Esaurimento risorse per la produzione di pc e telefoni: la soluzione? Il riciclo

Un nuovo design dei prodotti tecnologici, che permette il loro corretto smaltimento e riciclo, rappresenta la giusta via da percorrere per colmare l’eccessivo consumo dei metalli nel mondo.

Oggi, la produzione di dispositivi e apparecchiature tecnologiche come telefonini e pc è all’ordine del giorno. Le industrie introducono sul mercato in maniera costante e veloce oggetti che spesso accompagnano l’uomo nella sua quotidianità. Tuttavia, stando agli studi condotti negli ultimi anni da parte della “Yale School of Forestry & Environmental Studies“, ciò che emerge è l’inevitabile esaurimento dei metalli utilizzati per la realizzazione dei seguenti prodotti.

Telefoni e pc sono principalmente composti da cromo, tungsteno e tantalio, ma la loro reperibilità sta diventando un problema per le industrie. Le principali cause di questa situazione vengono individuate nei vincoli di estrazione, stabiliti in relazione all’abbondanza o alla rarità dei metalli. Essi sono presenti sul pianeta in piccole quantità e distribuiti a macchia di leopardo, con un’alta concentrazione in Cina. Inoltre, la difficoltà di estrazione è legata anche a limiti imposti per la tutela ambientale, e questo riguarda in particolar modo l’oro, il mercurio e il platino.

A ciò va ad aggiungersi la particolare situazione del mercato delle terre rare in Cina, vale a dire gli elementi chimici che vengono estratti dai metalli. In base ai dati raccolti da Enea – l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – il 90-95% delle terre rare usate nel mondo provengono dalla Cina, che le vende principalmente all’Europa e al Giappone. Fino a pochi anni fa, quella che viene definita come la nuova economia emergente, era il maggiore produttore di questi metalli e deteneva il monopolio del loro commercio con le industrie, consumando in proprio la metà della produzione mondiale di terre rare ed esportandone l’altra metà.

L’alto consumo che il paese ne ha fatto fino a questo momento, ha portato come conseguenza il lento esaurimento dei metalli che stanno andando via via a scomparire. Inoltre, l’aumento dei prezzi degli ultimi tempi ha spinto i compratori ad acquistare le terre rare al di fuori del mercato cinese, ma con scarsi risultati dal momento che è proprio la Cina il paese dove risiede la più altra concentrazione di RAEE (RARE EARTH ELEMENTS).

Questa situazione ha causato il rallentamento del mercato che rischia oggi di ripercuotersi negativamente sulla produzione industriale di telefoni e pc. L’unica soluzione possibile, che necessita di essere valutata con una certa urgenza, è il riciclo. Se i materiali di cui sono composti i prodotti tecnologici venissero riciclati correttamente, potrebbero essere riutilizzati per la realizzazione di altri dispositivi. Attualmente il punto a sfavore di questa soluzione è rappresentato dal design complesso degli oggetti, che non permette di smaltirli con semplicità. Pertanto, sarebbe opportuno che i progettisti di pc e telefonini partissero da un design adeguato, pensato in funzione della fine che faranno questi oggetti, in modo tale che al momento del loro smaltimento, le parti di cui sono composti possano essere separate con facilità. Spesso, quando si progetta e si realizza un prodotto, si pensa più all’uso che se ne farà e mai al momento successivo al suo utilizzo, vale a dire quando è totalmente usurato e destinato ad essere gettato via. Ed è proprio su questa fase, spesso sottovalutata, che bisogna riflettere riguardo la possibilità o meno di essere smaltito correttamente, in maniera compatibile con l’ambiente.

In definitiva un design che si adatta a tali esigenze rappresenta un buon punto di partenza per uno smaltimento efficace dei rifiuti tecnologici, favorendo di conseguenza il loro riciclo, la sola strada possibile per colmare l’esaurimento delle risorse e per ridurre l’impatto ambientale di questi oggetti. L’Italia sta già facendo la sua parte per quanto riguarda lo smaltimento di rifiuti RAEE, attraverso la diffusione capillare di diversi centri sparsi per il territorio. Da Nord a Sud queste strutture adibite allo smaltimento di rifiuti speciali rappresentano una realtà diffusa, un esempio positivo da portare avanti per la sostenibilità ambientale, eccone alcuni: il F. G. Recycling Systems, situato a Belpasso, (CT); l’ESA s. r. l. , che si trova a Nicolosi, (CT); i centri Re. Media, Ecolamp, ed Ecolight di Milano. 

 
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