Biometano: a Catania il primo impianto del Sud Italia

Si è svolto a Catania il 19 Settembre presso lo stabilimento “Nicolosi Trasporti”, zona Industriale c.da Torre Allegra, l’inaugurazione del primo impianto nel Sud Italia di produzione e distribuzione di LNG (Liquid Natural Gas) e Biometano. 

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Definito come “una lodevole iniziativa e intenzione”, l’evento si prospetta apripista di progetti nati da un’esigenza legata non solo ad una crisi economica ma soprattutto ambientale, con la prospettiva di limitare i danni dovuti ad una incorretta mentalità consumistica perpetrata nel corso del tempo verso l’ambiente ed il nostro futuro. Progetti per realizzare impianti di produzione di biometano da FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), l’umido che noi produciamo in casa, problema molto sentito in Sicilia come in altre regioni.
La Sicilia, ricchissima di metano, sta implementando la sua produzione trasformando i rifiuti solidi, umidi ed anche quelli agricoli.
Ed è grazie all’apporto di biometano da frazioni organiche dalla raccolta differenziata che la Sicilia può essere laboratorio energetico nazionale, concorrendo insieme al metano fossile, al ruolo che avrà l’idrogeno nei campi di sviluppo Snam. Un evento che ha visto coinvolti molti rappresentanti non solo di aziende di trasporti ma anche società il cui obiettivo il benessere della loro clientela.
Un obiettivo che viene appoggiato da grandi aziende quali LIDL, Sibeg Coca Cola e Barilla in quanto è un investimento per le consegne e nei trasporti nel modo più ecosostenibile. Circa il tema della sostenibilità logistica anche LIDL si sta attrezzando visto che è un punto diventato sempre più importante negli ultimi anni. “I clienti fanno sempre più attenzione a come i prodotti arrivano nei punti vendita. Questa iniziativa ci permetterà di avere più camion LNG” – afferma Luca Ros, direttore logistica LIDL Italia, mentre Luca Busi (Sibeg Coca Cola in Sicilia) si è lasciato a parole entusiasmanti ammettendo: “Da oggi possiamo essere super sostenibili senza bruciare CO2 fino al consumatore. Oggi è una giornata importantissima perché i nostri fornitori di autotrasporto riescono ad essere sostenibili ad impatto zero“.
Secondo Angelo Salvatore Maugeri, Amministratore Unico di Ecogruppo Italia, abituati ad un economia lineare, quella di produrre, consumare e poi buttare, questo evento aiuterà a creare una economica circolare. “L’economia circolare è quella che va a recuperare scarti dell’agricoltura per produrre biogas con vari procedimenti. Dall’agricoltura parte lo scarto, una centrale produce biogas, l’azienda di trasporto prende il gas, i camion sono a gas e rimette in circolazione le merci agricole. Questa è l’economia circolare. Questi progetti sono interessanti perché si possono creare delle micro centrali, permettendo di essere indipendenti a livello energetico e far ripartire l’economia della Sicilia. L’ambiente può produrre sia economia ma soprattutto occupazione.”
Noi di Globus Magazine abbiamo voluto porre inoltre delle domande ai vari partecipanti per sapere quale saranno i progetti futuri e le loro opinioni sul biometano.

Quanto è importante la realizzazione di questo impianto per la Regione?

Sandro Foce (LNG Development Manager): «Noi abbiamo creduto e lo abbiamo inserito in tutti i documenti di programmazione che abbiamo prodotto nel gas liquefatto LNG. LNG è uno strumento formidabile per contribuire al risanamento dell’ambiente ma nello stesso tempo dare un sostegno forte ed importante alla produzione, alla trasformazione e allo sviluppo della Sicilia perché a cominciare dall’azienda di trasporto come quella in cui siamo oggi ma continuare ad esempio il trasporto marittimo, passando anche attraverso il comparto della pesca, ha prospettive di sviluppo enormi che si possono tradurre subito in un grande vantaggio per chi fa produzioni».

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Come cambierà il trasporto a Catania?

Giacomo Bellavia (presidente AMT Catania)“Il trasporto stiamo cercando di strutturarlo con un rinnovamento certamente del parco mezzi che abbiamo portato avanti in questi anni e che ci sta consentendo di essere più efficienti e più capillari nel servizio. Nel contempo dell’ammodernamento del parco mezzi ci sta servendo per aggiornare la politica energetica dell’azienda anche alle nuove tendenze. Abbiamo già molti mezzi a metano e quindi l’iniziativa del biometano la guardiamo con grande attenzione. Abbiamo in programma di acquistare venti/venticinque bus elettrici con il nuovo lotto di acquisti che faremo e in generale stiamo guardando a tutte quelle forme di mobilità sostenibile che sono complementari al trasporto pubblico tradizionale: il car sharing, le intermodalità, l’interscambio con gli altri operatori. Nel giro dei prossimi cinque, dieci anni intendiamo riconvertire il parco mezzi e togliere tutte quelle fonti energetiche che sono meno sostenibili ed orientarsi verso mezzi più ecologici per un mondo più sostenibile. Un procedimento già avviato con gli Eurosei che abbiamo acquistato e quelli a metano. Queste saranno le direttive che intendiamo seguire in futuro”.

Produrre più, produrre meglio attraverso il biometano, l’idea di fondo qual è?

