Intervista allo scrittore Cosimo Angelica

La Sala Rossa di Palazzo dei Normanni a Palermo, rosso come il colore della passione… ha ospitato la presentazione del romanzo “Maresca, la magia di una donna libera” , di Cosimo Angelica, scrittore ragusano.

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Cosimo, hai appena pubblicato la seconda edizione del tuo romanzo  “Maresca, la magia di una donna libera”, questo è un momento che inorgoglisce sempre qualsiasi autore in quanto è la prova che la sua opera è richiesta e apprezzata. È stato così anche per te?

Mentirei se dicessi che non è vero ed io non amo mentire. 

Quando ho pubblicato “Maresca, la magia di una donna libera” ero pienamente convinto che tutte le copie stampate le avrei utilizzate per regalarle ai miei amici e poiché ho moltissimi amici mi sono premunito con una tiratura più che significativa. Il tipografo cercò di farmi comprendere con molto tatto che stavo sbagliando per inesperienza. Normalmente, mi disse, gli autori esordienti non richiedono mai più di 500 copie del romanzo e solo pochissimi, che ritengono di avere scritto un capolavoro, si avventurano a 1000 copie. Entrambi, però, concluse sorridendo, si ritroveranno un garage pieno di libri che non riusciranno mai a smaltire. Sorrisi anch’io e risposi che avevo un garage molto grande e un numero di amici superiori al numero di copie richieste. Ho fatto bene e certamente avrei dovuto ordinare una tiratura ancora più consistente. Infatti, non avevo calcolato che utilizzando strumenti come Facebook, il romanzo si sarebbe diffuso con maggiore velocità. Su Facebook ho costituito un gruppo riferito al romanzo e poiché riscontrava un gradimento nel pubblico sempre più entusiasmante,  si è ingrandito a vista d’occhio e ora conta migliaia di membri sparsi in tutto il mondo. La diffusione del romanzo è stata esponenziale come il numero dei commenti che i membri, per lo più donne, postavano nel gruppo. In breve centinaia e centinaia di lettrici dichiaravano di ritrovarsi  in “Maresca” e il numero delle copie della prima tiratura si è esaurito. Moltissime hanno cominciato ad autodefinirsi “Maresca” e non essendoci più copie disponibili è incominciato a diffondersi quel circolo virtuoso che inorgoglisce qualsiasi autore: farsi prestare dall’ amica che ne era in possesso la copia del romanzo. In molti mi sollecitavano a pubblicare una seconda edizione di Maresca e l’ho fatto.

Ti comprendo perfettamente e sono anche testimone di quanto asserisci poiché anche io sono una tua lettrice e anche io mi rispecchio in Maresca, come moltissime altre, e sono affascinata da questa donna stupenda. Una donna magica, libera e meravigliosa che rappresenta lo spirito di tutte le donne.

Condivido pienamente la tua decisione di ripubblicare il romanzo ma debbo esternarti il mio stupore per la location dove hai presentato il romanzo, a Palermo, il 19 novembre. Non è da tutti poter presentare la propria opera in un posto così prestigioso come la Sala Pio La Torre di Palazzo dei Normanni!

Posso chiederti come è avvenuta questa scelta?

In verità non è stata una mia scelta o una mia iniziativa. La sfarzosa  “Sala Rossa”, ora “Pio La Torre”, per me è certamente la più bella sala che possediamo in Sicilia per la sua bellezza e la storia che ci tramanda. Quando mi hanno proposto di ospitare la presentazione del mio romanzo nella Sala del Re del Palazzo Reale, a dimostrazione di una tangibile stima nei miei confronti e di riconoscimento del valore della mia opera che esaltava anche la Sicilia dove il romanzo è ambientato, mi sono sentito più che lusingato ed ho accettato, di questo ne sono sinceramente grato all’ on. Nello Dipasquale che è stato il promotore dell’iniziativa.

Anch’io condivido la scelta che hai fatto e sono pienamente convinta che è stata la cornice perfetta per un romanzo che ritengo, personalmente, un capolavoro. Posso chiederti che sensazioni hai provato nel presentare il tuo romanzo nella Sala Reale ?

