CANAPAFORUM 2022. Al Complesso Monastico di San Marcellino e Festo di Napoli la Conferenza Internazionale

Conferenza Internazionale – Napoli, 6 – 10 Settembre 2022 – Complesso monastico San Marcellino e Festo. Focus sul tema Fibre di Canapa con numeri sul settore produttivo, caratteristiche e previsioni di mercato.

CANAPAFORUM 2022, cinque giornate dedicate alle innovazioni, al trasferimento di nuove conoscenze e tecniche, alle politiche della Canapa industriale, quindi dal settore alimentare alla Bioedilizia, comprendendo il tema vitale della Canapa terapeutico-medica. Un ampio programma dal 6 al 10 settembre, Napoli – Complesso Monastico di San Marcellino e Festo, ricco di conferenze, visite ad aziende, corsi di formazione, mostra di prodotti innovativi.

A organizzare CANAPAFORUM 2022 è Federcanapa-Federazione della canapa industriale italiana, in collaborazione con EIHA-Europea Industrial Hemp Association, Fracta Sativa Unicanapa, Legambiente.

Fibra di Canapa, la nuova frontiera di sviluppo del settore in Europa

Terminata la fase rampante del CBD e della cannabis light, la fibra torna protagonista del mercato mondiale della canapa. Se nel 2020 oltre l’80% delle coltivazioni di Canapa negli Usa erano destinate all’estrazione del CBD e poco più del 10% alla fibra, nel 2030 il National Industrial Hemp Council of America prevede un rovesciamento spettacolare: il 70% sarà destinato a fibra.

Anche in Europa, grazie anche alle politiche del Green Deal e ai nuovi programmi di ricerca, la fibra sta guadagnano molti punti per la crescente domanda delle imprese di soluzioni innovative e sostenibili con materiali naturali biodegradabili.
L’evento CanapaForum 2022, che si terrà a Napoli dal 6 al 10 settembre 2022, presenterà le principali esperienze in atto in Europa, con uno sguardo anche all’America, all’Australia e al Sudafrica. Al centro il processo di stigliatura da cui si ottengono fibra e canapulo.

Fibra di Canapa: alcuni dei possibili impieghi

Trainanti gli impieghi innovativi della fibra tecnica di canapa. Utilizzi che vanno da pannelli e strati isolanti per l’edilizia come quelli prodotti dall’olandese Hempflax, primo produttore di canapa europeo che ha acquisito nel 2020 la tedesca Thermo-Natur, oppure biocompositi dedicati all’industria automobilistica, come nel caso Alfa Romeo.

Si continua con le bioplastiche molto utili al packaging e qui si manifesta l’esempio di LATI Industria Termoplastici di Vedano Olona (realizzazione di prodotti eco-sostenibili ed eco-compatibili sostituendo materiali metallici e tradizionali per soluzioni strutturali, filati speciali e molto altro) in convergenza operativa e di intenti con The Hemp Plastic Company. Materiali utili anche per il comparto occhiali, come per Hempatica di The Eyes Republic, una start-up nata nel 2019 che produce appunto occhiali in metallo riciclabile e plastica di origine vegetale con l’utilizzo di fibra da Canapa). Le applicazioni sono le più varie e salta all’occhio il caso delle corde necessarie agli allevamenti delle cozze, l’esempio viene da Acquacoltura Sant’Anna di Bacoli, oppure i pannelli in steli di canapa e olio di soia della HempWood di Fibonacci LLC che ha grande esperienza nell’uso della Canapa come sostituto sostenibile del legno (per pavimentazioni, materiale da costruzione, cornici, mobili e altro).

Il Rapporto Federcanapa sottolinea come diversi impianti per produrre fibra e canapulo sono presenti in Europa, in particolare in Francia, Olanda, Lituania, Romania. In fase di sviluppo impianti di nuova concezione, di piccole dimensioni adatti per bacini territoriali come quelli italiani. Una tendenza, anche globale, che riguarda nuove tecnologie di dimensioni medio-piccole (impianti fissi oppure mobili, quelli che vanno incontro ai coltivatori), come alcune decorticatrici specifiche per la canapa, di piccole dimensioni e a prezzi modici.

Il nostro Paese, per costituzione geografica sviluppato in lunghezza, ha bisogno di impianti localizzati, maggiormente disseminati sul territorio. In Italia finora non c’erano impianti operativi. La mappatura di Federcanapa è ben dettagliata e fotografa la realtà. Uno di dimensioni industriali è sorto a fine 2021 in Toscana, nel Pisano (Canapafiliera srl a Migliarino con capacità di 10.000 ton/anno di paglie) e altri impianti esistono o si stanno sviluppando in altre regioni italiane, come in Piemonte con l’impianto di Assocanapa srl a Carmagnola, concepito 10 anni fa e oggi in fase di ristrutturazione. Anche nelle Marche (impianto pilota ReCagri finanziato dal PRS della Regione Marche), in Puglia (Bio Hemp Trade a Cerignola e il Southemp Tecno srl a Crispiano, oggi fermo), Campania, Lazio e in Sicilia.

