Una Preghiera a Lucio Dalla …tante rondini tra le Stelle di Milo nel Tributo 2013

 Numerosi i cantanti e gli ospiti sul palco per il Tributo 
Una Preghiera a Lucio Dalla 
…una rondine …tante rondini tra le Stelle di Milo

Un grande evento che meritava una location da stadio. Sold out – e tanto di più – per il pubblico accorso all’Anfiteatro ‘Lucio Dalla’ di Milo, alle pendici dell’Etna. Tanti i musicisti accorsi per il Tributo-preghiera, su invito raccolto da Franco Battiato e da Red Ronnie, organizzatore della kermesse-amarcord, insieme alla Nazionale Italiana Cantanti.

Il giorno prima, con una sobria cerimonia, alla presenza delle autorità del paese e di alcuni artisti (Battiato, Ruggeri, Mesolella, Madonna, Red Ronnie), e in collegamento RAI con la ‘Vita in Diretta’, era stato intitolato proprio a Lucio il teatro all’aperto della cittadina pedemontana, con la scopertura di un’opera di pietra, un ‘monolita lavico’ realizzato dallo scultore Carmine Susinni.

Tantissime le persone che, sin dal tardo pomeriggio, avevano occupato gli spalti, il parterre e tutti i laterali del teatro, che si è rivelato insufficiente per raccoglierli ed ospitarli al meglio – tanta la ressa e qualche protesta sentita. Tanta la difficoltà nei movimenti per gli addetti ai lavori e per la carta stampata; in crisi i sistemi di controllo e di sicurezza (ma che hanno alla fine retto) e le igienicità per le ca. 4.000 persone presenti alla festa, nonostante un maxischermo – mal funzionante – in piazza Belvedere per decongestionare l’arena. Ma alla fine è stato sempre un grande evento che ha caratterizzato il ricordo di Dalla – l’omino buffo come era chiamato – ed i suoi trascorsi da cittadino milese. 

Sul palco, la sera, tanti erano gli ospiti per il ‘Milesis Gloriosus’, tanti sono stati gli ‘Aneddoti e racconti di Vita Vissuta’: nel numero 13/2012 di Globus Magazine – a firme congiunte – Lucio Dalla è stato proprio così ricordato …per la sua sicilianità, per il suo essere figlio adottivo dell’Etna.  

E proprio il video di Dalla “Siciliano” ad aprire le danze, un video-omaggio dell’artista ai luoghi che l’avevano ospitato, in cui si sentiva come parte integrata nella sua vita di bolognese. Uno dei tanti motivi che hanno spinto gli amministratori di Milo, sindaco Giuseppe Messina in testa, – considerate le ristrettezze economiche – a intitolare a Dalla l’anfiteatro urbano e a desiderare la manifestazione per la sua memoria. Proprio Battiato durante la celebrazione della titolazione aveva suggerito a Red Ronnie di considerare il Tributo come una ‘Preghiera per Dalla’, per raggiungere e unirsi ai suoi sospiri musicali – invito ampiamente raccolto da tutti e esplicitato durante tutto il, concerto della sera.
Una bellissima manifestazione che dovrebbe essere rivista, organizzata – e ripetuta annualmente – come cassa di risonanza e fattore di attrattività. La Sicilia è cultura, la Sicilia è …tutto!”, queste le parole che la prof. Elena Di Blasi, associato di Geografia Economica-Politica dell’Università di Messina, ha espresso alla fine della manifestazione; una risposta concreta alla indifferenza e all’inedia degli organi di governo siciliano, una chiara indicazione che l’evento ha suggerito su come fare Turismo e Cultura in Sicilia e perché no …come fare cassa!!! Dispiace a qualcuno?

E come richiama saggiamente, sulle pagine del quotidiano La Sicilia, Giuseppe Attardi, toccando i tasti non della musica ma dell’intelligenza e dell’osservazione critica: “Ancora oggi la Sicilia brancola tra inutili finanziamenti regionali a pioggia per sagre e convegni, tra spettacoli di giro, festival e stagioni liriche che non riescono a conquistare lo stesso brand di cui godono l’Arena di Verona e il Festival di Pesaro, tra rassegne cinematografiche inutili o d’essai e programmazioni approntate all’ultimo momento: mero intrattenimento per indigeni e turisti di passaggio, mai sirene di richiamo o fonte di attrazione per nuovi flussi”. Come non essere d’accordo!!!

