E’ Stolker per una caparbia vedova cinese

“Chuangru zhe” (“Red amnesia”) di Wang Xiaoshuai, in corsa per la Cina alla 71/ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, comincia descrivendo la vita tranquilla di Deng (Lü Zhong), una vedova sessantenne che vive da sola e che si dedica ai suoi figli e nipoti, cucinando per loro riso e polpette

Ma la sua vita viene improvvisamente minacciata da uno stalker che comincia ad ossessionarla con telefonate anonime, per giorni e giorni. I figli preoccupati la ospitano nelle loro case, ma lei si rifiuta: dopotutto, Deng è pur sempre una donna di carattere. Un carattere che si è formato alla scuola del partito comunista durante la rivoluzione culturale, che selezionava e plasmava il meglio dell’integralismo caratteriale e ideologico.

Le persecuzioni continuano e la donna crede che sia il fantasma del marito, poi pensa che sia qualcuno che vuole ricattare il figlio. Gli episodi aumentano e peggiorano fino a quando viene lasciata della spazzatura davanti alla sua porta di casa. Deng si accorge di essere seguita da un ragazzo in t-shirt a strisce.

E all’interno della tempra forte della protagonista, sedimentato in quella matrice culturale, si scoprirà l’origine delle persecuzioni.

Perché un film  ”Dopo la morte di mio padre, mia madre, che ha settant’anni e vive da sola, vuole ancora occuparsi di me e dei suoi nipoti – dice il regista Xiaoshuai, nato nel 1966 a Shanghai -.” La sua vita mi ha fatto riflettere sul modo in cui vivono i cinesi. La sua generazione ha perso la coscienza di sé. Non sanno più chi sono e come può essere la vita. Nati verso il 1949, dopo l’instaurarsi della Repubblica Popolare, sono andati a scuola e hanno vissuto le diverse fasi politiche che hanno attraversato il paese. Hanno subito un lavaggio del cervello e sono diventati insensibili, per questo – continua il regista di Le biciclette di Pechino Orso d’argento a Berlino 2001 – hanno un’esistenza vuota. La vecchia signora di Chuangru zhe si intromette nella vita degli altri e la nostra generazione e quelle future potrebbero perpetuare queste intromissioni nella vita altrui. Ognuno di noi è marchiato, in un modo tutto cinese. Non abbiamo scampo. Chuangru zhe parla di noi come siamo oggi, di come stiamo dimenticando i danni che abbiamo subito. Se la situazione rimane invariata, continueremo a subire le intromissioni altrui, o a intrometterci a nostra volta nella vita degli altri, a causa della profonda intromissione che abbiamo subito nei pensieri e nella coscienza”.

Grandissima interpretazione dell’attrice Lü Zhong, che sembrerebbe favorita nella corsa per la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile.

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