Verdena a Zafferana esplosione musicale ad alta quota

L’estate Zafferanese non era così calda da molto tempo, e I Verdena hanno rincarato la dose.

L’anfiteatro di Zafferana è una delle location più versatili della provincia di Catania, e si presta benissimo sia a spettacoli di cabaret o di teatro ma soprattutto a concerti, anche se questo termine per certi eventi è riduttivo. Il 3 Agosto Zafferana ha letteralmente preso fuoco, complice la torrida giornata e i ragazzi che si sono riversati sugli spalti erano carichi di aspettative, non riuscivano a trattenere la loro emozione per la data unica in Sicilia di una band che da oltre 15 anni non fa che riempire i posti dove si esibisce, I Verdena.

Ad aprire il concerto e a mettere in caldo i corpi ondeggianti riversati sulle gradinate ci pensano gli UltraviXen, band nostrana, ormai consolidata che macina live in giro per l’Italia a colpi di Indie, che in realtà racchiude una vastità infinita di influenze, dal punk al surf rock. L’impatto è diretto e senza fronzoli, scorre veloce e gli avventori già sudati si preparano finalmente, esultano quando vedono personaggi del service aggirarsi per il palco sistemando la strumentazione.

Ormai è buio fitto, il fumo inizia a riempire il palco, in realtà potrebbe essere anche umidità ma nessuno se ne cura, ed ecco il momento in silenzio, al buio, entrano loro classica formazione da 3+1. Il quarto uomo è Giuseppe Chiara, tastiere, synth e voce che completa in modo impeccabile il tappeto sonoro dei Verdena.

Senza indugio in scaletta partono in sequenza “Alieni fra di Noi” , “Un po’ esageri” e “Sci Desertico” che sono il nocciolo di Endkadenz Vol.1, batterie elettroniche, distorsioni e melodie ammalianti danno il via a quello che sarà un concerto esplosivo, in un turbinio di luci e visioni.

Si limitano a dire semplicemente grazie alla fine di ogni pezzo, non c’è nessuna interazione con il pubblico e forse è meglio così, del resto siamo abituati a loro da sempre come un gruppo schivo nella composizione quanto nei live, perfezionisti e concentrarti sullo spettacolo.

Non si può assistere ad un concerto del genere seduti tranquillamente, e infatti basta che Luca Ferrari inizi a sferzare colpi al suo rullante per indurre buona parte delle persone presenti ad alzarsi.

Roberta saltella per tutto il tempo, scambia occhiate con ogni membro della band, sembra quasi che siano in sala prove, la sintonia è palpabile, e non sbaglia mai nemmeno quando si sposta dietro le tastiere. Non mancano le strizzatine d’occhio ai vecchi lavori con “Angie” e “Muori Delay” rispolverano Requiem, per poi andare ancora più a ritroso con “Viba” e si sente ancor di più l’evoluzione che in questi 15 anni hanno vissuto, senza perdere il loro marchio di fabbrica, musica stridente e testi che si aggrovigliano insieme al tumulto musicale.

In chiusura sempre un pezzo tratto da Endkadenz Vol.1 , e subito fuori, i Verdena sono un flusso continuo, un viaggio che finisce e quindi adesso possiamo solo sperare che non ci facciano attendere troppo il loro ritorno.

 

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