L’Aeronautica Militare al “Premio Idria” di Paternò

Sabato 26 novembre, ha avuto luogo a Paternò (CT) l’8ª edizione del “Premio Idria 2016” dedicato tra gli altri alla memoria di due Caduti dell’Aeronautica Militare (AM). Riconoscimento alla memoria del Maggiore Michelangelo Trimarchi e del Capitano Carlo Sala. 

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Sabato 26 novembre, ha avuto luogo a Paternò (CT) l’8ª edizione del “Premio Idria 2016” dedicato tra gli altri alla memoria di due Caduti dell’Aeronautica Militare (AM).

Organizzato dal Comune e dalla Pro Loco di Paternò, l’evento si è svolto alla presenza di varie personalità religiose, civili e militari della provincia Catanese, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Ufficiali in congedo dell’Aeronautica (ANUA) e dell’Associazione Arma Aeronautica (AAA) di Catania.

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L’obiettivo dell’evento, attraverso la consegna di una targa riconoscimento, di dare merito o ricordare quei Militari che per il loro attaccamento alla Patria ed alle Istituzioni si sono distinti, a rischio della propria incolumità, in fatti o operazioni nazionali e nelle missioni di pace internazionali.

Per l’AM il riconoscimento è andato alla memoria del Maggiore Pilota Michelangelo Trimarchi e del Capitano Pilota Carlo Sala, esempi di passione, professionalità, etica e spirito di squadra che hanno perfettamente personificato l’esempio e il coraggio Aeronautico con azioni compiute fino all’estremo sacrificio.

Il primo è deceduto, il 12 novembre 1996 nel mare antistante l’Aeroporto di Trapani Birgi, a seguito di inconveniente di volo al velivolo F-104 del 37° Stormo che pilotava.

Il secondo è venuto a mancare per le gravissime ustioni riportate nell’incidente dell’11 luglio 1973 quando, a seguito di incendio in volo a bordo del velivolo Grumman S2F dell’87° Gruppo Volo del 41° Stormo Antisom di Sigonella, in qualità di capo equipaggio, effettuava un atterraggio di fortuna nelle campagne vicino Catania e lasciava l’abitacolo in fiamme solo dopo aver messo in salvo tutti i membri dell’equipaggio. Per il gesto di altruismo gli è stata concessa la Medaglia d’Oro al Valor Aeronautico alla memoria e intitolata la palazzina gruppi di volo del 41° Stormo.

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L’AM era presente all’evento con personale proveniente da Sigonella capeggiata dal Tenente Colonnello Pilota Maurizio Maggio in rappresentanza del Comandante del 41° Stormo Antisom e dell’Aeroporto di Sigonella, Colonnello Pilota Federico Fedele.

Il Ten. Col. Maggio, nel ritirare la targa dedicata a Carlo Sala, ha ringraziato gli organizzatori dell’evento per il riconoscimento e per gli alti ideali a cui si ispira il Premio Idria nel rendere merito ai militari per il loro quotidiano agire, sempre al fine di salvaguardare la Patria e il bene comune e, nel ricordare i Caduti, ha aggiunto che “un futuro senza memoria non può esistere”. La targa dedicata a Michelangelo è stata ritirata dal padre Giuseppe Trimarchi, Generale dell’Aeronautica in congedo.

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Michelangelo Trimarchi

Motivazione Michelangelo Trimarchi: “La passione per il volo lo portò ad arruolarsi molto giovane in Aeronautica Militare. Ha frequentato i corsi per ufficiale Pilota presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, con il corso IBIS IV dal 1988 al 1992. Dopole esperienze alla scuola di volo di Latina e all’Air Force in Texas USA, l’iter addestrativo è stato completato nel 1993 con il conseguimento del Brevetto di Pilota militare. Selezionato per la specialità caccia intercettore sul velivolo F-104, ritornava nella sua terra d’origine, al 18° Gruppo del 37° Stormo di Trapani-Birgi dove, dopo intensa attività operativa a difesa dello spazio aereo del sud del mediterraneo, diventava capo formazione e comandante dell’83° Squadriglia. Si faceva notare per le sue grandi qualità di uomo generoso e di ottimo pilota da caccia a tal punto da essere scelto quale pilota esperto per la selezione alla Pattuglia Acrobatica Nazionale. Il 12 novembre 1996, al rientro da una missione addestrativa, a seguito di un guasto tecnico al velivolo F-104 che pilotava, andava incontro al tragico destino nel mare antistante l’Aeroporto di Birgi. Una giovane vita spezzata nell’adempimento del proprio dovere al servizio della Collettività e della Patria. Un esempio di professionalità, spirito di sacrificio, umanità e profondo rispetto per la dignità e le culture di ogni Paese libero.”

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Carlo Sala

Motivazione Carlo Sala: “Esperto pilota della specialità antisommergibili si distingueva per elevate capacità tecnico-professionali e profondo attaccamento al dovere. Comandato in un volo-prova, in qualità di primo pilota capo equipaggio, subito dopo il decollo al verificarsi di una gravissima situazione di emergenza, provocata dall’arresto di un motore, coordinava con calma e perizia le azioni dell’equipaggio per riportare il velivolo all’atterraggio. Durante la manovra, a causa del sopravvenuto incendio dell’altro motore, con prontezza e ferma determinazione, decideva per un atterraggio fuori campo. Con il velivolo in fiamme riusciva, su terreno accidentato e zona abitata, ad effettuare l’atterraggio, limitando al massimo danni al velivolo e all’equipaggio ed evitando di coinvolgere nell’incidente le abilitazioni circostanti. Ordinava ai membri dell’equipaggio di porsi in salvo, lasciando per ultimo il velivolo, immolando la propria vita a causa delle gravissime ustioni riportate. Fulgido esempio di altruismo, di eccelso spirito di sacrificio ed altissimo senso del dovere”.

 

 

 

 

 

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