A Calvi Risolta la discarica sotterranea più grande d’Europa

“Scoperta una potenziale bomba ecologica nella Terra dei Fuochi”.

La Terra dei Fuochi torna sotto i riflettori dopo un apparente periodo di silenzio. Lo scorso venerdì 12 giugno il Corpo Forestale dello Stato ha scoperto un’immensa discarica sotterranea, tanto da meritarsi l’appellativo di “discarica più grande d’Europa”, ma del resto c’era da aspettarselo dopo le innumerevoli proteste dei cittadini e i media che hanno documentato lo stato di degrado in cui la zona riversa da anni. La località oggetto di indagine è Calvi Risolta, nel casertano e, secondo i dati pervenuti dall’ Ansa, gli addetti ai lavori sono impegnati da giorni negli scavi del sito inquinato con l’obiettivo di arrivare a stabilirne le dimensioni definitive. 

Quello che è stato rilevato sono fanghi industriali, fusti deteriorati, solventi, vernici e sostanze chimiche tossiche provenienti da aziende francesi. Un mix di rifiuti pericolosi sepolti fino al 2002/2003 in un’area industriale dismessa da trent’anni.

Secondo la Forestale quello che è stato trovato fino a questo momento è solo il principio di un’immensa discarica sotterranea, soprannominata da alcuni “Il tesoro della Camorra”, motivo per cui è stato ritenuto necessario continuare a scavare e sottoporre ad analisi chimiche tutti i  rifiuti trovati.

La bomba ecologica di Calvi Risolta è il risultato di anni di interramenti illegali attribuibili non solo alla Camorra, ma anche alle industrie. Infatti a seguito del sopralluogo delle forze dell’ordine è emerso che i rifiuti interrati sono stati abilmente coperti da strati di terra al fine di evitare emissioni gassose che altrimenti avrebbero destato sospetti sulla zona. Un accorgimento tipico delle aziende che hanno a che fare con la gestione dei rifiuti.

Ancora una volta siamo di fronte a un grave pericolo per l’ambiente e per la salute dell’uomo per due motivi: i gas tossici emessi dai rifiuti si disperdono nell’ambiente e vengono inevitabilmente respirati dai cittadini. A tal proposito non risulta casuale l’aumento dei tumori nella zona del casertano e per anni, se non fosse stato per le proteste degli abitanti del luogo e per l’attenzione che i media hanno dedicato a questa situazione, non sarebbe nemmeno stata emanata la legge sulla Terra dei Fuochi. Il provvedimento legislativo è stato approvato al fine di contrastare il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti e prevede uno screening sanitario della popolazione, riconosce il reato penale di combustione illecita di rifiuti con la reclusione da 2 a 5 anni e prevede risorse finanziarie (parte delle quali provenienti da fondi confiscati alla mafia) destinate alla bonifica dei terreni. Questa legge sembra dunque rappresentare l’inizio di una lotta volta a contrastare l’emergenza ambientale e sanitaria di quell’area.

L’altro grande rischio è costituito dal fatto che i rifiuti dal momento che vengono interrati inquinano il terreno nel quale si coltivano frutta e verdura, cibo che quotidianamente si viene a trovare sulle nostre tavole. Se la terra è inquinata lo sono anche i prodotti alimentari che consumiamo, un circolo vizioso che non finisce mai se non si porrà fine a questo inferno  della Terra dei Fuochi. Senza contare il danno all’economia campana basata soprattutto sui prodotti tipici locali che però stanno risentendo dell’inquinamento dei terreni.

Tuttavia, in base a quanto scoperto dall’Ansa, la procura di S. Maria Capua Vetere preferisce mantenere un atteggiamento discreto riguardo il grado di pericolosità dei rifiuti speciali che continuano a emergere dal terreno, ed attendere i risultati delle analisi chimiche. Ad ogni modo si tratta pur sempre di una rifiuti occultati sotto terra che vanno ad intaccare inevitabilmente il territorio.

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