 

Il Tributo-Preghiera:

Cinque minuti di recitazione – con anticipo inizio sulla tabella di marcia – ed una interpretazione suggestiva del brano “Com’è profondo il mare” per la voce e l’ottima chitarra di Fausto Mesolella (Avion Travel) – mattatore per tanti altri ospiti – per rompere il ghiaccio. Seguiva un’acclamazione e tante emozioni per la electro-versione – arrangiata e rap-contaminata – del brano “Felicità” ad opera di Lello Analfino e i Tinturia.
Ormai la band siciliana è un’autentica realtà nel panorama musicale italiano, offrendo nuove sonorità accattivanti e mediterranee all’ascolto di un pubblico sempre più innamorato della loro musica. Peccato non averla potuta ascoltare in una loro altra interpretazione. Il programma artistico, elaborato con non poche difficoltà e cambiamenti da Red Ronnie, prevedeva per gli ospiti un’interpretazione sulle musiche di Dalla ed un brano personale di repertorio.

Una serata molto soffice e armonica, come quando sul palco è salito Rosario Di Bella. Suggestive le interpretazioni di “Pace”, il suo pezzo, e di “L’anno che verrà”, con una corale ad hoc, quella del pubblico finalmente protagonista: “…è una lettera che scrivo a Lucio – aveva detto Rosario – come se Lui scrivesse a noi…”.

Forse rovinata dall’intervento, fuori contesto, di Gianluca Grignani, con una chitarra definita dallo stesso coraggioso artista ‘da Hello Kitty’ e che tirava con profonde quanto inutili distorsioni infantili. Come ricordava il mio ‘compare di musica Enrico D’ArrigoDalla & band aveva suonato – tempissimo fa nel ’67 – al Piper di Milano introducendo un certo Jimi Hendrix.
Bene il Grignani ha eseguito una garage-version inascoltabile di “Caruso”, capolavoro discografico di Dalla. Difficile fare filtro ma l’etilismo artistico doveva essere da qualcuno revisionato, considerando l’importanza dell’evento celebrativo. Ovviamente salviamo i tentativi di Mesolella di risanare le hendrianiche distorsioni ardite, e poco originali, di Grignani. Neanche l’interpretazione del suo brano “Solo cielo” ha saputo dare un senso alla presenza, e all’approvazione di tutti, del cantante sul palco di Milo. 

Ma tutto cambia, anche le atmosfere hanno bisogno di essere ridisegnate. Ci pensa magistralmente l’incanto semplice di Erica Mou, cantautrice e chitarrista proiettata nell’arena a domare le rabbie degli insoddisfatti. E ci riesce simulando (non è vero) guasti e problemi tecnici, potendo però parlare così con il pubblico e con tutti (da timida-obbligata). Ma quando la chitarra ha deciso di farsi amplificare la simpatia della pugliese ha ripreso l’ambiente alzando il livello dell’ascolto musicale. Il suo brano “Dove cadono i fulmini” e la versione dalliana di “La casa in riva al mare”, ospite sul finale Enrico Ruggeri, hanno reso giustizia a tutti gli sforzi fatti per una buona riuscita musicale della kermesse. Brava la giovane Erica, ottima promessa per il talento nostrano, necessita poterla riascoltare (inventandoci magari altri guasti per farla parlare in pubblico!).

Il mitico Enrico Ruggeri rimaneva poi ospite di un ormai tranquillizzato Red Ronnie, sempre attento alle riprese televisive della Roxy Bar TV ed allo scorrimento liscio della scaletta.  Un suo brano “Il mare d’inverno” e “Piazza Grande” di Dalla, accompagnato da Mesolella, i suoi due brani dedicati al pubblico di Milo.

