Catania claudicante

Dopo aver conseguito la prima vittoria stagionale, il Catania si reca in quel di Frosinone in estrema emergenza causa infortuni e squalifiche

Nonostante ciò, gli uomini di mister Sannino, con tanto sacrificio, svolgono una partita abbastanza travagliata contro una neopromossa in grande forma e vogliosa di dare continuità alle proprie prestazioni.

Nel primo tempo le occasioni più importanti sono firmate Leto, con un sinistro che viene smanacciato da Zappino, e Calaiò, che di testa sfiora la marcatura. Oltre queste, non ci sono molte altre palle gol degne di nota, in quanto la prima frazione di gioco si svolge soprattutto a centrocampo dove è la fisicità ad andare più per la maggiore. La situazione rimane bloccata anche al secondo tempo fino a quando non avvengono tre episodi degni di nota che portano infine al vantaggio dei ciociari. Capuano infatti accusa un disturbo al quadricipite ed è costretto ad uscire dal campo. Anche Spolli, in seguito ad uno scontro di gioco, deve aizzare bandiera bianca. Così la linea dei difensori è costretta ad essere composta da Martinho e Garufi sulle fasce con Sauro e Peruzzi a formare la coppia centrale. Sarà poi Çani a combinarla grossa quando risponde ad un pestone subito da un giocatore frusinate, con un calcione che gli rimedia il rosso diretto. A quel punto il Frosinone, avendo davanti una squadra in inferiorità numerica, con una difesa semplicemente inventata e ferita dai numerosi infortuni, non può fare altro che approfittarne. Al minuto 81 infatti è Paganini che, su assist di Soddimo, beffa Anania con un colpo di testa che porta alla vittoria dei padroni di casa.

In questo momento, vedendo com’è maturata la sconfitta del Matusa, mi vengono in mente solo cinque parole: “La squadra è al completo“. Così aveva detto Cosentino, poco tempo fa, alla presentazione di Giuseppe Sannino. Certo, potrei dargli tutta la ragione del mondo, perchè alla fine sono sempre undici gli uomini che vanno in campo di partita in partita, ma mi chiedo solo una cosa: se la squadra è davvero al completo come tanto proclamato, perchè non esistono sostituti di ruolo? Perchè Capuano deve fare il regista, Martinho l’interno di centrocampo, Rosina la mezz’ala, Peruzzi il centrale, Garufi il terzino destro?

Ora possiamo dire che gli infortuni sono davvero tanti, ma lì si aprono altri scenari che destano tante altre domande, ad esempio: ma il Prof. Ventrone come ha preparato questa squadra? Perchè sono più i giocatori che vanno in infermeria che quelli che scendono in campo? Sarà tutto calcolato dall’esperto preparatore atletico del Catania, oppure è stato commesso lo stesso errore dell’anno scorso quando eravamo costretti a giocare con un pugno di giocatori presi e montati con lo scotch? Non sappiamo darci una risposta. Certo è che sono i titolari ad essere infortunati, ma non vediamo chi li possa sostituire perchè numericamente e materialmente manca chi lo possa fare. Siamo costretti ad adattare giocatori che sicuramente non avranno coperto quella posizione neanche quando da più piccoli giocavano al campetto vicino casa loro. Perciò il mio pallino è proprio questo: se il Catania, squadra appena retrocessa dalla massima serie con l’unico obiettivo di conquistare una promozione di sana pianta, si permette di stare senza una panchina, come diamine si possono raggiungere gli obiettivi prefissati? Sembra che il mercato sia stato fatto bene fino all’acquisto di Rinaudo, ma poi le cessioni di Izco e Lodi su tutte, hanno cambiato qualcosa. Sì, perchè è proprio lì il nucleo centrale di problemi del Catania, a centrocampo. Non ci sono giocatori che possano dare una certa qualità, ma soprattutto non esistono sostituti in grado di fare un campionato di vertice. Ma non vogliamo soffermarci tanto su queste cessioni di lusso, che tra l’altro sono state grandi operazioni di mercato in uscita. Più che altro vogliamo sottolineare le cessioni in più di Sciacca e Moretti, in quanto uno dei due poteva essere trattenuto in rosa, semplicemente perché si trattasse di due ragazzi che avessero una certa esperienza in cadetteria. 

Siamo costretti adesso a giocare con una squadra sostanzialmente claudicante. Inutile dirsi fesserie, ma per risalire in Serie A, bisogna darsi anche una certa struttura che in questo momento il Catania non ha. Oggi sarebbe pure sbagliato mettere sul banco degli imputati questi giocatori che hanno rimediato un’altra sconfitta alla fine dei novanta minuti, anche perché mister Sannino sta insegnando loro cosa vuol dire umiltà, rispetto e sacrificio. Oggi vogliamo solo mandare un monito all’Amministratore Delegato del Catania, che dovrebbe smetterla di giocare a Football Manager e spegnere la Playstation. Sevirebbe, invece, darsi una svegliata e smetterla con tutto questo maledetto assenteismo, perchè i risultati di una squadra di calcio non sono altro che lo specchio dell’operato della società che le sta dietro. E noi abbiamo già rimediato una retrocessione. A buon intenditor, poche parole.

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