragazzini-operai. Tuttavia, la storia della fabbrica fu molto breve, durò solo 12 anni poiché nel 1924 venne distrutta da un incendio doloso, atto che allora tanto quanto oggi testimonia le difficoltà di fare impresa in Sicilia. Stando a quanto riportato da RagusaNews, l’ingegnere Ignazio Emmolo non era estraneo a contrasti con i latifondisti del posto.

Un monumento di archeologia industriale che trasuda di storia, un passato del quale ormai oggi rimangono poche rovine. Attualmente la Fornace Penna si trova in uno stato di degrado a abbandono, in balìa degli agenti naturali e dell’incuria umana che l’hanno trasformata in una struttura pericolante.

Entrando si nota la maestosità del complesso che sorge tra la vegetazione selvaggia sia all’esterno che all’interno con evidenti parti mancanti dell’edificio ormai distrutte, ed anche la ciminiera sorge, in tutti i suoi quarantuno metri di altezza, pericolante e sgretolata.

Quello che emerge riguardo lo stato attuale della fornace è rappresentato da un cartello posto all’entrata con scritto “pericolo di crollo”.

Potenzialmente la struttura potrebbe rappresentare un grande polo di attrazione turistica, infatti  attualmente curiosi e turisti che si trovano nelle vicinanze non possono fare a meno di dare un’occhiata all’immensa fabbrica le cui rovine esercitano un certo fascino. Ma vediamo da vicino le burrascose vicende burocratiche legate a questo monumento. Stando a quanto riportato da Ragusa Oggi, nel 2005 l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali emette il decreto 9409 del 30 dicembre 2005 in base al quale venne stanziata la somma di 500 mila euro da destinare alla messa in sicurezza della fornace. Di fatto, di questi 500 mila euro ne vengono impegnati 250 mila.

Nel febbraio del 2014 diverse associazioni della città di Scicli rivolgono appelli alle istituzioni per la tutela della fornace, in particolare tra di esse si distingue la FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, da diversi anni impegnata a sollecitare gli organi competenti. A maggio dello stesso anno la Sovrintendenza ai Beni Culturali chiede di attivare la procedura per recuperare i 250 mila euro e sempre nello stesso periodo, viene inviato agli uffici competenti della Regione Sicilia il progetto di tutela della fornace, mai andato in porto.

Attualmente, stando alle affermazioni del responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Scicli Giuseppe Savà,  il sito è sottoposto a ben cinque vincoli secondo un provvedimento assessoriale del 31 luglio 2009: vincolo relativo alla tutela della fascia costiera; vincolo paesaggistico; vincolo di immodificabilità dei luoghi; vincolo di bene culturale; vincolo in relazione ai luoghi dell’identità e della memoria. Tuttavia, lo stato attuale in cui riversa la Fornace è una situazione di stallo, risultato della mancanza di fondi. Nello specifico il Comune di Scicli è responsabile dell’incolumità per ragioni di sicurezza pubblica, mentre per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione ne risponde la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa che al momento non avanza progetti di recupero per la mancata disponibilità di finanziamenti. Inoltre, la Fornace Penna è un bene privato appartenente alla famiglia Penna che attualmente non avanza azioni di intervento.

La “situazione istituzionale” della Fornace, ad oggi, continua a rimanere bloccata e ci si augura che qualcosa si smuova al più presto per non lasciare che questo bene, simbolo dell’identità di un territorio, si sgretoli definitivamente. Ancora una volta siamo di fronte all’ennesimo caso di potenzialità non sfruttate? 

Ecco la galleria fotografica della Fornace Penna: 

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