40 modi diversi per “morire di fumo”. Nuovo rapporto choc

Una ricerca americana dichiara che sono ben 40 le malattie gravi causate dal fumo. Uccide con i tumori, ma fa degenerare anche diabete e artrite reumatoide.

Il “fumo” è un killer subdolo, silenzioso quanto letale. Che fumare faccia male lo sappiamo tutti, lo stesso monopolio di Stato lo scrive a grandi lettere su ogni confezione, raccomandandoci di “non fumare”, ma le sigarette continuano ad essere vendute perché noi continuiamo a comprarle.

A sostenerlo è il report ‘The Health Consequences of Smoking: 50 Years of Progress del Surgeon General statunitense, la principale autorità di salute pubblica del governo statunitense. Nel 1964, il primo rapporto del Surgeon General mise per la prima volta in evidenza la connessione tra il fumo di sigaretta e una malattia, il tumore al polmone: oggi, 50 anni dopo, le patologie che risultano connesse al fumo sono quasi 40 e la lista risulta piuttosto nutrita, con patologie a carico di quasi tutti gli organi

Il fumo può uccidere, quindi, in ben 40 diversi modi, causando, cioè, 40 malattie gravi: non è un numero da poco! E anche quando non è direttamente il fumo “ad uccidere”, è stato refertato che può causare o far degenerare malattie non necessariamente tumorali, ma – comunque – molto gravi e addirittura mortali. 

Per quel che concerne la relazione fumo-insorgenza di tumore, ad esempio, le evidenze ora provano che, dal fumo di sigaretta, risultano due nuove “connessioni dirette”, con il cancro al colon retto – che è il secondo tipo di cancro più mortale dopo quello ai polmoni – e con il cancro al fegato. Il report prosegue evidenziando che il fumo può provocare tumori in ogni parte del corpo: oltre ai polmoni, ai bronchi, all’esofago e alla cavità orale, al naso, alla faringe, allo stomaco, al pancreas, alla vescica, ai reni, al fegato, all’utero, alla cervice, al colon retto e può causare anche la leucemia

Oltre ai tumori, tra le patologie causate o innescate dal fumo, il report annovera una lunga lista di malattie – destinata probabilmente ad allungarsi in futuro: si va dalle malattie respiratorie  (una fra tutte la broncopneumopatia cronica ostruttiva) alle malattie cardiovascolari (tra cui aneurisma e infarto), sino alle complicanze in gravidanza, alla riduzione della fertilità e della funzionalità sessuale maschile, a un aumentato rischio di mortalità neonatale (‘i bambini le cui madri hanno fumato durante la gravidanza o che sono esposti al fumo passivo dopo la nascita hanno maggiori probabilità di morire di morte in culla (SIDS) rispetto ai bambini non esposti al fumo’ è pedissequamente riportato nel report), alla riduzione dell’efficienza del sistema immunitario, a problemi alla vista (glaucoma e degenerazione maculare).

 Analizzando la letteratura scientifica degli ultimi anni, nella quale un gruppo di esperti – guidato da Boris Lushniak – ha reso “ufficiale” il legame tra fumo e una serie di malattie e disturbi, si evince che il fumo favorisce anche la comparsa del diabete di tipo 2: ‘Un fumatore ha fino al 30-40% di probabilità in più di sviluppare il diabete 2 rispetto a un non fumatore’. 

Tra le patologie degenerative peggiorate – appunto – dal tabacco, figurano, oltre al diabete, l’artrite reumatoide, il labbro leporino nei bambini nati da donne fumatrici in gravidanza, la disfunzione erettile, la gravidanza extrauterina, la palatoschisi nei figli di fumatrici, graduale perdita della vista.

Da 50 anni a questa parte, le statistiche denotano come il rischio di morte causata dal fumo sia divenuto uguale tra uomini e donne. Le donne fumatrici, infatti, sono cresciute numericamente in misura eccezionale, negli ultimi decenni. Nonostante le campagne informative, nei soli Stati Uniti ben 400 mila persone ogni anno muoiono per malattie causate del fumo delle sigarette. Nonostante negli ultimi anni la percentuale di fumatori americani si sia ridotta, passando da oltre il 50% di fumatori al 18%, ‘c’è ancora molto lavoro da fare. Ogni giorno 3.200 giovani con meno di 18 anni  accendono la loro prima sigaretta e altri 2.100 giovani e giovani adulti ‘fumatori occasionali’ si trasformano in ‘fumatori abituali. Nonostante tutti i progressi fatti, siamo ancora un Paese vittima del tabacco’, ha affermato nel report il segretario della salute e dei servizi umani, Kathleen Sebelius.

L’unico rimedio – ammoniscono gli esperti – è smettere di fumare o, in alternativa, far ricorso alla sigaretta elettronica, allo scopo di tentare di dire addio al fumo per salvare la propria vita. Ma anche la sigaretta elettronica non è che sia innocua, anzi!

Fate attenzione solo a questo dato: “sono morte a causa del fumo più persone di quante siano mai perite in tutte le guerre combattute dagli Stati Uniti dall’inizio della loro storia”.

Se non si capisce questo, qualsiasi altro dato risulterà indifferente.

 

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