Calcio Catania, l’attacco rossazzurro spara a salve, ma…

Un goal nelle ultime quattro partite, pochissime occasioni da rete e tanti interrogativi.

Catania

La rivoluzione in attacco operata dall’ad Pietro Lo Monaco nel mercato di gennaio non ha sortito gli effetti desiderati fino a questo momento, anche se le premesse c’erano tutte e l’inizio era stato tra i più incoraggianti.

Prima l’arrivo di Diogo Tavares, poi quello di Demiro Pozzebon, attaccante tanto desiderato dal direttore e strappato alla concorrenza del Matera.
Per due attaccanti che arrivano, tre lasciano le pendici dell’Etna tra i consensi dell’ambiente etneo (Calil, Paolucci, Anastasi).

Tavares alla prima al Massimino trova il goal, stessa cosa Pozzebon, e tutto faceva presagire ad un’inversione di tendenza riaccendendo le speranze di una tifoseria intera.

La vittoria nel Derby di Messina sembrava potesse essere il momento della svolta.
Un Catania propositivo, vincente, e soprattutto cinico in attacco.
Gli ingressi di Tavares e Barisic spingono gli etnei alla vittoria, sulla quale mette la firma pure l’ex Pozzebon tra l’euforia della gente accorsa numerosa al “Franco Scoglio”.

Da quella gara, però, il black out più totale.
Quattro sconfitte di fila, un solo goal segnato e pochissime occasioni per gli avanti rossazzurri.

Dopo la rete a Messina ci si attendeva un maggior utilizzo di Barisic, ma inspiegabilmente, dopo l’ingresso dalla panchina contro il Melfi, lo sloveno è sparito dal campo, relegato in panchina da mister Pulvirenti nelle successive tre partite.

Scelta discutibile quella dell’ex tecnico della Berretti contro il Foggia, con Tavares, Pozzebon e Barisic in panchina, attaccanti che in questa categoria potevano e possono dare molto di più, un po’ come Calil e Paolucci, chiamati ad inizio stagione a sparare alle mosche con i cannoni…

Non bisogna addossare tutte le colpe al reparto offensivo, mancando i rifornimenti le occasioni da rete scarseggiano e non è facile sfruttare al massimo quel poco che si riesce a ricevere dal centrocampo.

Mediana che fatica tantissimo ad imbastire azioni pericolose, e subisce non poco la pressione degli avversari non riuscendo a fornire l’assistenza necessaria ai compagni d’attacco.

Scoppa, giocatore tecnicamente di categoria superiore, ha deluso fino a questo momento, ancora acerbo forse per il calcio italiano ed il campionato di Lega Pro, facendo crescere il rammarico per il mancato arrivo di Lodi a gennaio.

L’attacco stenta, ma forse pensare a qualche soluzione diversa in mezzo al campo non è poi così sbagliato.

Il ritorno di Di Cecco può essere una soluzione, ma saranno da valutare attentamente le sue condizioni fisiche dopo un lunghissimo stop.

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