Allo Zo Centro Culture con “Dell’ombra e della luce” di Sambati

Domenica 14 maggio, alle ore 21.00, al Zo Centro Culture Contemporanee andrà in scena la performance “Dell’ombra e della luce” regia di Marcello Sambati.

dallombraallaluce1
Foto di Daniele Vita

Il percorso che ci ha condotto all’esito di questa rappresentazione ha messo in gioco l’idea stessa di teatro, coniugando le differenze del sentire e dell’essere, del corpo-attore e dell’attore-figura, ripensando l’arte dell’apparire come gesto della luce, fioritura nel cuore della tenebra.

La parola poetica, voce tra le voci della natura, ne custodisce gli istanti preziosi come gemme del sentire umano. La scansione feroce di buio e luce definisce la drammaticità dell’esserci e del non esserci.

dallombraallaluce2
Foto di Daniele Vita

Noi siamo ciò che abbiano incorporato, la somma di ciò che ci ha attraversato. Il nostro lavoro è un risarcimento. In noi dunque dimorano e parlano esseri “altri”; dobbiamo ospitarli, lasciarli parlare e agire, per essere completamente noi stessi, plurali, molteplici. Per riconoscerci terra e vento, rettili e gemme, costellazioni e sciami. Figure e lingue da tradurre in una sola: la performance.

I performer agiscono per conto dei senza parola e senza sguardo, di creature nascoste o quasi invisibili, dai corpi aleatori e inconsistenti. L’oblio è la grande enciclopedia del performer. L’oceano sulle cui rive, come pescatori, vediamo fluire corpi trasparenti e udiamo voci e richiami di vite altre.

Tutte le creature che abitano questo mondo stanno insieme a noi sulla soglia della scomparsa.  Perciò il lavoro performativo è l’assunzione piena di un dire-ascoltare-agire inseparabili. 

dallombraallaluce3
Foto di Daniele Vita

Regia 
Marcello Sambati

Con
Francesca Arnone, Emilia Badalà, Flavio Belmonte, Benedetto Caldarella, Sara Firrarello, Laura Mancuso Pizzitano, Marzia Reina, Elena Rosa, Mariaelena Urso.

Marcello Sambati  autore, performer, regista, fondatore di Dark Camera e del teatro Furio Camillo di Roma, punto di riferimento di attori, scrittori e critici teatrali dagli anni ’80.

Spazio Oscena lo ha invitato a Catania dando vita al primo anno di Scuola Oscena, un percorso di studi sulle pratiche del teatro contemporaneo. Un maestro di rarità che ha condotto un gruppo di studenti performer alla ricerca dell’essere icona, come presenza immateriale e imparmenente, a fare del teatro il teatro di un istante, a dare voce alla voce e al corpo il suo accadimento natura.

Il performer è colui che gioca con la vita.
Essere più che fare, essenza più che presenza. 

Pensatevi più anima che corpo… (M. Sambati)

a Cognita Design production
Torna in alto