22 APRILE 2021: GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

La Giornata Mondiale della Terra: Il tema di quest’anno è “Restore Our Earth” (Rispristina la nostra Terra), mission: trovare soluzioni contro il degrado ambientale e il cambiamento climatico per un Pianeta che possa garantire garanzia migliori qualità di vita, lavoro e salute per l’umanità.

Earth Day, la Giornata della Terra ogni anno in questo periodo di di primavera, è un evento green che coinvolge miliardi di persone in tutto il pianeta.

La Giornata della Terra nasce negli Usa sulla scia della pubblicazione nel 1962 del libro di Rachel Carson, “Primavera silenziosa“, e di una crescente coscienza ambientalista, grazie alle iniziative di John McConnell, attivista per la pace che propose all’Unesco inizialmente una giornata per celebrare la Terra e per promuovere la pace per il 21 marzo. La prima celebrazione della Giornata della Terra fu quindi il 21 marzo 1970. Oltre ad essere un pacifista convinto McConnel  si era dedicato anche all’ecologia: credeva che gli abitanti di questo pianeta siano chiamati ad una forma più evoluta di coscienza, per un’equa distribuzione delle risorse. Correva l’anno 1969, quando alla  Conferenza dell’UNESCO a San Francisco, McConnell propose una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra e per promuovere la pace, gli equilibri ecologici, un posto migliore in cui vivere. La sua proposta ebbe forte risonanza e fu seguita dalla nascita del “Giorno della Terra” della città di San Francisco.

La proclamazione della Giornata della Terra si inseriva in un contesto storico dove si era appena presa coscienza dei rischi dello sviluppo industriale legato al petrolio: nel 1969 a Santa Barbara, California, una ingente perdita di petrolio sterminò  migliaia di uccelli, delfini e leoni marini. L’opinione pubblica  e gli attivisti iniziarono a progettare una regolamentazione ambientale per prevenire questi disastri. La sensibilizzazione della popolazione verso i problemi della Terra è lo scopo principale di questa giornata dedicata al nostro pianeta: iniziative di ogni genere, in 192 paesi del mondo, centrate su tematiche ambientali, per improntare una nuova etica di Vita, sulla base del Rispetto per il nostro Pianeta, che ci sta dando sempre più frequentemente segnali d’allarme.

A proposito di risvegli della coscienza collettiva e fenomeni di forte eco e richiamo, esempio recente  di ispirazione per molti teenager “millenium“, e “bambini cristallo“, molto sensibili e attenti a queste tematiche di Educazione Civica (che ci auguriamo diventino sempre più Fondamento della formazione nella scuola primaria) è proprio lei: la Greta Mondiale.

Greta Thunberg è figlia della cantante d’opera Malena Ernman e dell’attore Svante Thunberg. Per cominciare, da vicino ha insistito perché i suoi congiunti diventassero vegani, come lo è diventata lei. È autrice, insieme alla sua famiglia, del libro La nostra casa è in fiamme, in cui viene raccontata la sua vita con alcuni aneddoti della sua famiglia; solo in piccola parte vi si trovano riferimenti al suo impegno per la difesa dell’ambiente.

Il 20 agosto 2018 Greta Thunberg, che frequentava il nono anno di una scuola a Stoccolma, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni  del 9 settembre 2018. Questo gesto di rivolta  è nato a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi senza precedenti che hanno colpito il suo paese durante l’estate. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul surriscaldamento climatico, per questo ha fatto un sit-in  davanti al parlamento svedese  durante l’orario scolastico, col suo slogan, Skolstrejk för klimatet” (Sciopero della scuola per il clima).

Il 4 dicembre 2018, Greta ha parlato al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia.

Qui sotto il cuore del suo intervento:

«Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare il salvabile.»

