Catania, impetuoso e continuo… nubifragio rossazzurro

La classifica dice 24 punti. Il calendario dice Siracusa per il prossimo weekend. La marcia inserita è quella giusta, con un occhio alle insidie lungo la via.

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Tambureggiante, impetuoso e continuo, questo Catania… un po’ come il nubifragio che ha colpito la città dell’elefante nel giorno della sfida al Monopoli. Soprattutto vincente, e per la terza volta di fila, a segnare una cartina di tornasole di un momento di svolta della stagione rossazzurra. I ragazzi di Pino Rigoli hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e dopo solo un paio di giorni dall’exploit di Cosenza hanno dato battaglia sul prato – devastato – verde del “Massimino”. E lo spettacolo va in scena esattamente per come il suo regista ne aveva prospettato l’andazzo, tutto secondo il copione scritto dall’allenatore.

Lectio magistralis. Di cinismo e praticità del calcio, l’abc tanto caro al mister che ha trovato forse la quadratura giusta per il suo gruppo. Giocatori applicati e attenti alla manovra, certo è che alcuni meccanismi in fase di spinta possono essere ulteriormente perfezionati. La prova dell’attacco rossazzurro, comunque, oggi non è assolutamente criticabile. Vuoi per l’ingiustificata latitanza del Monopoli, vuoi per la fame di un gruppo che adesso punta con decisione ai quartieri alti del Girone C, segnano praticamente tutti, da Russotto a Paolucci, passando per Mazzarani (al quarto centro stagionale) e Barisic, chiamato a sostituire Anastasi. La classifica adesso dice 24, con la Juve Stabia che rallenta dopo il ko di Andria e il Lecce che in attesa del Foggia e del Matera ingrana la marcia veloce e schianta il Messina.

Il cammino intrapreso è quello giusto, fermo restando che la strada su cui viaggia il Catania è ricco di buche, insidie sparse lungo il percorso. La prima tappa si chiama Siracusa. Il derby siciliano contro i ragazzi di Andrea Sottil e dell’indimenticabile bandiera, Davide Baiocco. Così come ammesso da Paolucci, nell’immediato post gara di Catania-Monopoli, per la compagine etnea ogni impegno ha il valore della prova del nove, poiché un passo falso potrebbe significare porre una croce sulla stagione, e allungare il distacco dalle prime 4 della graduatoria. Lottare, giocare e, perché no, sognare. Adesso si può. Ma con parsimonia.

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