THE QUINTANA’S FAMILY, L’ULTIMO SUCCESSO DEL FILM-MAKER MEL STOUTMAN. INTERVISTA AL REGISTA.

Dalla creativa fantasia  del regista  Mel Stoutman  nasce la sua ultima opera cinematografica: The Quintana’s Family. 

Il Film The Quintana’s Family con  Renny Zapato, Ketty D’agosta, Alfredo Riccioli, Cesare Antonucci, Barbara Matteucci, Isabella Greco, Anna Lombardo, Salvo Monforte, Tommy Politini, Rosario Sofia, Gabriello Musmeci, Riccardo Di Maria, è interamente  prodotto e distribuito da: Elefante FilmMel Stoutman Film.

Il Film,  dai contorni siciliani o più specificatamente mediterranei, sembrerebbe ispirarsi a vecchi racconti popolari sui gangster del nostro paese, in grado di gestire il  narcotraffico via mare, tra disgrazie, cadaveri galleggianti, droghe camuffate in panetti apparentemente innocui , e banditi dal fare sospetto  indagati dalle forze dell’ ordine, invece, con sorpresa, seppur triste,  si ispira ad una storia realmente accaduta.

Un giallo, quasi un rompicapo, che ha coinvolto diversi procuratori siciliani dopo il rinvenimento  dapprima di  tre  sub morti in una spiaggia  Settentrionale dell’ isola,  e nei giorni successivi, del ritrovamento di diversi panetti di droga confezionati tutti con lo stesso sistema, portati dal mare in diverse spiagge siciliane.

E così, dal genio creativo di Mel Stoutman ( Carmelo Auteri all’anagrafe ), nonché dal suo impegno a trecentosessanta gradi, (in quanto lui stesso in prima persona cura pre-produzione, soggetto, sceneggiatura,  produzione, riprese, fotografia,  post produzione, montaggio, distribuzione in Tv nonché nelle sale cinematografiche e on line ), nasce The Quintana’s Family, accompagnato da un’eccellente colonna sonora, che guida armoniosamente  i momenti di suspence enfatizzando  quelli comici. Ancora una volta attraverso i suoi film Mel Stoutman, delinea e risalta alcune caratteristiche dell’aspetto umano, portando sullo schermo paure, spavalderie, difficoltà, dinamiche familiari, fragilità e caratteristiche comportamentali del popolo siciliano e non solo.

Come nasce la sua passione di film-maker?

In realtà il mio primo amore è stata la recitazione, in cui ho avuto un discreto successo, poi grazie ai miei studi in Scienze della Comunicazione a Roma, ho approfondito la parte tecnica di cui infine mi sono innamorato.

Con che criteri sceglie i suoi Cast ?

 Scelgo i miei Cast sempre in riferimento alle esigenze del film. Spesso ho detto di no a chi si proponeva perché non rientrava nelle figure da me richieste in quel contesto.

In quale sale è proiettato  The Quintana’s Family?

Il film è ancora on line e possono vederlo tutti. Scelta dettata dalle restrizioni  post-covid.

Un’idea, una storia vera, possono diventare  una sceneggiatura? come struttura le scene dei suoi film?

Per quanto riguarda le scene, spesso e volentieri le identifico in modo aderente alla sceneggiatura. Perché credo che la sceneggiatura insieme al piano di lavorazione rappresentano il cuore del film. Amo molto anche l’arte dell’improvvisazione ma tutto questo può essere realizzato solo se sia una scaletta delle scene. Come dire una sceneggiatura senza dialoghi. Ma la sceneggiatura deve essere così dettagliata e così studiata attentamente da poter dare l’incipit all’attore o all’attrice. Se l’attore o l’attrice studiano in modo approfondito il soggetto e la sceneggiatura senza dialoghi, possono essere in grado di interpretare ed entrare all’interno del personaggio anche meglio di chi deve studiare un copione. In taluni casi solo dopo essere entrato nel personaggio e quindi aver approfondito una sceneggiatura è un soggetto senza dialoghi, si può iniziare a studiare il copione. A quel punto l’attore attrice diventano parte integrante del film .

 Le colonne sonore dei suoi film  vantano una ricerca approfondita, quasi cult. Come nascono le sue scelte ?

In quanto alle musiche, a me aiuta molto l’immagine, il montaggio, quando il film è stato montato  scelgo le musiche secondo i sentimenti che mi trasmette una determinata scena. Le riprese spesso e volentieri devono essere regolarizzate dalle luci. Io amo riprendere ad orari in cui le luci sono meno abbaglianti, quindi di prima mattina o all’imbrunire. Preferisco girare sempre esterne perché il rapporto tra luce e soggetto é di sicuro più incisivo. Invece quando lavoro all’interno naturalmente uso luci artificiali. Il mio stile si avvicina molto al dogma 95 e al neorealismo. Ho coniato un termine che si chiama New neorealism che credo sia lo stile che un po’ tutti i registi film-maker indipendenti , seguono con vivo interesse.

L’articolato mondo del business cinematografico … qual è il suo punto di vista?

Gli indipendenti secondo me, sono il cuore dell’Industria cinematografica. Perché completano il business cinematografico. Senza cinema indipendente il cinema avrebbe solo un punto di vista quello delle majors.

