L’11 aprile, sulla piattaforma Netflix, è stata rilasciata “Baby Reindeer”. Si tratta di una serie autobiografica che a causa di contenuti ad alto impatto psicologico, sta facendo discutere in questo ultimo periodo, tutti i suoi spettatori.
Baby Reindeer (in italiano “piccola renna”) è una serie molto particolare, in quanto basata su fatti realmente accaduti e che a differenza di altre serie, ha come protagonista, proprio la vera vittima. Infatti, l’attore Richard Gadd, ha interamente diretto la serie, mettendosi a nudo e raccontando la sua esperienza di stalking. Per far in modo di non risalire all’identità della sua stalker, Gadd ha deciso di cambiare il nome di quest’ultima, chiamandola “Martha” (interpretata dalla talentuosa, Jessica Gunning). Questo, però, non è servito a far desistere gli utenti di internet, che spinti dalla morbosa curiosità, hanno indagato per scoprire la ‘verità’ e conoscere il volto della vera protagonista. Il suo tormento è durato per ben 4 anni, in cui ha ricevuto centinaia di e-mail, chiamate e messaggi audio. Si tratta di una storia intrisa di sofferenza, empatia, ma anche di personalità tormentate. Questo ha fatto sì, che per un lungo tempo, nessuno dei due riuscì a fare a meno l’un dell’altra, una vera e propria dipendenza affettiva. Se da un lato Gadd non riusciva più a sostenere questo enorme peso sulle spalle, dall’altro si sentiva accettato e ricercava attenzioni da parte della sua stalker, non appena lei smetteva di scrivergli anche per un solo giorno. L’attore ha ribadito più volte la volontà di non speculare sulla vera identità dei personaggi, in quanto lo scopo della serie è tutt’altro e non quello di mettere in pubblica piazza, la vita della colpevole. L’unico modo per rendere le ricerche più difficili, sarebbe stato cambiare alcuni dettagli, ad esempio la professione di Martha, la sua nazionalità e l’ambientazione. Senza dubbio, Gadd è stato molto coraggioso nel dare personalmente voce al suo dolore, perché girare queste scene, è stato come rivivere il suo incubo una seconda volta. Di fatti, un episodio in particolare, mostra degli eventi molto crudi e di grande impatto psicologico. Molti si saranno chiesti: perché è stata intitolata “Piccola Renna”? Questo dettaglio viene spiegato proprio nell’ultimo episodio. La serie è composta da 7 episodi della durata media di 45 minuti.
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