“Youth for Youth” : a Catania il “talk strutturato” dell’Unione Europea Erasmus+

Volge al termine YOUTH FOR YOUTH il progetto dell’Unione Europea Erasmus+ nato allo scopo di ridurre la distanza tra i giovani e le istituzioni europee, armonizzare le politiche dei Paesi membri in materia di gioventù, e coinvolgere le nuove generazioni in modo diretto nelle decisioni che li toccano più da vicino

IMG_0492A conclusione di una 4 giorni di incontri avviati il 19 settembre e che vedrà la fase finale sabato 22 settembre, dalle 10.00 e fino alle 12.00 (all’Hotel Sheraton di Acicastello (CT)> Sala Cassiopea 1), in cui 150 giovani – dai 15 ai 30 anni – si confronteranno con figure istituzionali locali del Comune di Catania e di alcuni Comuni dell’hinterland del mondo dello sport, della cultura, del sociale e dell’imprenditoria, allo scopo di instaurare un “dialogo strutturato per promuovere attività finalizzate al miglioramento della qualità della vita dei NEET (dall’acronimo inglese “Not in Education, Employment or Training”), ovvero giovani non iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che non seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. Soggetti che si trovano ad essere tagliati fuori da qualunque attività.

Il progetto a Catania avviato il 28 gennaio scorso e che si concluderà il prossimo 28 ottobre, è stato curato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica NOVA SPORT con attività di laboratori di confronto e che attraverso il finanziamento dell’Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG), ha anche realizzato il questionario “YOUTH FOR YOUTH – Esci dalla Neet zone” in cui sono state sviscerate tutte le criticità, suddivise per aree tematiche. 30 domande (escluse le informazioni anagrafico/identificative), oltre 260 le risposte pervenute ad oggi (il questionario è aperto fino a ottobre), per capire come uscire dal tunnel.

Sono oltre 2milioni in Italia i “Neet”, pari al 21.2 % della popolazione nazionale di riferimento: un esercito immobile di nuovi analfabeti lavorativi.

Ma da chi è composto questo “esercito”? Dove vivono? Che titolo di studio hanno?

Sono alcune delle domande a cui non solo l’Istat ha cercato di dare delle risposte, per tracciare un’identità di questi “néné”, né lavoratori né studenti. A partire ad esempio dall’area di residenza visto che più della metà (il 56,5%), è costituito da donne che vivono al Sud (Napoli, Catania, Brindisi e Palermo sono le province più critiche) e hanno un livello di istruzione medio basso, licenza media o al più diploma superiore. Il rischio infatti, è che questi giovani si trasformino nel tempo in disoccupazione strutturale. Su questi principi, si è basato il questionario “YOUTH FOR YOUTH – Esci dalla Neet zone”, che sarà dibattuto sabato 22 settembre allo Sheraton.

Il progetto nei giorni scorsi ha visto il confronto con i decisori politici di alcuni Enti pubblici. Ad Aci Catena, il sindaco Sebastiano Oliveri e il suo vice Giovanni Pulvirenti, hanno partecipato attivamente agli interrogativi dei giovani presenti, rinnovando l’intenzione di promuovere lo Sportello Giovani e rafforzare ulteriormente il legame con la Consulta dei Giovani, approvata in Consiglio comunicale lo scorso 28 giugno.

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