In occasione dell’ultima giornata ufficiale di lavori, il 14 dicembre, ha dichiarato dalla tribuna della COP24, parlando ai leader mondiali riuniti con parole durissime:

«Voi parlate soltanto di un’eterna crescita dell’economia verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. […] La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all’interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema. […] L’anno 2078 celebrerò i miei 75 anni, se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi, forse mi chiederanno perché voi non abbiate fatto nulla, mentre c’era ancora il tempo per agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra qualsiasi altra cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro stessi occhi. […] Non siamo venuti qui per supplicare i leader di agire. Ci avete ignorato in passato, e ci ignorerete ancora. […] Voi avete finito le scuse, e noi stiamo finendo il tempo. […] Il vero potere appartiene al popolo.» 

Come canta un’altra grande attivista artista, Patti Smith, sempre potente questa canzone da riascoltare, come risveglio globale delle Coscienze.

 

Per concludere questa importante ricorrenza un soffio di arte poetica: un poeta, Nazim Hikmet, definito un Dante turco del XX secolo.

La tenerezza inebriante, fragile e forte di Emily Dickinson, i meravigliosi “quasi ecologici di Giorgio Caproni, e i versi asciutti e taglienti di Franco Arminio, la dedizione all’arte di Antonio Presti, imprenditore siciliano che dedica il suo patrimonio a valorizzare il territorio creando sinergie inedite tra artisti e paesaggio.

Le poesie di Nazim Hikmet, uno dei maggiori poeti lirici del Novecento, sottolineano l’importanza di salvare e guarire in cui viviamo. Il poeta scrive al figlio una lettera in versi che è tra le sue liriche la più significativa a riguardo. Eccone un assaggio:

“Ragazzo mio,

io non ho paura di morire.

Tuttavia, ogni tanto

mentre lavoro

nella solitudine della notte,

ho un sussulto nel cuore,

saziarsi della vita, figlio mio,

è impossibile.

Nei versi che seguono vengono offerte alcune indicazioni su come impostare nel modo più giusto il rapporto con la vita e con il mondo:

“Non vivere su questa terra

come un inquilino,

o come un villeggiante stagionale.

Vivi in questo mondo

come se fosse la casa di tuo padre.

credi al grano, alla terra, al mare,

ma prima di tutto credi all’uomo.”

Ogni uomo deve imparare a sentirsi responsabile della bellezza del mondo, che gli appartiene, che è la sua casa: questo è il messaggio sempiterno del poeta che pare si ispiri ad un altro grande rivoluzionario, San Francesco.

Nelle poesie di Nazim Hikmet  l’archetipo di Fratello Sole Sorella Luna riecheggia

ad esempio nella lirica intitolata

Arrivederci, fratello Mare.

Toccante, il dialogo tra Nazim e il mare, al quale egli dona parole di profonda gratitudine. Lo chiama “ fratello“, proprio come di San Francesco, il quale parlava di sorella acqua e di fratello fuoco.

“Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti

arrivederci fratello mare

mi porto un po’ della tua ghiaia

un po’ del tuo sale azzurro

un po’ della tua infinità

e un pochino della tua luce

e della tua infelicità.

Ci hai saputo dir molte cose

sul tuo destino di mare

eccoci con un po’ più di speranza

eccoci con un po’ più di saggezza

e ce ne andiamo come siamo venuti,

arrivederci fratello mare.”

“Versicoli quasi ecologici” di Giorgio Caproni

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.

“VENTO2″ di Emily Dickinson

Come la luce,
Delizia senza forma
E come l’ape,
Melodia senza tempo

Come i boschi,
Segreto come brezza
Che, senza frasi, agita
Gli alberi più superbi

Come il mattino,
Perfetto sul finire,
Quando orologi immortali
Suonano mezzogiorno!

 

Da “Cedi la strada agli alberi” di Franco Arminio

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. 
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.

Ricordiamo inoltre, tornando in Sicilia, anche La stanza della terra e del fuoco di Luigi Mainolfi e la Stanza del mare negato di Fabrizio Plessi,

all’interno dello  splendido Atelier sul Mare voluto dal Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, Antonio Presti, imprenditore e mecenate siciliano che dedica la sua vita e il suo patrimonio a valorizzare il territorio attraverso una simbiosi tra arte e natura.

Buona Giornata Mondiale della Terra a tutti voi!

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