Eurovision 2023: da Liverpool un caleidoscopio di abiti eccentrici, surreali e tante curiosità

La finale dell’Eurovision Song Contest del 2023 è stata trasmessa sabato sera, 13 maggio, e ha visto la partecipazione di paesi europei, tutti desiderosi di ottenere il titolo di miglior canzone.

La sede dell’evento è stata la M&S Bank di Liverpool o semplicemente conosciuta con il nome di Liverpool Arena e migliaia di spettatori si sono riuniti per assistere all’evento in diretta, mentre milioni di persone, in tutto il mondo, lo hanno seguito attraverso la televisione e lo streaming online. I commentatori ufficiali per l’Italia delle tre serate sono stati Mara Maionchi, conduttrice e discografica, e Gabriele Corsi, attore, comico, showman, conduttore televisivo e radiofonico italiano. I due hanno intrattenuto gli spettatori con battute divertenti, specialmente la nostra Mara che ha tirato fuori tutto il suo carattere diretto e senza fronzoli e una grande dose di energia, motivo per cui è molto amata dagli adulti e dai giovani, e che ha suscitato indignazione in Spagna per la battuta al vetriolo sulla esibizione della cantante Blanca Paloma. Mara – ha, così, apostrofato l’esibizione della cantante – “È una ninna nanna? Ma il bambino non dormirà mai perché questa urla come una pazza!”.

In merito alla scelta della sede c’è una motivazione valida del perché è ricaduta sul Regno Unito e non sull’Ucraina, vincitrice dell’Eurovision 2022, comprensibile perché l’Ucraina, ha scelto il Regno Unito, non potendo ospitare la manifestazione per ragioni politico-militari di un paese in guerra e che conosciamo tutti.
All’Eurovision, tuttavia, non sono mancate le polemiche per la scelta, forse pubblicitaria o forse a causa della brexit, che il nome ufficiale della competizione è stata modificata in Liverpool Song Contest e che la parola “euro” è stata tolta da tutti i manifesti e souvenir.

La competizione è stata caratterizzata da una grande varietà di stili musicali, dalle ballate lente alle canzoni pop più ritmate. Ogni paese partecipante ha presentato il proprio rappresentante, che si è esibito in una performance musicale in diretta. Dopo l’esibizione di tutti i partecipanti, è stata la volta della votazione, che quest’anno ha subito diverse modifiche, ma che si raccomandava in diretta il divieto di votare il rappresentante del proprio paese. La tensione è salita man mano che venivano annunciati i voti, finché è stato proclamato il vincitore.

I belli e i brutti dell’Eurovision 2023

L’Eurovision Song Contest è uno spettacolo che si contraddistingue per le sue esibizioni e passerelle eccentriche, con abiti dai colori sgargianti, volumi esagerati e la voglia di stupire il pubblico. Lo stile è vario, ma non vengono resi noti i nomi degli stilisti o dei brand, forse perché sono nomi poco conosciuti o forse perché la scelta dello stile è prettamente “campanilistico”.

Tutti gli altri stili sono una miscellanea tra l’appariscente, il cattivo gusto e l’orrido, e, spesso, l’attenzione del pubblico era catturata dall’abbigliamento anziché sulla esibizione, che, invece, passava in secondo piano. Alcune esibizioni richiamavano stile e movimento sul palco di gruppi icone internazionali o note musicali che ricordavano canzoni già sentite.

Le donne più belle sono state le conduttrici che per tre serate hanno esibito abiti sfavillanti. Sensualità e portamento, caratteristiche peculiari di questa edizione, con l’attrice Hannah Waddingham, la cantante Alesha Dixon e la cantante ucraina Julija Sanina.