Amo molto il cinema di genere perché è un tipo di cinema che riesce a sdoganare tutto e ti permette di mettere in scena anche l’impossibile. Il cinema di genere non ha limiti. fin da piccolo. Ho seguito l’evoluzione cinematografica il mio primo cortometraggio l’ho fatto a 19 anni e l’ho montato in camera cioè a fine scena , staccavo e tornavo indietro di 2-3 secondi e passavo all’altra scena. In quel determinato periodo non potevo permettermi di avere alcune apparecchiature per il montaggio, in quel momento i per me era una spesa non indifferente. . Ed essendo un indipendente puro intendevo montare da me i miei film.

Quale regista la ha influenzata nel suo percorso artistico ?

 I registi che mi hanno influenzato sono diversi, ma quelli che amo sono i capisaldi del cinema come Stanley Kubrick, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese e gli italiani Pier Paolo Pasolini, Sergio Leone, Ettore Scola, Pietro Germi. Mi piacciono molto Sorrentino, Garrone, Guadagnino e Infascelli.

Nei suoi film lei cura molto la fotografia, elemento essenziale tra i tanti, lo conferma ?

 Si, la curo molto,  ma la curo in modo meno artificiale possibile.Come ho detto precedentemente, preferisco le luci dell’ambiente circostante e dunque riuscire a ricavare il meglio da quello che mi dà la natura. In quanto alle luci artificiali ritengo che abbiano una posizione importante all’interno del business cinematografico, Vittorio Storaro, che è il genio assoluto della fotografia mondiale, riesce a descrivere dei momenti che ti lasciano senza fiato. Avere l’intelligenza fotografica di un genio come Vittorio Storaro ovviamente non è da tutti. Ma se dovessi ispirarmi a qualcuno per la mia fotografia interna mi ispirerei a lui. Silvano Agosti è uno degli artisti montatori a cui si è ispirata da molto il mio percorso da montatore audiovisivo. Lavoravo a Roma presso Cinecittà entertainment, la fotografia l’ho seguita sui set, sono stato assistente di produzione e assistente regia di un film intitolato “Il trionfo dell’amore”, diretto dalla moglie di Bertolucci Clare People, sul set ho conosciuto Mira Sorvino e Ben Kingsley persone splendide, ed ho visto in azione Bernardo Bertolucci perché supervisionava interamente il film. Mi mettevo in un angolo e ascoltavo le conversazioni tra Bertolucci e il direttore della fotografia Fabio Cianchetti. Le conversazioni erano molto interessanti anche perché il film era girato molto spesso in esterna e gli interni erano girati all’interno di palazzi antichi importanti, dato che il film era in costume.

I suoi primi ricordi legati al Cinema?

Con mio padre che era un appassionato di fotografia e scattava delle bellissime foto, lui  mi portava spesso al cinema. Il mio primo film visto con lui è stato “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg, film spettacolare.

Poi, insieme, ricordo il musical Hair e King Kong con Jessica Lange. Questi sono stati i tre film che mi hanno dato l’incipit cinematografico. Altri film che mi hanno colpito positivamente da giovane sono stati The Blues Brothers e profondo Rosso di Dario Argento. Infatti ho anche realizzato anche un cortometraggio horror intitolato “Presenze” .

Filmografia:

1993 Storie di Mafia (Regista Filmmaker) il mio primo cortometraggio. Progetto  montato in camera

2006 “La mail” , “cortometraggio selezionato” On the lot “Film Fest di Steven Spielberg in 2006. (Regista Filmmaker)

2006-2007 Catania” Sant’Agata: i volti della fede”(documentario ) (Regista Filmmaker)

2007 “La razza della bestia” ” cortometraggio , selezionato al Cinemadamare “Film Festival 2007. (Regista Filmmaker)

2007″ Zapato un Siciliano a Roma “webcom (Regista Filmmaker)

2008 “Tre corde d’orologio” cortometraggio, Selezionato al Cinemadamare “Film Festival 2008 ed al Lucania Film Festival 2008, selezionato e trasmesso su tutti i Cellulari linea 3 in Italia (Regista Filmmaker)

2008 “Grazie alla vita” cortometraggio pre-selezione al New York Film Festival settore Avant – Garde e Berlino International Film Festival Shortmovie sector (Regista Filmmaker)

2008 videoclip “Zapato in brand new cadillac” 1 ’56 “.

( 2009-2010 ) “Piccola Italia “ mediometraggio (Regista Filmmaker)

2012 “Lei e …Lui …..” selezionato e trasmesso su Mediaset Italia 2 (Regista Filmmaker)

2013 short film “L’incontro” cortometraggio (Regista Filmmaker)

2014 “Pozo and El Diablo. The Legend “mediometraggio spaghetti western (Regista Filmmaker)

2015 “Hey Gringo! Spara per primo o muori” mediometraggio (Regista Filmmaker)

2016 “West blood story” lungometraggio. (Regista Filmmaker)

2017 “Pozo and El Diablo. La storia continua” lungometraggio (Regista Filmmaker)

2018 Sicilian Gangsters (Regista Filmmaker)

2019 Divine Sud Comedy (Regista Filmmaker)

2020 The Quintana’s Family

 

 

 

a Cognita Design production
Torna in alto