Non ti nascondo che inizialmente ho provato una senso di rispetto reverenziale per la maestosità  della sala e sono rimasto ad ammirarla per un lungo tempo in tutti i suoi particolari. È una sala stupenda sotto tutti gli aspetti e trasuda arte da tutti i pori. Poi man mano che arrivano gli ospiti invitati e l’hanno riempita tutta, ho incominciato a seguirli con gli occhi mentre la visitavano prima di accomodarsi e l’ho sentita mia come non mai. Più li osservavo e più mi sentivo a mio agio. Quando sono iniziati i lavori introdotti da mio figlio Alessandro, mi sono detto che non avrei mai potuto presentare “Maresca” in una location migliore.

Desidero farti un’ultima domanda. Comprendo perfettamente la tua contentezza nel volere tuo figlio Alessandro, al tuo fianco, per introdurre e condurre i lavori ma non riesco a nasconderti la meraviglia che ho provato quando ho saputo che il relatore che presentava il tuo romanzo agli ospiti, il notissimo Ettore Artioli, non proveniva dal mondo della cultura ma dal mondo imprenditoriale. Perchè hai fatto questa scelta? La rifaresti?

Sono certissimo che non avrei potuto fare una scelta migliore. Ettore Artioli, come hai detto benissimo, proviene certamente dal mondo imprenditoriale a cui in parte appartengo anch’io. L’ho sempre ritenuto, però, un uomo molto impegnato anche nel sociale e la riprova l’ho avuta quando è stato eletto come Vice Presidente Nazionale di Confindustria con l’incarico per il Mezzogiorno. Ho notato nel tempo che ha svolto l’incarico  con l’animo di chi si occupa dei problemi della gente e non solo degli interessi delle imprese. Il suo modo mi è piaciuto ed ha contribuito a rafforzare il nostro rapporto personale. Ero certo d’avere fatto la scelta giusta quando gli ho proposto di presentare il mio romanzo e fui contento quando mi confermò di avere gradito l’invito e di accettare la mia richiesta. Anche se ora lo dico, quasi scherzando, gli anticipai che di sicuro anche per lui “nulla sarebbe stato più come prima” se “Maresca” fosse riuscito a conquistarlo, come faceva con tutti. Ettore non afferrò bene cosa gli volessi dire e mi rispose sorridendo “vedremo, prima fammi leggere il romanzo”. Non avrei potuto fare una scelta migliore e Ettore Artioli me lo ha dimostrato con la sua relazione che ha conquistato tutti gli ospiti in quanto era improntata allo stupore vero e sincero su cosa aveva provato leggendo il romanzo. Maresca lo aveva “obbligato” a leggersi dentro, a stimolare i suoi valori, a riflettere su tanti momenti della vita che spesso trascuriamo, essendo presi dai nostri mille problemi e a cui diamo erroneamente sempre la precedenza. Ettore Artioli è un ottimo oratore ma non l’avevo mai sentito esternare parole che venivano da dentro, essendo di solito ogni suo discorso sempre improntato a un pragmatismo razionale e corrispondente ai ruoli ricoperti. Il momento più emozionante per me, e per tutti i presenti, è stato quando lui stesso ha voluto esternare le riflessioni che ho appena fatto, riconoscendo  che “Maresca” è un romanzo che supera la normalità del buon romanzo e che entra a pieno titolo nell’arte. L’arte che si ritrova solo nei  quadri di un grande artista. Artioli, dopo avere manifestato senza alcuna riserva la sua certezza  che dal romanzo se ne trarrà di sicuro un grande film essendo già scritto come una perfetta sceneggiatura, ha definito il romanzo stesso un dipinto dove il lettore si ritrova dentro, dove partecipa ai dialoghi e si emoziona con i protagonisti. Ettore Artioli ha indubbiamente colto la vera essenza del mio romanzo, ha commentato con maestria il messaggio che contiene e con un contagioso convincimento lo ha trasferito e fatto diventare proprio a tutti i presenti. Tutti  hanno dimostrato d’averlo recepito  con il lungo confronto che ne è seguito e con l’emozione e la felicità nel viso che li illuminava al momento dei saluti a fine lavori. 

Si, mia cara duchessa Chiara, non potevo fare scelta migliore di quella di chiedere a mio figlio di condurre i lavori e a Ettore Artioli di presentare “Maresca, la magia di una donna libera” ai miei amici nella “Sala del Re”, la prestigiosa “Sala Rossa” di Palazzo dei Normanni.

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