Disfatta al Menti: eredità rossazzurra, tabù da sfatare

Limiti, pregi e difetti del Catania ad una gara dalla chiusura dell’anno solare. Mentalità e mercato

calcio catania tabù 2016

Si abbassa il sipario sul 2016 del Calcio Catania. Soltanto 90 minuti separano i rossazzurri dall’anno che verrà, con la sfida del “Massimino” contro la Fidelis Andria che farà da spartiacque tra quelli che potremmo definire due campionati a sé stanti, un 2017 che vedrà società, squadra e tecnici ancora impegnati nella realizzazione di un progetto di recupero e rilancio sportivo, anche e soprattutto attraverso il superamento di alcuni limiti prettamente legati al campo e che anche nel corso della partita del “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia sono venuti pericolosamente fuori.

Il 4-0 con cui le Vespe hanno asfaltato l’indifeso e indifendibile Catania non è che una delle facce della medaglia rossazzurra, un prospetto che, guardando i numeri del girone di andata e di questo primo turno di ritorno vede comunque un netto vantaggio dei risultati positivi a scapito di quelli negativi. Per vincere e arrivare in alto, dove i tifosi etnei ma anche il direttore Pietro Lo Monaco vogliono vedere il club di via Magenta, però, bisogna necessariamente azzerare il gap dalle grandi del Girone C che sembrano stare qualche gradino più su…e sfatare il tabù trasferta che solo a Cosenza sembrava esser stato superato.

Limiti non soltanto tecnici, ma anche mentali. Il Catania che perde la testa tra infortuni episodici e – forse – qualche scelta arbitrale discutibile non è comunque giustificabile, per una semplice ragione, e cioè che la squadra non ha mostrato carattere, né la cattiveria agonistica, quella sana e costruttiva, portatrice di risultati e punti preziosi. Mentalità vincente insomma, quella che dovrebbe sgorgare a pieno regime nel corso di confronti di testa così attesi e importanti per il proseguo di una stagione (l’ennesima), infernale. Che poi qualitativamente questo organico superi il livello di molte, se non quasi tutte, le altre compagini del torneo… sulla carta appare evidente. E i campionati non si vincono, così come gli obiettivi non si raggiungono, sulla carta…

Anche aspetti positivi, come detto. Pino Rigoli ha lavorato sodo cercando di portare a casa sempre il massimo risultato. E le vittorie sono arrivate, alcune convincenti, altre meno ma pur sempre di successi parliamo. Certo è che non tutte le scelte sono state, sono e saranno condivisibili, anche perché questo è il calcio, non sempre le ciambelle riescono col buco e bisogna dire che a volte qualcuna è venuta proprio male.

Appare fondamentale e tempestiva, la tanto attesa pausa invernale, momento di riflessione, di reset, lo stop-mercato che dovrebbe portare alle falde dell’Etna almeno un tassello per reparto, se non qualcosa in più. In ogni caso bisogna ingranare nuovamente la marcia e non fare l’errore di credere di andare in discesa, perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo, provare le scoppole stabiesi, per credere.

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