Riuniti in tavoli sinodali, i rappresentanti delle 18 diocesi dell’isola rifletteranno sui prossimi passi da compiere e sul contributo da apportare alla luce del discernimento della Chiesa siciliana. Il vescovo Raspanti, presidente: “Continuiamo a svolgere il percorso insieme come espressione della volontà delle Chiese di Sicilia di convergere in un cammino comune”.
“Continuiamo a camminare insieme”: si avvicina il grande appuntamento delle Chiese di Sicilia con l’Assemblea sinodale. Venerdì 13 e sabato 14 ottobre p.v., a Terrasini (PA), si ritroveranno i delegati delle diciotto diocesi della Sicilia e un gruppo di invitati: insieme esporranno esperienze e opinioni, e soprattutto suggeriranno spunti che aprano al superamento di alcune situazioni evidenziate nella fase narrativa del sinodo, quella dell’ascolto di tante persone, giovani e adulti, attivi collaboratori della vita pastorale o più distanti osservatori delle comunità ecclesiali.
“Siamo ormai immessi in quella sapienziale, nella quale operare il delicato compito di discernere quanto raccolto. Secondo la tradizione isolana – spiega il vescovo di Acireale, monsignore Antonino Raspanti, Presidente della Conferenza episcopale siciliana –, le Chiese sorelle avvertono la necessità di condividere quanto ascoltato, i nodi critici e i germogli promettenti, per aprirsi a un discernimento tramite il quale pervenire, almeno in alcuni ambiti, a scelte convergenti e sintoniche”.
A pochi giorni dall’inizio dei lavori, monsignore Raspanti spiega in una nota con quale spirito ci si appresta a vivere questo momento. Nel suo intervento un pensiero per quanti prenderanno personalmente parte all’evento e per quanti sono chiamati a sostenere i lavori con la preghiera.
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