Big Brother ‘Fisco’ is watching you

Sta per scattare l’ora X: il “supercervellone Serpico” del Decreto SalvaItalia sta accendendo I motori.

 

The Big Brother is watching you’…

Ops, scusate, abbiamo ancora circa 0 giorni di “libertà vigilata”.

Ebbene si, è ufficiale: dal 31 ottobre, ossia oggi, il Fisco “spierà” tutti i dettagli dei nostri conti correnti ed entro questa stessa data sarà onere e onore di tutti gli Istituti di Credito comunicare saldi e movimenti dal 2011 ad oggi…e così si proseguirà per il futuro.

Il ‘Grande Fratello’ orwelliano è tornato, o forse non era mai andato via, solo che adesso si veste di frac, con tanto di… 

Il fisco ci spierà il conto. E’ ufficiale: ok del garante per la privacy allo schema di Attilio Befera, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate: tutti i nostri movimenti (saldo, accredibiti e addebiti) verranno conservati dalle Agenzia delle Entrate per 6 anni!

Ci “spieranno” nei conti correnti, in parole povere. Tale provvedimento stabilisce le modalità con le quali gli operatori finanziari dovranno trasmettere all’Agenzia, a fini di controllo fiscale, le informazioni contabili relative ai conti correnti (ossia saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti) e ai rapporti finanziari per la cosiddetta “comunicazione integrativa annuale“. Niente più segreti, insomma. In nome della guerra all’evasione fiscale i nostri conti in banca verranno monitorati 24 ore su 24 da “Serpico“, il “cervellone elettronico” incaricato di “spiarci”. Dalla vecchia anagrafe dei conti create dal Governo Monti, nascerà così un database più ricco e avanzato, il più completo al mondo.

Come rileva il Sole 24 Ore, non si tratta di una novità assoluta, visto che dal 2006 l’Agenzia delle Entrate è capace di conoscere i nominativi dei contribuenti che hanno avviato un rapporto finanziario e il numero di conti correnti aperti in una o più banche.

Il fatto inedito è che il numero dei dati passati dagli intermediari al Fisco sarà più ampio e coprirà anche il passato. Entro la fine del mese corrente le banche diranno quanti e quali conti avevano nel 2011 ed entro il 31 marzo 2014 censiranno anche i conti del 2012. I rapporti relativi al 2013 saranno comunicati entro il 20 aprile dell’anno successivo.
Ma quali sono le informazioni che banche, poste, organismi di investimento, società di gestione del risparmio dovranno rivelare? Nel caso del conto corrente la filiale dirà tutti i dati identificativi del rapporto, anche il codice univoco che svela quale persona fisica o società ha la disponibilità di quel conto, nonché i dati sul saldo iniziale e finale e le movimentazioni effettuate nei dodici mesi, distinte tra entrate e uscite. 

Serpico (non me ne vogliate, ma già il solo nome del ‘cervello’ la dice lunga!) sta già scaldando i muscoli. Il “supercervellone”, posizionato nei sotterranei romani della Sogei, è pronto a mangiarsi i dati di tutti i movimenti bancari dei contribuenti italiani per scatenare quella che Attilio Befera considera ‘l’offensiva finale contro l’evasione fiscale. Perché ad oggi una famiglia su 5 evade, circa il 20% degli italiani dichiara un reddito nullo, quasi pari a zero’.  Il conto alla rovescia è già partito. Il 31 ottobre è dietro l’angolo ed in questa precisa data entreranno in vigore le disposizioni contenute nell’articolo 11 del cosiddetto decreto Salva Italia firmato dal premier Mario Monti. Poche righe di testo dall’impatto devastante sulla vita dei cittadini italiani. Si tratta, infatti, della comunicazione dei dati contabili all’anagrafe tributaria da parte di banche e operatori finanziari. Milioni e milioni di informazioni sui più piccoli movimenti dei nostri conti correnti, delle nostre carte di credito, dei nostri libretti, dei nostri titoli e dei nostri risparmi sotto qualsiasi forma e a qualsiasi titolo detenuti finiranno nel grande database gestito da Serpico. Qui il “cervellone” provvederà a confrontarli con quelli provenienti dalle società telefoniche, dai gestori di luce e gas, dalle assicurazioni e qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Dopodiché i dati potranno prendere due vie. Una porta al redditometro, il mostruoso meccanismo che, stando alle intenzioni degli ideatori, sarebbe addirittura in grado di prevedere una nostra futura evasione, elaborando in anticipo quale sarebbe il nostro profilo di contribuente “congruo”. In sostanza Serpico, che dietro la minacciosa immagine del superpoliziotto nasconde l’acronimo Servizio per le Informazioni sul Contribuente, sulla base delle nostre spese e del nostro stile di vita sa prima di noi quante tasse dovremo pagare. Se poi la cifra non coincide potrebbero essere guai, soprattutto se non sarete in grado di dimostrare –  ricevute alla mano – per quale motivo avete pagato meno tasse di quelle stabilite dal vostro algoritmo.