P1040536Edoardo Bonaccorsi (Assoro Biometano): “L’idea di fondo è invertire la narrativa del green che ha caratterizzato gli ultimi decenni come se il green fosse un vincolo alla crescita, anzi un diciamo un cappello sotto cui esercitare una decrescita. Noi stiamo facendo questo investimento appunto per ribaltare il tavolo. In più il nostro obiettivo è avere meno costi e più ricavi per i nostri conferitori e nostri partner“.

Ci spieghi come il Comune di Catania si sia mobilitato per l’Ambiente, il biometano, la sua produzione e distribuzione.

Assessore all’Ambiente CT Fabio Cantarella: Noi sosteniamo aziende come queste che fanno investimenti su impianti importantissimi perché sappiamo che la Sicilia ha scarsissimi impianti a disposizione del Comune e soprattutto difettano gli impianti del trattamento dei rifiuti differenziati. Purtroppo registriamo che c’è più di una discarica per ogni Comune, vorremmo che si invertisse la tendenza delle discariche e favorisse la nascita di piattaforme per il trattamento di rifiuti differenziati in particolare l’umido. Per noi avere un impianto simile in città è un grande vantaggio.”

Tra l’altro Catania è la prima città del Sud ad avere un impianto simile.

Fabio Cantarella:Sì e speriamo che ne arrivino tanti altri perché Catania subisce anche i rifiuti che arrivano da altre province, addirittura da Palermo, Siracusa, Ragusa e noi vorremmo che ogni provincia potesse gestire i propri rifiuti e evitare questa problematica che di per sé è una forma di inquinamento. Abbiamo visto ciò che è successo alla discarica della Sicula. L’indagine ha svelato retroscena che sono agghiaccianti e in quella discarica conferivano oltre duecento comuni della Sicilia, non solo la provincia di Catania e questo non è più tollerabile. Ben vengano quindi impianti come questo e che ne sorgano tanti altri nelle altre province e che si dia ai Comuni l’opportunità di poter conferire siti senza dover far viaggiare i rifiuti da una parte all’altra della Sicilia. Si spera in più impianti come questo e meno discariche”.

Quanto conviene produrre biometano?

Mario Dogliani (Direttore Generale Fondazione CS MARE):Conviene molto perché il biometano oggi è un combustibile molto richiesto. Oggi la legge italiana dà degli incentivi importanti per gli agricoltori oppure per la produzione di biometano dai rifiuti urbani e domani è ineluttabile che, siccome il biometano è a emissioni zero anzi negative, ci saranno delle carbon tax che tasseranno le emissioni di carbonio, il biometano non sarà tassato.”

Data la presenza di navi ibride, vorrei sapere perché è preferibile il biometano all’elettrico?

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Mario Dogliani:È una questione di dimensioni. Una nave non può essere elettrica. Un armatore ha messo delle batterie sulla nave in modo che quando la nave è in porto, spegne il motore ed accende le batterie. Una nave ha la potenza installata pari a metà della città di Catania, non può andare a batteria. Per tempi molto limitati quando è in porto, sì. L’aria è meno inquinata, elemento importante per la salute e per l’ambiente. Per aiutare l’ambiente nel contesto delle navi quindi di grandissime potenze, bisogna oggi usare il biometano. Per le macchine ben venga l’elettrico.
Perché i mezzi più sono piccoli e più inquinano?
Mario Dogliani:Certo, è una questione di massa critica. Una nave localmente inquina molto perché consuma tanto ma se una macchina avesse l’efficienza di una nave, farebbe circa mille ed ottocento chilometri solo con un litro.”
Non sono mancati critiche alla Regione Sicilia riguardo alla situazione rifiuti del territorio, un problema molto sentito e che desta perplessità in molti comuni. Giovanni Pasetto di Geo Studio si è prodigato nell’affermare: “Noi abbiamo tre siti distribuiti equamente nella parte orientale della Sicilia, centro orientale Enna e Palermo nel territorio di Monreale che sono prossimi alla rappresentazione per l’autorizzazione da parte della Regione. Siamo qui per capire quali sono gli orientamenti della Regione dal punto di vista sia normativo perché non c’è una chiarezza totale sulla normativa che regola il trattamento dei rifiuti in Sicilia, soprattutto dal punto di vista della titolarità del rifiuto.

Abbiamo visto come grandi imprese si siano mobilitate e abbiano un certo interesse per l’ecosostenibilità e il biometano. Come mai questo interesse da parte di Barilla?

Gianluigi Mason (Dir. Logistica Barilla Italia): Barilla è attiva da sempre nella sostenibilità di quello che fa e in particolare negli ultimi dieci anni ha avviato un programma maggiormente strutturato, rivolto alla comunicazione e alla sensibilizzazione della comunità rispetto a questi temi. Questo programma si chiama BUONO PER TE, BUONO PER IL PIANETA e promuove una dieta equilibrata che attinge ad alimenti che sono sostenibili da un punto di vista di coltivazione e produzioni. Negli ultimi anni stiamo avviando molti progetti a livello logistico che aiutano ad andare verso l’obiettivo di una piena Carbon Neutrality e questi riguardano progetti di sviluppo sia di soluzioni di intermodalità che di trasporto su gomma che abbiano il minimo impatto ambientale.
A seguito della manifestazione si è concordato di come questo sia il futuro e che siamo obbligati a proseguire con iniziative che possano migliorare le nostre vite e sensibilizzare verso l’ambiente.

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