Emanuele Piazza l’agente di polizia che salvò Giovanni Falcone ma non sé stesso. Di lui lo stesso Falcone disse: “Io a quel ragazzo gli devo la vita”. Una delle ipotesi investigative vuole infatti che sia Piazza sia Nino Agostino (collega di Emanuele Piazza), si trovassero all’Addaura il 21 giugno 1989
In quel maledetto giorno Giovanni Falcone fu bersaglio di un attentato che fallì proprio per merito di Emanuele Piazza e di Nino Agostino. Secondo le indagini, i due agenti avrebbero svolto un ruolo nell’impedire lo scoppio dell’esplosivo che avrebbe potuto uccidere il giudice.
Gaetano Genova , così come la posizione ufficialmente assunta dal SISDE sino al 22 ottobre 1990, mutata dopo le puntuali sommarie informazioni in pressione del dott. Giovanni Falcone ed Alfredo Morvillo.
Ricordo che tra i responsabili materiali, Troia Erasmo è stato assolto in Cassazione a causa di un vizio procedurale nel procedimento di estradizione dal Canada e se non erro è a piede libero. Ciò che caratterizzava Emanuele era la sua enorme disponibilità d’animo nei confronti dei bambini e degli animali (cani scimmie serpenti etc.. ). Un ricordo indelebile? una serata in estate ricordo di averlo visto in macchina, una Passat S.W. carica di bambini, li stava portando tutti a mangiare una pizza. L’essenza di Emanuele era l’entusiasmo a difesa degli indifesi, sarebbe stato come lo era da fratello, un padre sempre presente e protettivo”.
Lei da un po’ di tempo a questa parte si reca nei licei, parla con ragazzi, racconta la storia della sua famiglia e le vicende legate a quei tragici giorni; quali sono le domande che le rivolgono i ragazzi che più l’hanno emozionato e commosso?
“Dopo anni di blocco psicologico , quest’anno ho cominciato a testimoniare la mia esperienza di familiare nelle scuole ( Guttuso & Manzoni ) grazie all’iniziativa coordinata dall’associazione cittadinanza per la magistratura.
Ho riscontrato nei ragazzi un notevole interesse, li ho trovati realmente curiosi di conoscere in modo preciso la vicenda di Emanuele , attenti ai temi della legalità, alla distinzione tra cosa sia giusto e cosa non lo sia, ho ricevuto anche molte domande dirette a comprendere il mio stato d’animo…. Ovviamente è stata un’esperienza che arricchisce e trasmette in connessione reciproca sensibilità e speranza per il futuro.
Sicuramente la scuola oggi, sull’esperienza tragica del 1992 ha rimodulato il valore sociale della propria funzione pedagogica e per mezzo del corpo docente (ho incontrato insegnanti tutti assolutamente motivati ) è didatticamente pronta ad esercitare la propria funzione di baluardo collettivo sociale”.
Concludo questa interessante intervista con un augurio. Auspico che la nostra amata Palermo, possa ritrovare quella forza morale per sollevarsi dal “fango” che per anni l’ha ricoperta e possa seguire quella “scia di intelligenza” pulita e degna che è propria di ogni essere che si definisce UMANO!