Il bello in assoluto è arrivato al quarto posto con la canzone Due vite, già, vincitrice del Festival di Sanremo, ma tutti gli italiani auspicavano per lui il primo, l’italianissimo Marco Mengoni, che con il suo stile particolare ed elegante ha incantato tutta la platea. Veste in pelle e un top di brillanti, tutto, rigorosamente, in nero. Sfoggia, infatti, lo stile della casa di moda Versace.Tra i costumi più strani, ne abbiamo scelti alcuni: quelli che, forse rimarranno nella nostra mente:

Loreen, svedese, vincitrice della 76esima edizione dell’Eurovision Song Contest con la canzone Tattoo. Il suo stile rievoca l’horror di Freddy Krueger in Nightmare. Secondo indiscrezioni, le sue unghie artiglio sono fatte di pietra. Il suo “abito”, che non esiste, è fatto da intrecci di garze utilizzate per il linfodrenaggio e nastri di taping kinesiologico.

Vincitore, al secondo posto, Kaarija, finlandese, con la canzone Cha Cha Cha. Si è presentato con un costume di scena rappresentato da un coprispalle borchiato di colore fluorescente, abbinato a pantaloni in pelle con le punte. Il suo aspetto richiama il film L’incredibile Hulk e i suoi movimenti lo stile di Gangnam Style, rapper sudcoreano. Uno stile da eroe dei cartoni.

Al terzo posto Noa Kirel, israeliana, con la canzone Unicorno. Il suo stile è inconfondibile, quello da ballerina nei varietà televisivi.

Al quinto posto, dalla Norvegia, Alessandra con il brano Queen of Kings, apparsa con un look regale, indossando una corona e un mantello abbinati a un body di velluto verde e oro con spalline ampie che richiamavano lo stile di un’eroina fantasy.

Al settimo posto, il belga Gustaph, ha cantato il brano Because Of You e si è presentato sul palco con il colore predominante rosa della sua camicia e i pantaloni a strati, uno dei quali era composto da un paio di bermuda. Ha completato il suo look con una giacca bianca e un cappello a tesa larga dello stesso colore. Sicuramente era indeciso tra rosa e bianco e ha indossato entrambi.

Al 13esimo posto, i croati Let 3 con la canzone Mama ŠČ!. Il vocalist indossava un vestito lungo rosato, ma, come il resto della band appariva troppo vestito e quindi è finito anche lui in mutande. Un gruppo che simula lo stile scenico misto tra i queen e i Village People.

Al 15esimo posto le austriache Teya & Salena con il brano Who The Hell Is Edgar? Le due partecipanti hanno scelto di indossare capi del marchio Haderlump Atelier Berlin: la prima ha scelto un completo vernice bianco con un corpetto rosso, mentre la seconda ha optato per un completo vernice nero con un top rosso.

Dalla Germania, al 26esimo posto, il gruppo Lord of the Lost con la canzone Blood & Glitter. Presenza scenica da film da incubo.

È doveroso annoverare anche gli esclusi più stravaganti quali: i gemelli azeri TuralTuranX, con il brano Tell Me More, che hanno optato per uno stile di abbinamenti uguali. Indossavano completi sartoriali ocra e viola con camicie dalle stampe grafiche in omaggio ai Beatles.

Il leader del gruppo irlandese Wild Youth, con la canzone We Are One, si è presentato sul palco con una tuta attillata e interamente coperta di paillettes dorate, richiamando alla memoria i nostri Cugini di Campagna, Tony Manero del film La febbre del sabato sera e un po’ a Elvis Presley.

Il danese Reiley, ha presentato la canzone Breaking My Heart, e si è mostrato con un completo totalmente rosa, coperto di cuori e cristalli, sembra uscito da un libro di fantasia per bambini.

Ancora il rosa fa da padrone sul palco con il romeno Theodor Andrei, che ha cantato D.G.T. (Off and On) e che sfoggia pantaloni corti, giacca aperta e anfibi abbinati.

Anche il greco Victor Vernicos, con il brano What They Say, ha optato per i bermuda colore sabbia, abito non congeniale per una rappresentazione importante e in un contesto molto particolare.

a Cognita Design production
Torna in alto