È il turno di Lorenzo Urciullo, ex Albanopower da Solarino – Colapesce – che ha eseguito, accompagnato da Ferdinando Amò, con semplice enfasi il suo brano “Talassa” e “Sulla rotta di Cristoforo Colombo”, rarità della discografia di Dalla. Stilisticamente non male e apprezzato da tutti.

Tocca a Luca Carboni chiacchierare prima con Ronnie, tanti i ricordi di come venne invitato proprio da Dalla a Milo per “…vedere quel rudere che gli aveva consigliato Battiato”. Si erano conosciuti a Bologna nella trattoria “Da Vito”, frequentata da tanti musicisti come Ricky Portera, per tanti anni guitar-leader di Dalla e degli Stadio (Luca era stato il primo paroliere del gruppo Stadio), Guccini, Giorgio Gaber, Carmelo Bene.
Il contributo è “Quale allegria”, accompagnato dalla chitarra di Mesolella, autentica preghiera per il cuore di tutti, e poi l’acustica “Silvia lo sai”, dell’87, e anche qui un partecipato coro intonato dal pubblico.

Le emozioni ancora non mancano. Ecco l’omaggio di Noemi a Franco Battiato con “La cura”, discutibile e non tanto pubblicamente apprezzata. Battiato – lanciato dalla cantante – ricompone con il suo intervento sul palco la “curiosa” coppia. Noemi, come poi ribadito da Ronnie, ha voluto dare una particolare impronta del brano – abbastanza difficile – del maestro ripostese. Notevole è stato l’impegno profuso – definito freddo e anonimo – che merita forse di nuova attenzione, magari in un contesto più particolare ed intimo. Ma si sa Noemi, con il suo sorriso, la semplicità e la disponibilità nel retropalco, è sempre una grande interprete della canzone. 

L’ovazione è stata quindi per l’ingresso di Franco Battiato. Durante il suo momento (che sarebbe stato meglio indicato se conclusivo) il maestro si divertiva, quasi a togliersi di dosso un certo imbarazzo, con Red Ronnie, per poi interpretare con la sua band “Le Rondini”, brano tanto amato dal suo vicino di casa ‘dove ancora si sentiva l’odore del mosto’, e alla fine concludere tra gli applausi con la gettonatissima arabeggiante “Stranizza d’Amuri”.

 

 

 


Davvero notevole e professionalmente ineccepibile il suono della Martin di
Luca Madonia, accompagnato dalla vecchia Fender di Raffaele Gulisano che continuava a rendere surreale le atmosfere nell’Anfiteatro ‘Lucio Dalla’. Luca eseguiva la fortunata track Sanremese – “L’alieno” – ovviamente con l’intervento del suo mentore Battiato, e poi una magica interpretazione de “Il cielo”, con Ricky Portera all’electric guitar, per far vibrare e sognare la gente intervenuta. Il ciclo Madonia si concludeva con l’intervento dei giovani Bidiel (con alla chitarra-voce Mattia, fratello di Brando) e la loro applaudita versione di “L’Ultima Luna”. 

Necessitava quindi rivedere Dalla in video sul maxischermo che faceva da cornice anche all’arena di Milo. La scelta andava sulla performance di Lucio in “Se io fossi un angelo”, ripreso da una puntata di Roxy Bar TV, mentre sul palco si preparavano i musicisti della corposa Banda di Avola, più di 20 elementi diretti dal M° Sebastiano Bell’Arte, per accompagnare Rita Botto, la nostra affascinante Signora del Folk, che apriva con “A Virrinedda” e con la Dalliana “E dire che ti amo” con Raffaele Gulisano – leader degli Uzeda – alla chitarra. Il brano di Dalla, con il testo di Bardotti, poetizzato dalla ‘voce incanto’ della Botto, è famoso per essere stato utilizzato nel film ‘Le Vedove Allegre‘ con gli indimenticabili Franco&Ciccio.

È il turno della bellissima soprano, italiana ma canadese d’adozione, Giorgia Fumanti – stile Enya e Lorena McKennit con una sua particolare versione pop-lirica di “What a wonderful world”, Mesolella alla chitarra, per finire, scalza come Sandie Shaw, in un altra versione, accattivante nell’anima, di “Caruso” con la partecipazione al piano di Matteo Macchioni, dal ‘talent di Amici’ di Maria De Filippi.

