ZŌ CENTRO CULTURE CONTEMPORANEE, per AltreScene l’Amleto rivisitato da Roberto Latini

Per la rassegna di arti sceniche contemporanee di Zō Centro culture contemporanee di Catania, il 9 aprile va in scena “Amleto + Die Fortinbrasmaschine” di e con Roberto Latini che riscrive l’Amleto attraverso lo sguardo di Fortebraccio, il Re che nell’opera di Shakespeare arriva a tragedia conclusa e che in questo lavoro, rivalendosi dell’esperienza di riscrittura del drammaturgo tedesco Heiner Müller, rende il suo sguardo sublime.

Sabato 9 aprile, alle ore 21, settimo appuntamento per AltreScene 2022, la rassegna di arti sceniche contemporanee di Zō Centro culture contemporanee di Catania, diretto da Sergio Zinna. In scena Roberto Latini con il suo Amleto + Die Fortinbrasmaschine di cui è autore del testo, con Barbara Weigel, unico attore in scena e regista. I movimenti di scena sono di Marco Mencacci, Federico Lepri e Lorenzo Martinelli, musiche e suoni di Gianluca Misiti, luci e tecnica di Max Mugnai. Una produzione Fortebraccio Teatro di Bologna (www.fortebraccioteatro.com ) in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Ater circuito teatrale dell’Emilia Romagna, Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, Fondazione Orizzonti d’Arte con il contributo del Ministero della Cultura e la Regione Emilia-Romagna. La messa in scena da è frutto della collaborazione con Latitudini rete siciliana della scena contemporanea.
Latini, romano di nascita e bolognese d’adozione, con il suo “Amleto + Die Fortinbrasmaschine” dimostra ancora una volta le sue qualità attoriali, talmente uniche e particolari da attestarlo come il più eclettico e geniale attore italiano contemporaneo, vincitore di numerosi riconoscimenti anche internazionali (tra gli altri, due Premi Ubu come miglior attore italiano, tre Premi Della Critica, Premio Sipario e altro), capace di un teatro che supera i confini tra l’essere e il sembrare, che si fa amare restituendo fascino e doti artistiche sopra la media.

Un artista mai banale e raro, come raro è questo spettacolo che riscrive l’Amleto attraverso lo sguardo di Fortebraccio, il Re che nell’opera di Shakespeare arriva a tragedia conclusa e che in questo lavoro, rivalendosi dell’esperienza di riscrittura di Heiner Müller, rende il suo sguardo sublime e imperdibile nella sua particolare declinazione. Latini: «“Amleto + Die Fortinbrasmaschine” è la riscrittura di una riscrittura. Alla fine degli anni 70 il drammaturgo tedesco Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Oggi, tentiamo una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner Müller. Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller, su un palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare. Intitoliamo a Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia all’inquietudine nel fondo profondo del nostro centro, per riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso. Di Heiner Müller conserviamo la struttura, la divisione per capitoli o ambienti e componiamo un meccanismo, un dispositivo scenico, una giostrina su cui far salire tragedia e commedia insieme. L’Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a mancare. Questo ha a che fare con la generazione da Pasolini in poi, con la distanza che misura condizione e divenire, con il vuoto e la sua stessa sensazione».

AltreScene chiuderà il 7 maggio con “Il cortile” di Spiro Scimone, con la regia di Valerio Binasco, con Spiro Scimone e Francesco Sframeli in scena, affiancati da Gianluca Cesale.

a Cognita Design production
Torna in alto