Fibra di Canapa: la grande richiesta del mercato tessile

Secondo Grand View Research e Technavio la dimensione del mercato globale della canapa industriale è stata stimata in 4,13 miliardi di dollari già nel 2021. Si prevede una lievitazione pari a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 16,8-16,1% dal 2022 al 2030 quando dovrebbe giungere alla vetta dei 16,75 miliardi di dollari, già di 5,95 miliardi nel periodo 2021-2025 (valutazione ReportLinker).

Seguendo le valutazioni e le previsioni di Grand View Research, i settori tessile, cura della persona, mobili, cibo/alimentazione e bevande, carta e materiali da costruzione, saranno i primi protagonisti nella crescita di questo mercato.

Lo slancio in avanti comprende comunque tutta la vasta segmentazione della produzione da Canapa industriale, quindi anche la bioingegneria e bioedilizia, cura degli animali, isolanti, vernici, plastica biodegradabile, applicazione nel settore automobilistico e altri comparti.

Un fenomeno di crescita del mercato e della produzione che interessa aree geografiche come le nazioni asiatiche ed oceaniche bagnate dal Pacifico (APAC), Nord America, Europa, Sud America e MEA-Medio Oriente/Africa.

L’elevata domanda da parte dell’industria tessile sta guidando in particolare questo forte impulso di crescita e quindi la produzione della fibra destinata a questo comparto.

La superiorità tecnologica, ecologica ed economica della canapa ha guidato la richiesta da parte dell’industria tessile per la fabbricazione di una varietà di prodotti. La fibra ricavata da questa pianta è ampiamente utilizzata per la produzione di tela, tela per vele, corda, sacchi, abbigliamento, tessuti per arredamento, tessuti speciali e altri prodotti. La fibra di canapa è tra quelle più resistenti e maggiormente durevoli.

Inoltre, la canapa può anche essere miscelata con cotone, lana e seta per produrre un’ampia gamma di tessuti.

Poiché le fibre di questa pianta presentano caratteristiche particolari come numerose crepe e piccoli fori nella struttura, hanno un eccellente effetto capillare, una buona capacità di assorbimento dell’umidità ed eccellenti capacità traspiranti. Sono quindi utilizzate per produrre indumenti impermeabili, antivento, resistenti all’usura e antibatterici per i militari.

Questa materia prima è utilizzata anche per la produzione di abbigliamento estivo, poiché possiede varie proprietà come permeabilità all’umidità, buona radiazione termica e resistenza statica oltre che ai raggi ultravioletti.

Le fibre di canapa sono sempre più adoperate come materia prima per la produzione di filati tessili. Sono anche considerati un sostituto del cotone e delle fibre sintetiche.

Vincitori del V Concorso Internazionale

Fibra di Canapa: panorama mondiale ed europeo

Globalmente i nuovi impianti di prima trasformazione degli steli sono nati sull’onda lunga dello sviluppo della coltura della Canapa. Principali protagonisti, oltre alla Francia in Europa, sono Cina, Stati Uniti, Canada (HempCo acquisita da Aurora) e Australia con Ecofibre, player globale per alimenti, CBD e tessuti in canapa.

È quindi necessario un salto in avanti dell’Italia per inserirsi con successo e profondamente nel comparto: il nostro Paese non può perdere un’occasione del genere sia come sviluppo e applicazioni interne, sia come export.

Francia e Paesi Bassi hanno sempre – e da tempo – guidato la canapicoltura e le sue applicazioni industriali. Negli ultimi anni molti altri attori stanno emergendo in Europa, a cominciare dall’Est, ma sta arrivando la grande concorrenza asiatica, in primis dalla Cina che sta sfidando il primato del Nord America (Canada e Stati Uniti). Australia e Nuova Zelanda sono realtà di primo piano nella Canapa per l’emisfero australe.

Come indicato nel Rapporto di Federcanapa, la Cina sta marciando a tappe forzate, a tutta velocità, nell’automazione del processo di stigliatura della Canapa. La provincia di Heilongjiang, all’estremo nordest della Cina, produce da sola quasi metà della fibra mondiale di Canapa.

Altra sottolineatura di Federcanapa è sugli Stati Uniti caratterizzati da uno sviluppo spiccato dopo la legge federale del 2018 che ha legalizzato la canapa industriale. Hemp Inc. nel 2014 ha acquistato per 10 M$ il più grande impianto di trasformazione delle paglie di canapa e kenaf oggi esistente negli Usa e installato nel North Carolina su un’area di circa 25.000 metri quadri. Nell’arco di un anno nell’area statunitense sono sorti diversi centri regionali di decorticazione delle fibre.

