“Viaggio in Sicilia “ con Vittorio Sgarbi

Evento organizzato da Panorama d’Italia, in collaborazione con Banca Mediolanum

Ieri sera, nella splendida cornice del castello Ursino, in presenza del sindaco Enzo Bianco e di molti estimatori, si è tenuta una lezione  di storia dell’arte davvero speciale poiché speciale è il professore che  l’ha tenuta: Vittorio Sgarbi.

Il famoso critico, con la grande abilità oratoria che lo contraddistingue e la sua innegabile preparazione culturale, ha parlato del suo “Viaggio in Sicilia”, iniziativa promossa dalla rivista Panorama in collaborazione con Banca Mediolanum.

Durante il suo intervento,  in questa sorta di “appunti di viaggio”, Sgarbi ,oltre a dare consigli pratici per  portare più gente nei luoghi della cultura e dell’arte, parlando anche dell’ EXPO di Milano di prossima apertura che può essere, se ben sfruttato, un evento di grande valenza economica per tutto il paese poiché porterà in Italia migliaia e migliaia di potenziali turisti, ha mosso una dura critica ai musei siciliani che paradossalmente rimangono chiusi durante il fine settimana, quando cioè è maggiore l’afflusso di turisti desiderosi di conoscere il patrimonio artistico e culturale dell’isola.

Unica eccezione ad una così autolesionistica gestione, è rappresentata proprio dalla Pinacoteca del Castello Ursino che, a differenza degli altri musei, rimane aperta 7 giorni su 7, dando così la possibilità ai visitatori di ammirare nei due piani aperti al pubblico: la sala monografica dedicata a Michele Rapisardi, pittore catanese dell’ ‘800 e la collezione Finocchiaro, in cui si possono ammirare alcune opere dell’artista Pietro Novelli,pittore siciliano del  ‘600

Pietro Novelli, come spiega Sgarbi, è un pittore potentemente influenzato da Caravaggio, anche se profondamente diverso nel suo rapporto con l’ “ideale”, che nel suo specifico, viene a fondersi con l’ideale della bellezza espresso in Antoon van Dyck,  pittore fiammingo, famoso per i suoi ritratti.

Vittorio Sgarbi ha infine affermato come il rilancio della città dipenda dalla valorizzazione della letteratura, della pittura e dell’architettura .

Infatti, se Manzoni sembra essere il capostipite delle letteratura per Milano, alla stessa stregua possono considerarsi Verga, Pirandello, De Roberto, Capuana e Brancati, fiori all’occhiello per la città di Catania, che può ambire ad un riconoscimento pari alla cittadina lombarda.

 La città etnea, infatti , ha forgiato e plasmato i più grandi scrittori che il Novecento italiano abbia avuto.

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