Mercoledì 21 al Palazzo centrale focus sul primo anno di attività realizzate su numerosi siti culturali italiani: in Sicilia, Catania, Leonforte, la Villa di Dessueri a Realmonte e Pantalica. Bandi per 1 milione e 600 mila euro su tematiche legate a conoscenza, restauro, monitoraggio e comunicazione.
Identificare e definire approcci di ricerca innovativi su temi quali i paesaggi e le loro trasformazioni, le pratiche sostenibili nei mutevoli ambienti urbani, l’impatto della digitalizzazione come strumento di decarbonizzazione, le tecnologie a basso consumo energetico per siti e collezioni, gli strumenti diagnostici potenziati per la caratterizzazione e monitoraggio degli oggetti e del patrimonio costruito, i prodotti e i protocolli di conservazione e restauro del verde, la riduzione del rischio contro i cambiamenti climatici e il turismo sostenibile.
Sono questi gli obiettivi del progetto Changes – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society coordinato dall’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito di un Partenariato Esteso del Pnrr che vede l’Università di Catania impegnata su più “spokes”, cioè linee di intervento, con gruppi di ricerca guidati da Stefania Rimini, del dipartimento di Scienze umanistiche, per lo Spoke 2 (coordinato dall’Ateneo di Milano), da Marina Paino, direttrice del Disum, per lo Spoke 3 (coordinato dall’Università di Napoli “Federico II”), e da Giuseppe Politi, del dipartimento di Fisica e Astronomia, per lo Spoke 5 (coordinato dal Cnr).
Mercoledì 21 febbraio, a partire dalle 10,30, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università si terrà una giornata di studi focalizzata sulle attività svolte dall’Ateneo catanese, in particolare su quelle dello “spoke 6” dedicato al tema “History, Conservation and Restauration of the Cultural Heritage” che vede l’ateneo catanese come project-leader sotto la responsabilità scientifica del prof. Pietro M. Militello, archeologo del Disum. In questa linea sono impegnati complessivamente 21 tra docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi provenienti da diversi dipartimenti dell’ateneo (Disum, Dicar, Dsgba, Dmi) e vi afferiscono partecipanti da otto tra università ed enti: Università di Napoli “Federico II”, Suor Orsola Benincasa, Bologna “Alma Mater”, Milano, Torino, Istituto Centrale del Restauro, Opificio delle Pietro Dure, Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo.
«L’incontro di mercoledì – spiega il prof. Pietro Militello – sarà un momento importante per fare il punto del lavoro svolto da tutti i partecipanti allo Spoke 6 in un’ampia gamma di siti culturali, ciascuno dei quali rappresenta sfide diverse per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale: dai Musei Reali di Torino a Pompei, da Saronno a Matera, da Ravenna al Tempio di Ercole a Baia, dalla Vasca votiva di Noceto a Ischia». «In questo campo di azione – prosegue il docente – la Sicilia è presente in modo incisivo con interventi su siti urbani come Catania e Leonforte, ed extra-urbani, come la Villa di Dessueri (Realmonte) e Pantalica, in una prospettiva che dall’analisi storica, dalla valutazione del rischio e dalla diagnostica passa agli interventi di restauro ed al monitoraggio. Si intende incrementare in questo modo quella strategia di collaborazione ed interazione tra competenze diverse e tra enti di ricerca e realtà delle Pmi che è tra gli obiettivi del Pnrr». In questa direzione, ricorda il prof. Militello, proprio all’interno dello Spoke 6, l’Ateneo di Catania ha pubblicato di recente dei bandi a cascata destinati al mondo dell’impresa, per un ammontare di oltre un milione e 600 mila euro su 4 tematiche cruciali: conoscenza, restauro, monitoraggio e comunicazione.
Per il prof. Daniele Malfitana, ordinario di Metodologia della ricerca archeologica e coordinatore generale per l’Ateneo catanese dell’operazione Pnrr sul patrimonio culturale, l’evento dal titolo “Know your stuff! Valued approaches to Cultural Heritage”, offrirà un importante occasione di riflessione. «Ci chiederemo – continua Malfitana, direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia di Siracusa – se grazie al Pnrr il patrimonio culturale ed i problemi, le esigenze ed anche le criticità che ci stanno dietro, stanno cominciando ad avere prime risposte concrete. L’incontro è stato dunque pensato con l’obiettivo di fare il punto della situazione e per capire se stiamo cogliendo tutte le opportunità offerte al sistema universitario e della ricerca oggi e, ancora, se le considerevoli risorse date a tanti atenei, istituti di ricerca e istituti del Ministero della Cultura dall’Europa e dal Mur stiano servendo a “cambiare qualcosa” nel contesto in cui operano tutte le persone e le istituzioni coinvolte, prendendo spunto dallo stesso acronimo del progetto».
La giornata sarà pertanto organizzata in due sessioni: la prima finalizzata a delle riflessioni generali sul contributo che l’Ateneo di Catania, nella sua complessità, sta dando nel contesto Pnrr. Interverranno il rettore Francesco Priolo, il sindaco di Catania Enrico Trantino, il delegato alla ricerca Salvo Baglio, la direttrice del Disum Marina Paino, la Soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania Irene Donatella Aprile, il coordinatore scientifico PNRR – PE5 “Cultural Heritage” – Università di Catania Daniele Malfitana, il presidente della Fondazione Changes Marco Mancini, il dirigente dell’Ufficio Pnrr del Ministero Università e Ricerca Fabrizio Cobis, la direttrice scientifica del progetto Changes Ilaria Manzini, il responsabile scientifico dello Spoke 6 Pietro M. Militello, i direttori dei dipartimenti Disum, Dicar, Dsbga, Dmi, Dfa coinvolti nello Spoke 6 e il dirigente della Ricerca dell’Università di Catania, Giuseppe Caruso, coordinatore amministrativo dei progetti Pnrr per l’Ateneo.
La seconda parte dell’incontro, che si terrà nel pomeriggio al Monastero dei Benedettini, vedrà invece un confronto più operativo tra la direzione scientifica del progetto Changes e tutti gli attori impegnati nello Spoke 6.