Ma se il super computer individua anomalie rilevanti nei movimenti bancari, i dati finiscono direttamente, senza passare dal redditometro, all’ufficio accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, che provvederà subito ad aprire un fascicolo a vostro carico.

Al di là degli scontrini del bar o le ricevute della palestra, è chiaro che tutto ruoterà intorno al nuovo strumento consegnato dal professore della Bocconi nelle mani di Befera, (il quale ha profondamente ringraziato!). Non è un caso che, malgrado la presentazione avvenuta più di un anno fa, il direttore dell’Agenzia delle Entrate abbia continuato a far slittare l’operatività del redditometro, che avrebbe dovuto essere pronto per le dichiarazioni dei redditi della scorsa primavera. Dal 31 ottobre gli ormeggi si potranno mollare. E Befera, infatti, ha ribadito l’intenzione di attivare il redditometro entro le prossime settimane. Per entrare veramente in funzione, però, Serpico dovrà aspettare il prossimo 31 marzo. È quella la data prevista per l’invio annuale di tutte le movimentazioni da parte delle banche. La quantità di informazioni che finirà nei sotterranei della Sogei è sconfinata. Oltre ai conti correnti, che saranno passati al setaccio con verifiche di tutti gli addebiti, gli accrediti e i saldi contabili, il “Grande Fratello Fiscale” controllerà tutte le operazioni fuori conto, con l’esclusione dei pagamenti con bollettini postali sotto i 1.500 euro. Nel calderone finiranno anche i conti deposito in titoli od obbligazioni, gli strumenti di gestione collettiva del risparmio, i certificati di deposito e i buoni fruttiferi. Befera potrà ficcare il naso anche nelle vostre cassette di sicurezza, dove potrete mettere ciò che volete, purché facciate sapere al fisco tutte le volte che le aprite e le chiudete. E non pensate di cavarvela con prodotti di finanza strutturata, come i derivati, su cui neanche voi siete in grado di capire bene se vi abbiano portato quattrini o meno. Anche in questo caso l’Erario vuole sapere il numero totale dei contratti accesi e chiusi nell’anno. Inutile dire che il controllo si effettuerà anche sulle carte prepagate e ricaricabili! Così come finiranno sotto la lente gli acquisti di oro e metalli preziosi o gli incrementi dei riscatti di polizza effettuati nei 12 mesi. In tutto si tratta di 51 voci, che comprendono e racchiudono ogni singolo istante della vostra vita. Compresi quelli che voi non sapete, come ad esempio un movimento bancario con un artigiano che evade regolarmente le tasse e che, casualmente, vi ha rimesso a posto il tetto. Chi glielo spiega, poi, all’ispettore del fisco che con il tizio non avete mai avuto alcun rapporto tranne quell’unica transazione?

Ma i problemi non finiscono qui. Chi ci assicura che i nostri dati saranno utilizzati solo a fini istituzionali e saranno adeguatamente protetti? Nessuno. A provvedimento appena varato, il primo allarme fu lanciato dall’allora garante della Privacy, Francesco Pizzetti, che nel gennaio scorso paragonò ‘lo Stato di polizia fiscale all’epoca del terrorismo’.

Quindi… “patti chiari e amicizia lunga, amici cari”. Se d’ora in avanti vi sentite mettere le mani nelle tasche, non gridate più “al ladro”, perché è lo Stato, ed è ampiamente autorizzato a mettere le mani nelle nostre tasche…e altrove!

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