Vinterberg: una bisbetica vittoriana e i suoi tre amori

In sala con 20th Century Fox dal 17/ 9, ‘Via dalla pazza folla’ di Vinterberg

Una donna indipendente per il proprio tempo, anche troppo  per l’epoca vittoriana, e tre uomini che la amano in maniera diversa fino alle ultime conseguenze. ‘Via dalla pazza folla‘  di Thomas Vinterberg, in sala distribuito da 20th Century Fox da giovedì scorso, racconta una storia che ricorda l’attaccamento alla terra di ‘Via col vento’ e ‘Cime tempestose’. Stiamo parlando del primo film adattamento del romanzo di Thomas Hardy scritto nel 1874, ovvero quello del 1967 diretto da John Schlesinger.

Una cosa è certa. Betsabea Everdene (Carey Mulligan) è bella, indipendente e testarda. E non è un tipo facile. Minuta e graziosa, la donna, proprio come Scarlett O’Hara del romanzo di Margaret Mitchel, dimostra di avere carattere da vendere e capisce che il matrimonio le sta stretto. 

Rifiuta tre pretendenti tutti diversi tra loro. Il primo, Gabriel Oak (Matthias Schoenaerts) allevatore di pecore, uomo calmo,equilibrato,solido. Innamorato, ma anche capace di aspettare. Si dichiara alla donna, ma lei, pur essendo attratta dal pretendente ha altro per la testa.

C’è poi Frank Troy (Tom Sturridge), un sergente bello, nobile, virile e narciso che riuscirà a far centro sul suo cuore ingannandola e non amandola affatto.

Ed infine, c’è William Boldwood (Michael Sheen), uno scapolo ricco e maturo, un brav’uomo. Ma troppo buono per conquistare una bisbetica come lei.

Ci sono alcune tracce del mio film ‘Festen’ (vincitore del premio della giuria al 51º Festival di Cannes) – dice il regista, che continua – Ma non riguarda lo stile, semmai qualcosa che è rimasto nel mio gusto per l’immagine. Firmammo un documento comune perché credevamo che il cinema dovesse ritrovare la purezza visiva che un tempo gli apparteneva, poi ‘Festen’ andò a Cannes ed ebbe un successo che non ci aspettavamo. Volevamo spogliare il cinema, metterlo a nudo. Cercavamo purezza. Ma da un giorno all’altro Dogma divenne una moda e perse quasi immediatamente la sua anima di ribellione. Tutti volevano fare film Dogma, e divenne presto qualcosa di stantio. Nello spirito penso di essergli rimasto sempre fedele, perché anche se con altri mezzo estetici ancora oggi continuo a cercare purezza nel cinema. Nel colore, nella bellezza delle immagini“.

La sceneggiatura di David Nicholls scorre veloce e senza troppi intoppi in questa storia dai toni melò. Una storia con al centro Betsabea che deve gestire con una certa disinvoltura questo traffico di amanti che la amano in parallelo.

a Cognita Design production
Torna in alto