Al Teatro Antico di Catania lunghi applausi a tutto il cast che ha infiammato gli animi del pubblico
“Euridice ascolta il tuo sposo che piangendo ti chiama. Nei prati sui monti si aggira, non senti i miei piant, i miei lamenti, la mia lira”. E con queste parole che prende vita sul suggestivo palco del Teatro Antico di Catania, l’ ”Orfeo- sulla sponda del fiume Nero” di Salvatore Guglielmino che ieri sera ha infiammato gli animi degli spettatori.
Un vortice di emozioni che si sono intrecciate, attraverso un racconto singolare, ispirato a Virgilio, Ovidio e gli autori del 900, che l’autore ha riletto, con tagli di modernità. Uno spettacolo teatrale – musicale, incentrato sulla parte finale di vita di Orfeo, interpretato da un camaleontico Salvatore Guglielmino, che con grande disinvoltura è riuscito a passare dal ruolo di attore a quello di cantante e pianista. Un Orfeo, ammaliante e disperato per la morte della sua amata, la cui forza continua a brillare sul palco, grazie alla sua magistrale interpretazione.
“Sono soddisfatto di tutto il lavoro che abbiamo fatto – spiega l’autore – il mio Orfeo, è uno spettacolo nel quale non ci si può annoiare, i momenti sono diversi. Unire la drammaturgia alla poesia, i versi, il canto e la musica, permette all’opera di arrivare al cuore del pubblico”.
La scrittura scenica interpreta l’immagine voluta nell’identificare i personaggi, che si snodano pian piano sulla scena, fatta di pochissimi elementi in un gioco di luci, nei quali hanno dominato i protagonisti Orfeo ed Euridice i cui panni sono stati rivestiti da Laura Sfilio, in una superba interpretazione. Attrice e cantante lirica di fama nazionale, è riuscita a mostrare la fragilità di una donna vera, con i suoi dubbi, innamorata e delusa dal suo amore, che però non dimentica, nemmeno negli inferi nei quali, forse, vuole restare.
Novità dello spettacolo, la presenza dell’attrice catanese Alice Ferlito, nei panni di Persefone, che originariamente era stata interpretata dallo stesso Guglielmino. Una Persefone che come nella mitologia, appare all’improvviso, la dea degli inferi, che ha sempre una parte umana che si arrende di fronte all’amore, anche se gli Dei giocano sempre con gli esseri umani.
Altro grande protagonista dello spettacolo il quartetto d’archi dell’Istituto Vincenzo Bellini di Catania, composto dai giovani studenti del conservatorio, e diretto dal maestro Giuseppe Romeo, che ne ha curato anche gli arrangiamenti.
La rappresentazione è prodotta dalla Compagnia degli Eventi, in collaborazione con Taormina Arte, patrocinata dall’assessorato al Turismo Regione siciliana e inserita nel circuito eventi “Anfiteatro Sicilia”.