CATANIA, ALIMENTAZIONE INFANTILE E TUMORI: LE NOVITA’ AL CENTRO DEL CONGRESSO SCIENTIFICO

Sostanze funginee e plasmoidi: dal Nobel per la Medicina, Harald Zar Hauzen, attese importanti novità 

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“Lotta ai tumori: quali risultati e quali prospettive”? Il Monastero dei Benedettini di Piazza Dante si prepara ad accogliere il congresso scientifico, promosso e organizzato dal prof. Salvatore Sciacca, ordinario di Igiene all’Università di Catania, direttore del Registro tumori integrato di Catania, Messina, Siracusa, Enna, e che si avvarrà del contributo di interventi di altissimo profilo sul piano internazionale, tra cui quello del prof. Harald zur Hauzen, Nobel 2008 per la Medicina, accanto, tra gli altri, a Italo Angelillo, presidente della Società italiana di Igiene (Siti), Ruggero Di Maria, del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare del Ministero della Salute, Gabriele Pelissero, Università di Pavia, Isabelle Romieu, Agenzia internazionale per la ricerca sul Cancro, di Lione, Carlo Signorelli, Università di Parma, Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità. La quarta edizione del meeting, sulla scia delle precedenti, cade volutamente nei giorni della festa di Sant’Agata, “così da permettere ai nostri ospiti, una volta conclusi i lavori – commenta Sciacca – di partecipare all’evento più importante e spettacolare della nostra città”.

Il primo giorno, nella prima sessione di lavoro, si traccerà  un bilancio sulla possibilità strutturale, quindi economica e finanziaria, della lotta ai tumori. Si chiede retoricamente Sciacca, “con questo welfare, è possibile concepire una battaglia che impegna tutta la comunità dalla nascita alla morte? E’ chiaro che durante i primi tempi della riforma (1978 ndr), quando si pensava che l’unica via da percorrere fosse la cura, una battaglia contro il cancro era possibile. Oggi, con una crisi economica profondissima che ha colpito la comunità internazionale, con la coscienza che è impossibile vincere questa battaglia fermandosi alla superficie, e cioè alla cura, senza entrare dentro il corpo sociale della comunità per intervenire sulle abitudini di vita, sappiamo che è  impossibile immaginare un risultato positivo, o peggio, la vittoria sul cancro” .

Attesissima, per le novità di grande interesse ai fini dell’individuazione delle cause, quindi della prevenzione e della cura, la relazione di Harald Zur Hauzen (Nobel per la Medicina 2008): una fondamentale consiste nella revisione della presenza di alcune sostanze nei cibi infantili a cui, fino a questo momento, non si dava nessuna importanza sanitaria. “Si tratta – informa il direttore del Registro tumori- di alcune forme funginee, plasmoidi, che consumati con i cibi nella fanciullezza rinviano i loro apporti negativi alla maturità, quando potrebbero incidere sui tumori del colon retto e della mammella”. Secondo la tabella dell’Oms i tumori di origine biologica rappresentano circa il 10% dei tumori globali, “la maggior parte di questi – commenta Sciacca- potrebbe essere sconfitta immediatamente con una attenta e razionale profilassi dettata dall’autorità sanitaria: il carcinoma del collo dell’utero e molti carcinomi della prostata potrebbero essere vinti da una sufficiente vaccinazione anti HPV, così come ha scoperto il nostro prestigioso ospite, prof. Hauzen. Questo carcinoma è quasi in via d’estinzione in Australia dove la copertura vaccinale è arrivata quasi al 90% in 11 anni. Contro molti tumori del fegato, correlati al virus dell’epatite B risultano immediatamente efficaci le vaccinazioni anti HBV, che hanno già una buona percentuale di protezione in Italia e in tante altre parti del mondo.

 Un altro enorme fattore di rischio che viene trattato al convegno è quello di origine ambientale, ovvero laddove è maggiormente orientata l’attenzione pubblica in quanto “è più facile additare un colpevole rispetto alla maggior parte dei casi in cui il fattore di rischio è individuale. In questo modo si corre il rischio di falsare gli obiettivi per i decisori, vanificando gli sforzi della comunità nella lotta contro i tumori. In Sicilia la maggiore incidenza tumorale – aggiunge – si rileva nelle grandi città, nelle grandi comunità: Catania, Palermo, Messina, Caltanissetta, ecc. I siti industriali vengono dopo Augusta, al nono posto, Gela, al tredicesimo posto, Milazzo, al trentesimo posto. Ci sforzeremo -conclude l’igienista – di capire il perché”.

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