Uici, il Consiglio regionale ha ricordato Giuseppe Castronovo

Una delle figure carismatiche della storia dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, è scomparso la scorsa notte e stamattina gli si è reso omaggio a Catania durante una riunione per discutere di bilanci. Un minuto di raccoglimento per un uomo che, per sessant’anni, con una straordinaria umanità, ha impegnato tutte le sue energie per migliorare le condizioni culturali, sociali, sanitarie ed economiche dei disabili visivi in Sicilia. I ricordi commossi di Maria Francesca Oliveri, Linda Legname, Tommaso Di Gesaro, Rita Puglisi, Alessandro Mosca e Alfio Forzese.

Un minuto di silenzio e una serie di commossi interventi, oggi nel Polo Tattile Multimediale di Catania, nel corso della seduta del Consiglio regionale dell’Uici, nella quale è stato ricordato Giuseppe Castronovo, tra le figure più carismatiche nella storia dell’Unione ciechi, scomparso la notte scorsa.

Castronovo, come ha sottolineato la presidente del Consiglio regionale dell’Unione, Maria Francesca Oliveri, “avrebbe tra poco compiuto i novant’anni e per sessanta, con una straordinaria umanità, aveva impegnato tutte le sue energie per migliorare le condizioni culturali, sociali, sanitarie ed economiche di ciechi e ipovedenti, in Italia e in particolare in Sicilia”.

Un’isola che amava con passione, come ha ricordato Tommaso Di Gesaro, presidente territoriale di Palermo e consigliere nazionale, il quale, nel corso della riunione – da tempo convocata per approvare il bilancio – ha tracciato un affettuoso ritratto di Castronovo, il quale, nato a Favara (Agrigento) nel 1934, era rimasto cieco da bambino per l’esplosione di un ordigno bellico.

Dopo la laurea in legge aveva intrapreso numerose attività tese al riscatto della dignità morale, sociale e lavorativa dei disabili della vista, spingendo la Regione Siciliana a intraprendere iniziative all’avanguardia.

“Già nel 1976, con Castronovo a capo dell’Uici siciliano – ha ricordato Di Gesaro -, la Regione deliberò d’integrare la pensione dei disabili visivi con un’ulteriore somma per avvicinarla a quell’indennità di accompagnamento che sarebbe arrivata qualche anno dopo. E sempre nel 1976 varò quella Legge 60 che modificò le norme in materia del collocamento obbligatorio dei centralinisti telefonici, prevedendo ciò che sarebbe stato fondamentale anche per la successiva legislazione statale: il concetto di obbligatorietà dell’assunzione anche d’ufficio”.

La “capacità di progettare, di guardare al futuro” di Castronovo, è stata poi sottolineata da Rita Puglisi, presidente territoriale di Catania, evidenziando come a lui si debba, per esempio, l’istituzione in Sicilia di un servizio diffuso di prevenzione della cecità attraverso Unità mobili oftalmiche, ossia camper dotati di attrezzature all’avanguardia per gli screening oculistici.

Tra gli altri interventi, quelli della presidente nazionale Linda Legname, intervenuta da remoto, del presidente territoriale di Caltanissetta, Alessandro Mosca, e di Alfio Forzese, presidente del Collegio dei revisori.

All’Uici, Castronovo era arrivato negli anni Sessanta come commissario della sezione di Catania, diventandone poi presidente. Sarebbe stato poi eletto alla guida del Consiglio regionale dell’Unione e, dal 1980 al 1985, avrebbe guidato anche l’Istituto Ardizzone Gioeni. Da presidente della Stamperia Braille, da lui creata, avrebbe fatto nascere a Catania quella struttura all’avanguardia che è il Polo Tattile Multimediale.

Diventato consigliere nazionale dell’Unione ciechi, aveva avuto il merito di creare, a Roma, la sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, organizzazione riconosciuta dall’Oms e della quale fu il primo presidente.

A livello internazionale era stato membro del Consiglio dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità e fondatore e componente del Comitato Esecutivo del Direttivo Mondiale dell’Amd (la degenerazione maculare degli anziani) Alliance International di Londra.

In Italia, come detto, si era impegnato a fondo per diffondere la prevenzione, anche come direttore della Rivista Oftalmologia Sociale di Sanità Pubblica.

Importantissimo il suo contributo alla prevenzione e alla riabilitazione in quanto membro della Commissione Nazionale per la Prevenzione della Cecità istituita dal Ministero della Salute, e componente del cda della Fondazione Italian Barometer Diabetes Observatory per la prevenzione della retinopatia diabetica. Fu anche presidente del Comitato Consultivo e fondatore del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione e la riabilitazione visiva degli ipovedenti del Policlinico Gemelli di Roma.

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