Messina, arriva in scena “Delirio Bizzarro”

Da venerdì 3 a domenica 5 febbraio, sul palco del Vittorio Emanuele, arriva la prosa con “Delirio Bizzarro” di e con Giuseppe Carullo e Cristina Minasi.

Delirio-Bizzarro

Da venerdì 3 a domenica 5 febbraio sul palco del Vittorio Emanuele arriva la prosa con “Delirio Bizzarro” di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, scene e costumi Cinzia Muscolino, scenotecnica Pierino Botto, disegno luci Roberto Bonaventura, aiuto regia Veronica Zito, collaborazione artistica Ivana Parisi, Simone Carullo, Giovanna La Maestra e con la collaborazione del Centro Diurno di Salute Mentale “Il Camelot”, del Teatro Vittorio Emanuele e della “Casa del Con”, produzione Carullo-Minasi e La Corte Ospitale.

Lo spettacolo, recente vincitore del progetto “Forever Young”, racconta di un Centro di Salute Mentale e due personaggi: uno, in condizione di “pazzo per attribuzione” trascorre la propria vita a interrogare le stelle, sconvolto dal futuro, discorde con il tempo presente; l’altra, donna normalissima perfettamente integrata, ossessionata dalla carriera, il progresso come religione, l’agenda come causa operandi ma che avverte un’insania incipiente. Né pazzi né sani, i protagonisti si scopriranno simili, umani, sorridenti, autoironici, sebbene parti inconsapevoli di un sofisticato meccanismo congegnato per rendere l’uomo prigioniero di sé stesso e sempre infelice.

“Il folle <sragiona> spesso molto meno di quanto si creda, forse addirittura non si ragiona mai”

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(Eugène MinKowski_1998)

Cristiana Minasi allieva de “L’isola della Pedagogia” 2010/2012, scuola internazionale di Alta pedagogia della scena per la formazione dei nuovi pedagoghi, progetto diretto da Anatolij Vasiliev e vincitore Premio Speciale Ubu 2012.  Collabora, quale pedagoga, con le Accademie Nazionali di Teatro per la  conduzione del laboratorio “L’attore e l’oggetto: prove semiserie d’attore/autore”. Lavora e si forma con Domenico Cucinotta, Alessio Bergamo, Emma Dante; Norberto Presta, Sabine Uitz; Cristina Castrillo; Raquel Scotti Hirson e Jesser De Souza (Lume Teatro, Brasil); Tino Caspanello; Andrè Casaca; Paco Gonzales (Floez -Germania); Ian Algie; Andrea Kaemmerle; e gli Oucloupò della scuola del clown clandestino di Pierre Byland di Lugano. Ultimi gli incontri con Chiara Guidi, Alfonso Santagata, Alessandro Serra. Avvocato abilitato, laureata in Giurisprudenza con lode, pubblica la propria tesi in Teoria Generale del diritto dal titolo “Il Soggetto alla Ribalta” ove sperimentalmente relaziona i temi dell’interpretazione giuridica e dell’improvvisazione teatrale. Specializzata in Criminologia e Psicologia Giuridica nello specifico settore dei minori e della famiglia, pone le basi per una relazione ed integrazione dei temi della libertà e dignità attraverso lo strumento del teatro con il progetto “LegORIZZONTI”.

Giuseppe Carullo frequenta dal 2000 la Scuola di Teatro Teatès diretta da Michele Perriera, tra i fondatori del “Gruppo 63”. E’ tra gli interpreti di: “Ha riconosciuto il pettine” di Gianfranco Perriera. Segue, dal  2003, la scuola del teatro Vittorio Emanuele (Messina) diretta da Donato Castellaneta, attore della compagnia di Leo De Berardinis. Nel 2004  collabora con la Compagnia Il Castello di Sancio Panza diretta da Roberto Bonaventura e Monia Alfieri, partecipando a molteplici spettacoli tra cui: Le mosche; Colapesce; Metamorphoseon XI, Metamorfosi 74, Microzoi, L’altro Regno. E’ nello spettacolo “L’albero” della compagnia del Teatro dei Naviganti. Fondamentali gli incontri con Anton Milenin ed Emma Dante. Insieme a Cristiana Minasi dal 2009 è in “Euphorìa” di Adele Tirante -spettacolo segnalato ai Teatri del Sacro 2009 Lucca (Eti e Federgat)- e in “Fragile” scritto e diretto da Tino Caspanello.

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