In Europa tra i grandi protagonisti nella produzione di fibre da Canapa è l’Olanda con la HempFlax e il suo primo impianto che lavora 4 ton/ha di paglie: produce canapulo e fibra tecnica per vari settori a partire dall’automotive realizzando compositi in fibra di canapa, ma anche lettiere per cavalli e animali d’affezione, materiale per il comparto delle costruzioni, cartario, bioplastiche.

Fibra tecnica per tessuti-non tessuti, isolanti per edilizia, orticoltura e canapulo per calce-canapa e lettiere di animali da un’altra impresa olandese, la Dun Agro Hemp Group, col suo impianto che lavora 8 ton/ha di paglie.

La Francia è in Europa il principale produttore di canapa industriale: Chanvrière de l’Aube, la maggiore cooperativa storica di produttori, rappresenta la metà dell’intera produzione di canapa francese; poi la EuroChanvre, vicino a Besançon, un  fatturato di 2,5 M nel 2021 e tra le sue produzioni fornisce la fibra di canapa per i biocompositi prodotti da APMAutomotive Performance Material per i cruscotti della nuova Giulia dell’Alfa Romeo; la Planéte Chanvre, di piccole dimensioni dedita alla produzione di materiali isolanti per edifici, feltri per floricoltura, lettiere per cavalli e animali d’affezione; altra grande cooperativa di produttori è Cavac Biomatériaux, in Vandea vicino la Rochelle, specializzata nella produzione di fibre di canapa e lino per isolamenti termoacustici.

Canapaforum, breve panoramica sugli appuntamenti

Alle ore 9,30 del 6 settembre l’inizio dell’evento, una partenza scandita da due corsi di formazione fondamentali per le potenzialità economiche e scientifiche del mondo Canapa: coordinamento del Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi Federico II, “Canapa a uso alimentare – Metodi di coltivazione, raccolta e post-raccolta, tecniche di estrazione, destinazione di oli, panelli e farine, aspetti normativi, valutazioni economiche”, mentre alle ore 14, “Canapa a uso medico – Aspetti botanici, preparazioni fitoterapiche, regolamentazione e aspetti normativi”.

La prima delle conferenze avrà luogo il 7 settembre alle ore 9, Canapa Industriale: fibra e Canapulo”, aspetto vitale nel panorama mondiale per quanto riguarda la fibra della pianta, le forti limitatezze italiane nello sviluppo del comparto, i settori strettamente connessi come la Bioedilizia, il tessile, la produzione della carta, i nuovi materiali che interessano anche il campo automobilistico, i metodi di raccolta e sul trattamento delle fibre. Molti gli appuntamenti di approfondimento sulla Canapa industriale in programma fino al 9 settembre.

La Canapa a uso alimentare avrà un suo seguito con la conferenza dell’8 settembre, quindi un focus pieno sul seme e le sue caratteristiche più spiccate e desiderabili, sull’olio di semi di Canapa, i parametri di qualità da osservare per la spremitura del seme ricavando il migliore degli oli, la situazione del mercato anche a livello internazionale, i metodi di coltivazione e di trasformazione più corretti per la coltura della Canapa indirizzata all’uso alimentare e le prospettive di mercato per il CBD-Cannabidiolo negli alimenti.

Vitale e ricca la conferenza del 10 settembre dedicata alla Canapa terapeutica. Tra i punti programmati: la critica situazione sulla fornitura in Italia; andamento del prodotto immesso sul mercato per primo in Italia, a base di un estratto ad alto titolo in THC; distribuzione in farmacie ospedaliere o territoriali prima non in grado di fare estrazioni; nuove genetiche e metodi per la produzione da inserire nel mercato; quadro europeo e mondiale sull’uso della Cannabis Medica; status nella preparazione dell’olio di Cannabis Medica in farmacie territoriali e/o ospedaliere; aggiornamento sull’impiego nei casi di Fibromialgia; presentazione di studi internazionali e italiani.

Il resto del mondo europeo e globale della Canapa

Secondo la ricerca del “The European Cannabis Report”, nel solo mercato del Vecchio Continente le previsioni di crescita del fatturato da qui al 2026 per la Canapa a uso medico-farmaceutico indicano una cifra pari a 58 miliardi di euro. Un’enormità.

I vantaggi della canapicoltura sono ben noti. Solo per citarne alcuni, dal ridottissimo fabbisogno d’acqua fino all’assenza di irrigazione – argomento di grande attualità -, alla resistenza rispetto al cambiamento climatico, passando per l’elevato assorbimento di CO2 da parte delle piante, dalla possibilità che la Canapa ha di rigenerare e di decontaminare terreni, dal fabbisogno ridottissimo (ove mai servisse) di prodotti chimici e dalla capacità di prosperare in terreni inutilizzabili per altre colture.

 

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