Fiorentina, quando l’attaccamento supera la tentazione: Kalinic resta

Decisione sorprendente del croato che sceglie di restare a Firenze e rifiuta i milioni cinesi.

Kalinic

Dopo il corteggiamento “dannato”, l’odore dei profumati milioni e la tentazione furente, arriva l’epilogo romantico. Sembrava fatta, Kalinic era destinato a fare le fortune del Tianjin di Fabio Cannavaro. Circa 40 milioni di euro alla Fiorentina, 12 per quattro anni al giocatore. Cifre fuori mercato, cifre, per stare al passo con i tempi, “cinesi”. Ma a volte i soldi non vincono, a volte le cifre “monstre” vengono superate dal passionale amore per la maglia, dall’attaccamento ad una città, ad una squadra, ad una società.

Ed è così che Nikola Kalinic va, per così dire, “fuori moda”. “Resto alla Fiorentina, voglio giocare in Italia. Mi trovo bene, non ho motivo di andare via“. Eppure l’ex Dnipro avrebbe avuto 12 milioni di ragioni per cambiare maglia, contesto, continente. Invece no, invece le parole dell’attaccante alla testata croata Sportske Novosti vanno in una direzione diversa, probabilmente più genuina:

C’è stata un’enorme pressione sul mio trasferimento. Tutti mi spingevano in Cina, la stampa è come se si fosse voluta sbarazzare di me. Ma non la Fiorentina e i suoi tifosi. Io resto“.

Kalinic resta, la Fiorentina esulta e con lei, probabilmente, anche una buona fetta del calcio  “all’antica”, quello attaccato al rumore della sfera che viaggia sull’erba, piuttosto che al frusciante suono delle banconote. Attenzione, però, i cinesi hanno diversi assi nella manica: sarà l’epilogo definitivo di questa storia romanzata?

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