L’intreccio artistico, da ‘sliding doors’ continuava con lo stesso Macchioni che interpretava il brano scritto per lui da Pierdavide Carone – presente nell’arena – “Guardando verso il mare”. L’altro talento televisivo, Carone, preferito da Dalla, interveniva oniricamente poi con “Nanì”, ricordo commotivo di una kermesse sanremese del febbraio 2012 – che precedeva la scomparsa di Lucio a Montreux – e con la poetica “Cara” dando compattezza al tributo-preghiera. 

Finalmente un po’ di Dalla-rock con l’avvento sul palco di Ricky Portera & band.
Lo storico chitarrista di Dalla, era accompagnato dal batterista Gionata Colaprisca, che per 14 lunghi anni aveva militato nel gruppo Dalla, dal basso di Simone Camarda e dalle tastiere di Pierpaolo Latina.
Purtroppo un solo brano, “Vita”. Certo è che se, quella notte, si poteva e doveva raccontare  la storia musicale di Lucio, affidare – di diritto – qualche brano in più a Ricky non avrebbe certamente sminuito la presenza della altre ‘Star’.
Con il possente drumming di Colaprisca si poteva respirare il suono che Dalla faceva sentire in tutti i palchi del mondo. 

Non poteva mancare Irene Fargo, lombarda di Sicilia, che tante volte Dalla aveva voluto con se nei concerti di Riposto, e la versione de “La sera dei Miracoli”.

Seguivano i ringraziamenti previsti dal cerimoniale: il Sindaco Messina che ha ringraziato il presidente dell’associazione Nazionali Cantanti, Gianluca Pettini, che ha contribuito artisticamente nella riuscita dell’evento, il grande Red Ronnie, anima portante della manifestazione, con tutta la sua esperienza radio-televisiva e giornalistica, il direttore di palco Pippo Balistreri, di poche parole ma di molti fatti, il servizio tecnico, gli operatori alla sicurezza (AEOP) e le forze dell’ordine.

Si va verso il finale. Segnalati a sorpresa da Battiato sul palco salgono il gruppo siciliano dei Marta sui Tubi che indubbiamente lasciano davvero un segno positivo. Grande energia nella dolce e possente “Cromatica” e su imput di Ronnie hanno arrangiato “Disperato erotico stomp”, e li i suoni sono stati più intensi e coinvolgenti.

Noemi e Mesolella, alla fine della parate di stelle, chiudevano poi la lunga serata con “Anna e Marco” e con qualche lacuna nei testi. 

Dalla – il Siciliano – ricompariva nel video-ricordo, e tutti noi e riprendere il cammino del ricordo, certi di un suo assenso, anche scherzoso …era il suo stile!

Tanta carne sul fuoco, e tanti sacrifici, per quello che è stato l’omaggio-preghiera al cantautore bolognese-milese, forse ripostese-catanese e un po’ saraceno, una preghiera invocativa per ritornare tra noi, anche tra i nostri pensieri.

             

Il Tributo a Lucio Dalla si è svolto a Milo nell’anfiteatro a lui intitolato lo scorso 6 agosto 2013, soddisfatto Red Ronnie. 

Ieri sera quello spettacolo un po’ improvvisato, realizzato senza grandi mezzi né effetti speciali, in formato casalingo, con tutte le sue imperfezioni, ha coinvolto un intero paese e tutta la Sicilia, ha portato sulle falde del Vulcano le telecamere Rai, centinaia di persone e, attraverso la tv web, sarà rilanciato in tutto il mondo. Per una sera Milo è stata la “piazza grande” della Sicilia. (Gianni Attardi – La Sicilia). 

Ovviamente la redazione di Globus Magazine non poteva mancare l’evento, invitati dal Sindaco di Milo Giuseppe Messina. Tanti gli ospiti nel parterre e nel backstage. Presente Marco Cristaudo, amico di Noemi, batterista degli inglesi Audiogold, Michele Mondella, Midas Promotion, conosciutissimo e storico produttore di tanti artisti importanti.  

 

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